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Messaggi del 06/05/2019

Colours.

Post n°856 pubblicato il 06 Maggio 2019 da fedechiara
 

Colours. Purmamarca 29 marzo 2019

L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto e natura
L'immagine può contenere: cielo, montagna, albero, spazio all'aperto e natura
L'immagine può contenere: montagna, cielo, pianta, albero, spazio all'aperto e natura
L'immagine può contenere: montagna, cielo, spazio all'aperto e natura
L'immagine può contenere: montagna, cielo, albero, pianta, spazio all'aperto e natura

 

C'è da credere che i funzionari delle Nazioni Unite che decretano essere 'patrimonio dell'umanità' alcuni luoghi del pianeta siano stati catturati da questi colori forti della pachamama che ti avvolgono e ti danno la carica piuttosto che dalla tipicità dei villaggi di basse case e i mercati di Purmamarca, Tilca e Uquia dove vivono (e prosperano del turismo conseguente) i figli della Ande sopravvissuti agli sterminii dell'Inca e dei Conquistadores. 
E i sommovimenti tettonici ci regalano, lungo tutto il transito delle escursioni, questi spaccati di rocce sulfuree e rosse e viola e verdi, secondo le prevalenze dei minerali inglobati, e i poderosi e sofferti raggrinzimenti lavici e le caverne dove trovavano riparo gli antenati - e ci stampavano la mani sulle pareti come segno tangibile di una presenza effimera e transito laborioso e sofferto sul pianeta Terra. 
Ed è sempre la Luna 'che di lontan rivela sirena ogne montagna' a fungere da ciliegina su questa torta sontuosa di pachamama vulcanica e di altipiani che si aprono, più a sud sui seimila metri di altezza delle Ande innevate, spettacolo di natura che sarà anche 'matrigna', come dice il poeta, ma merita il viaggio e volentieri annoveriamo nell'elenco del nostro patrimonio di esseri umani innamorati del pianeta Terra.

L'immagine può contenere: montagna, cielo, spazio all'aperto e natura

 
 
 

Quelle madri perennemente incinte

Post n°855 pubblicato il 06 Maggio 2019 da fedechiara
 

 

06 maggio 2016

Sono come gli eserciti in guerra. Una immensa distesa ai piedi delle colline di Gaugamela e l'abituale, abissale divario tra le formiche in armi dei Persiani e le 'truppe d'assalto' dei militi di Alessandro - che maneggiavano le sarisse meglio di come i saltatori olimpionici usano le loro aste flessibili.
E, certe mattine, anch'io mi sento un milite accerchiato dalle mille formiche dei nemici che più ne abbatti e li calpesti più ne insorgono da tutti i lati, non si sa da dove - e quale nascosto inferno-formicaio le vomiti a migliaia di fuori. E provo a immaginarmi la rappresentazione che si fanno di me quegli imenotteri che hanno lontane parentele cretacee con le vespe: come vedono coi loro occhi sporgenti quel gigante assassino che le sovrasta e che, come il gigantesco Golia delle truppe persiane che fronteggiavano gli eroi delle Termopili, dieci ne smembra ma altre cento gli si affollano ai piedi pronte al martirio, secondo la logica dei kamikaze e forti dei loro numeri immensi e del genetico 'tutte per una, una per tutte' di filiazione antropica, sospetto.

E la battaglia volge quasi sempre a loro favore e, da ultimo, è giocoforza ricorrere al gas sarin dei comuni insetticidi in vendita nei negozi di ferramenta e solo dopo mezz'ora di sterminio chimico il campo di battaglia si presenta come un'arida distesa di morti e feriti agonizzanti, come ben si descrive in 'Guerra e pace'.

Si lo so che qualche 'animalista' leggerà con vivo orrore queste mie righe e mi riterrà la reincarnazione di Nabucodonosor o, peggio, di Colui-che sempre-ritorna: il genio del Male quale lo rappresentano gli sceneggiatori del bel film 'Lui è tornato' - e sospetto che, in gioventù, quegli autori abbiano preso parte attiva e distruttiva a qualche 'Centro sociale', i cui membri si dicono sinceri democratici e antifascisti, ma quando gli annunciano che un Salvini qualsiasi o un militante di Casa Pound prenderà la parola in un qualche auditorium italico inscenano gazzarre e piazzate e scontri con la polizia degni di miglior causa e vorrebbero zittirli, i loro antagonisti, e cancellarli dalla faccia della terra (i più esagitati) e assaltano le librerie e bruciano i libri autobiografici che, se letti, farebbero perdere il sei per cento dell'elettorato di riferimento ai loro autori.

Questo è quel mondo e tocca sopportare che degli esimi imbecilli che si riferiscono all'area dei centri sociali e sono detti 'gli antagonisti' scrivano, impuniti, sui muri della più bella città del mondo: 'Devastazione e saccheggio.' e 'Fuoco alle carceri' e 'Acab' – l'acronimo che afferma che tutti i poliziotti sono 'bastards'.

Della serie: Le madri degli imbecilli sono sempre incinte.', mannaggia.

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