Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 21/10/2018

Se dio decide per loro.

Post n°642 pubblicato il 21 Ottobre 2018 da fedechiara
 

 

Che debbano essere fermati è fuori discussione. A costo di disilluderli che 'Dio è con noi e guida la nostra marcia'. Bisogna fermarli per la forma assunta, e aggregante in corso di avanzata, di questa loro marcia e per la pretesa di invasione impunita di un paese diverso dal loro - una colonna di migliaia di uomini e donne e bambini che ricorda i popoli barbari che fecero tracollare l'impero romano – e per la buonissima ragione che, se venissero accolti e assistiti, altre, più numerose, colonne si metterebbero in marcia il giorno dopo e mezzo continente latino-americano si travaserebbe negli Stati Uniti d'America come stava per avvenire nel nostro paese con l'Africa dei mille barconi dei naufragi organizzati, complice la follia accoglientistica dei precedenti s-governi a guida pd.

E possiamo essere curiosi di sapere come andrà a finire questa avventura straordinaria di migliaia di persone che guadano fiumi e attraversano foreste - e siamo pietosi, naturalmente, della disperazione che li muove e ce li mostra novelli indiana jones delle trasmigrazioni post moderne, ma non si può tollerare che gli equilibri interni di un paese vengano travolti da decisioni di inaudita follia qual'è quella dei duces che si sono messi alla testa dei nuovi barbari e li hanno condotti fino in Messico, traversando il Guatemala, in vista della Terra Promessa.

E la questione dei migranti - e la follia sottesa alle loro decisioni di abbandonare il paese di appartenenza e 'mettersi in viaggio' a qualunque prezzo - sarà decisiva per le le elezioni di mezzo termine nell'America di Trump, ma anche per l'Europa del maggio prossimo venturo.

Ed è a tutti palese che lo spread e 'i mercati' e i pareri dei sedicenti tecnici dell'agenzia 'Moody', usati spudoratamente dalle fiacche opposizioni interne del pd e di forza italia ai fini di improbabili resurrezioni, sono davvero questioncelle di poco o nessun conto nel quadro di una povertà universale che muove sconquassi di questo tipo e globalizza la fame e il sogno di una terra promessa prima e sopra ogni 'equilibrio di bilancio' degli 'stati membri'. Estote parati.

INTERNATIONALWEBPOST.ORG

 
 
 

Sapevatelo

Post n°641 pubblicato il 21 Ottobre 2018 da fedechiara
 

21 ottobre 2017

Bisogna andarci piano, al rientro, evitare gli affollamenti, fare orecchie da mercante relativamente a certi dialoghi da assoluti imbecilli che viaggiano per l'etere di treni, vaporetti, autobus, mercati.
Da evitare come la peste i tiggi e i radiogiornali che danno conto esclusivamente dei treni di Renzi (che ne è stato del suo Air Force One?), degli incessanti barconi della pietà indebita e malintesa e dei drammi sociali relativi all'accoglienza imposta obtorto collo e delle mitiche elezioni che verranno e che riscaldano gli animi al diapason.
Perché, quando si rientra da un viaggio così, da quella Svizzera di cui si diceva: 'Me ne vado in Svizzera' proprio per dire di uno stacco necessario, di un oblio, di un cadere di braccia: di un non farcela più a reggere l'andazzo italico del casino e della sempiterna lite sociale e politica tra comari, - quando si rientra, dicevo, bisogna dosare omeopaticamente tutto quanto sa di italiano e nostrano per non rovinare l'effetto di 'apaisement' che ti è sedimentato dentro nel visitare le città diverse e nell'osservare i moti e i sorrisi di altri volti e di altri comportamenti sociali; e i dialoghi distesi e mai gridati e i silenzi: quei silenzi che non trovi mai nella partitura italica del concerto quotidiano dissonante e sgangherato con grande finale in frastuono elettorale sempiterno.

E la S-fizzera, cari voi, è davvero un gran bel paese di cittadi ottimamente organizzate e valli incantate e cime celestiali e pascoli che fanno aggio e si impongono sull'idea che abbiamo di paradiso, ma già lo sapete – e la metafora degli orologi svizzeri, che sono l'idea platonica dell'Orologio e perfetta misura del Tempo che passa e ci affanna, già vi dice della capacità di quei popoli di governare gli eventi e dominare sapientemente l'Impero del Caos – fiume carsico che sfoga e riemerge impetuoso a sud del Ticino, nelle terre delle 'diverse lingue e orribili favelle, / parole di dolore e accenti d'ira' dell'inferno italico di cui già ci narrava il Poeta secoli orsono.

E gli Svizzeri l'hanno capito da tempo, dai tempi delle guerre di religione della Riforma luterana e calvinista, osteggiata a fil di spada romana e sanguinose notti di san Bartolomeo, che l'isolamento e il chiamarsi fuori dal maledetto caos europeo giovava e giova - e perfino nel presente disordine delle migrazioni selvagge dei 'popoli del mare', s-governate dagli imbelli parlamenti nazionali e dalla superfetazione di quello di Strasburgo, i popoli svizzeri trovano una misura di equilibrio che non esclude bensì include, con lodevole senso della misura e parecchio 'grano salis', le genti varie e diverse. Incluse e 'integrate' solo se troveranno lavoro e casa e si mostreranno rispettose di leggi e divieti e non vagheranno, misere e avvilite, ad elemosinare in permanenza davanti ai supermercati come usa da noi, nel paese dell'accoglienza imposta e dello s-governo permanente delle cose.
Perché, dove il troppo stroppia, ivi è 'pianto stridor di denti' e rivolta sociale e dramma mal recitato e possibile e predicibile finale in tragedia. Sapevatelo.

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