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Messaggi del 24/06/2019

Ordine e Caos - Garbage City

Post n°902 pubblicato il 24 Giugno 2019 da fedechiara
 

24 giugno 2015 

 

'Adoriamo il Caos perché amiamo produrre l'ordine.', scriveva Enscher, ma si dà il caso che il Grande Vecchio delle origini da cui tutto è scaturito la faccia da padrone, di questi tempi, e ben poche speranze ci mostra di potere essere addomesticato e irregimentato. 
E, per una Grecia che -pare, si dice- non si chiamerà più 'Grexit' (orrendo neologismo postmoderno), bensì si sottometterà alle regole europee e pagherà i suoi debiti -sia pure ristrutturati al 2050- la questione 'migranti' non sembra volersi sottomettere all'ordine che auspichiamo e, prima che si affondino i barconi e si faccia argine alla spaventosa ondata migratoria, passerà tutto quest'anno e forse buona parte del prossimo.
E i numeri degli ingressi illegali e degli sbarchi che includono una maggioranza di 'clandestini' o 'migranti economici' è bene si sappia che si alzeranno rispetto alle già altissime cifre odierne – per tema che l'Europa riesca a fermare o a rallentare l'orrendo traffico di carne umana che riempie di soldi i trafficanti, gli scafisti e i signori della guerra libici loro alleati.

Ma esistono delle isole felici dove il Caos si manifesta 'temperato' (come il clima) e, in qualche modo organizzato e imbrigliato e una di queste isole (una somma di isole) è la città in cui vivo – a giudicare dalle informazioni che mi vengono dalla Biennale d'Arte Moderna. 
A Ca' Garzoni, infatti, meraviglioso palazzo di recente restaurato e che ospita un 'evento collaterale' interessantissimo, tra le varie cose caotiche e di sconquasso degli equilibri ecologici del pianeta che vi si illustrano, si mostrano due grandi fotografie di un quartiere del Cairo visto dall'alto - Garbage City, viene detto, la città della spazzatura - e sui tetti dei palazzi è un trionfo di sacchetti di plastica: cumuli, piccole colline di spazzatura da nessuno raccolta e distrutta o trasformata – come, invece, si usa nel nostro Occidente evoluto. E la visione di quell'orrore e caos urbano in cui milioni di persone vivono immerse e vi brulicano come formiche mi ha provocato un sospiro di sollievo perché io vivo, io, invece, in una città che ci ostiniamo, vox populi, a dire 'sporca' e maleodorante, ma, al confronto, è tirata a cera. Il male degli altri è 'mezzo gaudio'?

Tutto ciò considerato, miei cari, eccovi la morale della favola: attrezziamoci a convivere col Caos imperante e speriamo che l'orda migratoria non spenga la 'ripresina' economica sul nascere e che i futuri quartieri periferici delle megalopoli europee non abbiano l'aspetto di 'Garbage City', la magnifica e vitalissima e iper caotica 'Città-spazzatura' egiziana. D'altronde, già 'Blade Runner' il bel film di culto, prediceva e rappresentava città orribili e degradate e oscene a vedersi e vittime del Caos criminale di una umanità incapace di 'magnifiche sorti e progressive'.
Chi vivrà vedrà e i cocci saranno loro.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto
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Un'altra estate di scontento

Post n°901 pubblicato il 24 Giugno 2019 da fedechiara
 

Ne converrete: la grande novità rivoluzionaria della politica italiana del 2018 del governo giallo/verde sta raggiungendo un picco. Di noia.

Mai una gioia, un annuncio univoco a cui faccia seguito una buona pratica sociale, a partire da quel 'reddito di cittadinanza' che ci sembra più un buttare soldi dalla finestra – e i 'navigatori' del lavoro (che non si sa se ci sia) chissà quanti posti di lavoro scoveranno nei loro computers che mettano con le spalle al muro i percettori del reddito in questione e li costringano a dire il fatidico terzo 'no' e a restituire il maltolto.

 

E i giornali nemici – la quasi totalità – ci intingono la merendina mattutina su questo marasma del conflitto quotidiano tra i due proconsoli e il loro mediatore Conte – che ammiriamo per la sua inossidabile pazienza mediatoria e il suo coraggioso non voler gettare la spugna, ma è un avvocato, d'altronde, rotto a tutti i si e tutti i no necessari a portare a casa la parcella.

 

E non si sa se 'la nave va' o se quella del governo giallo/verde gira a vuoto intorno a Lampedusa – come quella Sea Watch dei tassisti del mare che stavolta l'hanno fatta grossa e la loro provocazione costa molto cara a quei giocatori della lotteria dei naufragi organizzati distesi sulla tolda che hanno sottratto con destrezza al guardia-coste libico già in azione sulla loro zona s.a.r.

 

E fu subito estate. Una nuova estate del nostro scontento.

 

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/salvini-scrive-ai-paesi-bassi-responsabili-sea-watch-1715415.html

 

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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