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Messaggi del 05/03/2019

Gioiosi anniversari

Post n°805 pubblicato il 05 Marzo 2019 da fedechiara
 

Exultate, iubilate.  -  05 marzo 2018

Buongiorno! Nel vero senso dell'augurio. Facciamoci una applauso, anzi: sconfiniamo nell'ovazione. E' un trionfo, un peana di vittoria, un inno nazionale riscritto per l'occasione: 'Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta! (Okkei, okkei, non esageriamo).
Ma battiamo la grancassa in giro per paesi e cittadi, accendiamo le miccie dei fuochi d'artificio, apprestiamo gli archi di trionfo ad imperitura memoria per il passaggio dei carri dei generali vittoriosi col codazzo dei prigionieri incatenati.

E non si dica che 'salto sul carro del vincitore' perché basta che vi rileggiate una decina dei miei post pregressi o l'intero mio corpus feisbuchiano degli ultimi tre anni e mi confermerete che: 'Si è vero: ce l'avevi detto e predetto e annunciato a chiare lettere che 'chi è causa del suo mal pianga se stesso' – e il generale-imbonitore Renzi oggi si lava le profonde ferite al petto e all'addome e contempla le migliaia di morti e feriti e dispersi lasciati sul campo di battaglia elettorale. 
E, forse, si ritirerà di là dell'Arno con i pochi fedeli che gli rimangono e si dedicherà alla coltivazione biologica delle patate. Ho detto 'forse', perché già il 4 dicembre di due anni fa aveva annunciato il ritiro, il marrano, e la presente sconfitta è una continuazione di quella battaglia persa e speriamo che il suo nome venga cancellato dagli annali della politica e la sua stella cadente rinominata fra qualche mese in: 'Renzi chi?'

E l'abadessa del corrotto convento di Montecitorio, la maestrina dalla penna rossa altezzosa e depositaria esclusiva di verità rivelate sull'accoglienza misericordiosa senza limiti e confini, una volta stracciata la tonaca e scesa in politica, ci mostra il suo vero consenso nel paese: un miserabile 4 per cento buono solo per ritirarsi a fare gli esercizi spirituali dai camaldolesi a battersi il petto e recitare il mea culpa e il 'perdonami o Signore' fino a raggiunta età senile e prossime visioni di paradiso ultraterreno.

E sappiate che questa rotta di Caporetto, questa battaglia delle Ardenne che sconfigge l'Europa dei Soloni improvvisati e imbecilli che ci dicevano 'populisti' (e non sanno di cosa parlano), inciderà in profondità negli equilibri continentali del prossimo decennio e sarà la chiave di volta di ogni governo futuro di qua e di là delle Alpi - e si metterà finalmente al primo posto dell'agenda europea la questione delle frontiere e dei campi profughi in cui gli s-governanti sinistri hanno trasformato le nostre città e i paesi. Ma non crediate che gli Juncker e la Merkel e la Bonino amica di Soros si mostreranno remissivi e si diranno colpevoli del disastro sociale in cui ci hanno precipitato, anzi! 
La sconfitta li renderà rabbiosi e revanscisti e continueranno ad ammannirci la loro pelosa misericordia e l'obbligo morale di una accoglienza senza limiti perché è il loro malato vangelo, la loro infiammazione neuronica di mistici sinistri da tre palle un soldo che hanno scambiato la pietas - una lodevole attitudine dell'animo umano - per una politica. 
E hanno lanciato incessantemente, negli ultimi decenni, urbi et orbi – Africa, Medio Oriente e Bangladesh e Afganistan - il messaggio disastroso del 'venite, c'è posto per tutti'.

E l'effetto inerziale di quell'annuncio folle lo pagheremo salatissimo per altri decenni futuri e faticheremo molto a mettere ordine e imporre una vera integrazione nelle periferie urbane delle disastrate metropoli, ma il segnale è lanciato alto e clamoroso, un'altra battaglia contro la follia sinistra è stata vinta – dopo la Brexit, Trump, il referendum renziano, e l'ascesa in Austria di un diverso cancelliere, e la Merkel da mesi alla ricerca di una sudatissima coalizione di governo.

Oggi tocca all'Italia e sarà dura tornare a un'idea condivisa di ordine e legge e rispetto della legalità repubblicana, ma siamo in cammino e inizieremo la ricostruzione aggirandoci tra le macerie e le rovine del post terremoto sinistro per constatare i danni e i costi. 
Chi vivrà vedrà. Facciamoci gli auguri, ne abbiamo un gran bisogno.

 
 
 
 
 

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