Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiarasurfinia60QuartoProvvisorioKevinYaoing.canalegaspareossimorasportautomotoaracnoid.999labrunetteflorence0AliNasir.386bubriskacassetta2StefanoP.74geom.massimobracco
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 17/11/2018

Dietro la cortina degli occhi chiusi

Post n°677 pubblicato il 17 Novembre 2018 da fedechiara
 

17 novembre 2017

 

Dietro la cortina degli occhi chiusi.

Andare per musei ha il pregio di farci intendere come il tempo ci muti, in meglio o in peggio, decidete voi. E da un arazzo del diciottesimo secolo ricaviamo l'impressione che tutti quei personaggi abbigliati in fogge strane, - le bianche parrucche impidocchiate calzate in testa per allinearsi alla buffa moda di corte del tempo – pur se aristocratici e stra ricchi, forse erano meno felici e godevano di peggior salute di noi (che pure aspettiamo mesi per avere un esame diagnostico, mannaggia). 
E da una didascalia posta sopra un ritratto di Martin Lutero ci giunge il messaggio che, in quei tempi difficili in cui si rischiava la scomunica e la persecuzione e il rogo per conclamata eresia e scisma, pure qualcuno di coraggioso osava pubblicare i suoi proclami contro la Chiesa della vergognosa vendita delle indulgenze e il bovino culto delle 'sacre' immagini con annessi pellegrinaggi e prostrazioni – e dava così inizio a un'era di Riforme e aperte contestazioni del malaffare dei pretoni e dei vescovoni delle ricche abbazie e cattedrali che gabbavano il contadino e lo minacciavano di eterni inferni e diavoloni per protrarne la sudditanza al potere costituito.
E, se oggi il pontifex francescano tanto mediatico - dopo aver abdicato alle pubbliche condanne della post moderna Sodoma e Gomorra – arriva perfino a benedire l'eutanasia, sia pure con la sfumatura del ridurla a vituperato 'accanimento terapeutico', non sarà che, fra qualche mese, anche il suicidio e la sofferenza di coloro che vi giungono obtorto collo saranno detti pubblicamente comprensibili e accettati e sarà restaurato il rito della messa per quei defunti volontari e sepolti finalmente senza tante storie in 'terra benedetta'?
Grandi eventi accadono oggi che avrebbero scandalizzato i riformatori protestanti e spuntato le lance della loro rivoluzione religiosa. 
Ma chissà che accade per davvero dietro la cortina degli occhi chiusi per sempre e il temuto passaggio nel mitico 'l'aldilà'. 
Chi morirà saprà, ma non ce lo verrà a dire, maledizione!

L'immagine può contenere: spazio al chiuso
L'immagine può contenere: 1 persona, spazio al chiuso
 
 
 

Arabe fenici

Post n°676 pubblicato il 17 Novembre 2018 da fedechiara
 

17 novembre 2015

 

Sappiamo che il termine non piace a Gianfranco Bettin (suo articolo su 'La Nuova' di ieri) che ce lo rinfaccia e, per ritorsione. - così negando l'appartenenza alla categoria 'buonista'- ci dice 'cattivisti'. E sia; d'altronde il 'cattivismo' nella satira è cosa e definizione ormai datata e con Fracchia e Fantozzi è stato consacrato ed iscritto negli annali.
Possiamo tornare alle originali diciture da cui deriva: 'buoni' e 'cattivi', ma non avrebbero lo stesso significato e, se è stato annoverato fra i lemmi del Devoto-Oli e di altri dizionari, significa che è ormai parte dell'evoluzione del linguaggio post moderno e degli eventi e delle persone che quell'evoluzione hanno determinato.
Il Bettin, inoltre, se la prende, cattivissimo lui, con 'le fogne di internet' dove allignerebbe, a sentir lui, il 'peggio del peggio' del nostro essere cittadini incazzati e indignati e delusi dalla politica (in ispecie la politica della sinistra di s-governo) e, se in parte è vero e certi eccessi e toni e linguaggi disturbano, nondimeno ci diremo seguaci di Voltaire e sosterremo, sempre e a viso aperto, che: 'Non condivido ciò che dici (o scrivi), ma mi batterò fino alla morte perché tu possa dirlo (e scriverlo).'

E questo assunto volterriano e democratico pare non sia parte della cultura di quei terroristi 'francesi' di seconda generazione che stecchiscono nelle redazioni di Charlie Hebdo e nelle strade e nei ristoranti e nei teatri e stadi di Francia quegli altri francesi (francesi di molte generazioni) diversi di fede e dai costumi e modi di vita occidentali - e usano dei loro passaporti e nazionalità amabilmente consegnati loro dalle nostre molli e accoglienti democrazie europee per andare in Siria ad addestrarsi militarmente e tornare in patria per compiere le sante stragi che 'così vuole Allah' e il truce profeta. 
Tempi grami di una Babele di lingue e appartenenze politiche che si torce tra cattivismo e buonismo in politica e questi ultimi sono per le frontiere tutte aperte (e le stragi conseguenti) e i primi, invece, per frontiere chiuse e controllate e accoglienze 'cum grano salis' e numeri ragionevoli e controlli stretti di polizia ed esercito per non trovarci poi con la polizia e le teste di cuoio francesi e belghe che stringono d'assedio il quartiere di Molenbeeck, in Belgio, dove pare si siano asserragliati molti terroristi, e lì, tra i mitici 'islamici moderati', nel corso di questi anni tormentati, hanno trovato il loro 'brodo di coltura' e le protezioni. 
E delle loro identità acquisite di belgi e/o francesi quei tardi figli di allah resipiscenti non sanno che farsene e si fanno terroristi per spirito di appartenenza atavico e severa e univoca interpretazione delle pagine del Corano e ci portano la guerra in casa e dobbiamo combatterla - come dice Hollande in affanno mediatico e con colpevole ritardo - e tutti invochiamo gli 'islamici moderati' che ci diano un segno: di esserci e di condividere i valori dell'Occidente dove sono emigrati a milioni e continuano a premere alle 
frontiere. 
Nella speranza che non siano figli dell'araba fenice: 'Che vi sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa.'

IT.WIKTIONARY.ORG

 
 
 

I prossimi decenni delle nostre vite

Post n°675 pubblicato il 17 Novembre 2018 da fedechiara
 

17/11/2014

E' interessante l'affermazione di Burlando versus Renzi e i maledetti governi responsabili degli scempi conseguenti ai condoni edilizi che: 'Se dovessimo mettere in sicurezza il Bisagno, dovremmo evacuare diecimila genovesi.' Affermazione che dice meglio di cento studi urbanistici e sociologici la densità della popolazione italiana in un territorio stretto e lungo peninsulare che non ha uguali in Europa (per densità) e forse nel mondo – e se prendete Venezia e i suoi vaporetti, apriti cielo! Beate le sardine nelle loro scatole, che almeno l'olio di girasole o di oliva facilita i micro aggiustamenti all'interno.

E che si sia costruito sulle pendici dell'Etna e del Vesuvio (una sua eruzione improvvisa ne cancellerebbe a decine di migliaia) la dice lunga sulla costrizione tutta italica di espandersi e mettere radici 'dovunque e quantunque e sebbene', ad onta degli allarmi decennali degli esperti e degli 'avvisi ai naviganti', pardon: residenti, sui rischi che corrono.

E, ciò malgrado, si continua a stipare, in questo disgraziatissimo paese, oltre lo stipabile - e ci sono persone indifferenti all'impatto sociale del fenomeno 'immigrazione selvaggia' e incontrollata (i cosiddetti 'buonisti'), che non si curano delle conseguenze e dei fatti e degli eventi accaduti a Tor Sapienza e tuttora dicono, impavidi, che: 'Han torto i residenti, tutti razzisti e intolleranti e 'di destra'.

Così, in questa trista e tragica recitazione della controversia italica, con i noti eventi e i pogroms che si ripeteranno a breve in quegli stessi luoghi o altrove, trascorre il breve tempo delle vite nostre, tra crisi economiche che non demordono e lavoro che non c'è, ma domani chissà.

Attrezziamoci: è qui che dovremo trascorrere i prossimi decenni della vita nostra.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963