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Messaggi del 11/05/2020

Due o tre cose che mi vengono a mente.

Post n°1238 pubblicato il 11 Maggio 2020 da fedechiara
 

Due o tre cose che mi vengono a mente.

Siamo tutti appassionati di 'detective stories', dicono le statistiche sui films più visti e che 'fanno audience' sui palinsesti televisivi. E, da bravi genitori quali tutti siamo, indaghiamo sotterraneamente sugli eventi relativi a quella bustina di mariuana e/o crack che abbiamo trovato nella tasca dei pantaloni di nostro figlio tredicenne per poter offrire agli inquirenti il massimo delle informazioni possibili che finiranno per individuare e far arrestare il maledetto pusher che spaccia impunito fuori dalle scuole.
Per dire che è la verità delle cose che ci appassiona e che riteniamo utile a chiarire il garbuglio degli eventi volutamente nascosti per scopi indicibili e malandrini e/o criminali.

Però, quando le notizie di cronaca ci offrono il destro per dipanare il garbuglio e il groviglio di eventi sottesi, per dirne uno, al rapimento e sua felice risoluzione e ritorno in patria di Silvia Romano, - la nota 'cooperante' partita cristiana e tornata avvolta nel velo della monacazione musulmana – curiosamente partiamo dal fondo della storia e lì ci fermiamo, festanti per il lieto finale e nulla più.

E la cosa più interessante di questa storia, per noi detectives in erba, è, invece, tutto quanto precede e avviene nel corso del rapimento. Come e quando e dove è avvenuto. Chi l'ha detenuta e per quali sordide e/o criminali ragioni. Chi sono gli agenti del nostro servizio segreto che, per lungo tempo, si sono appostati nei dintorni e hanno preso i contatti giusti per arrivare al mediatore e patteggiare la cifra convenuta per il rilascio.

Tutte domande oggi senza risposta e che tali resteranno perché si è convenuto che la segretezza è tutto in questo genere di transazioni e attività dei 'servizi' e l'obbiettivo e le relative 'regole di ingaggio' sono finalizzati a 'salvare vite' - e poco importa dove e in che mani finiranno tutti quei soldi estorti con la crudeltà massima di un rapimento e privazione della libertà personale e se le armi che quei soldi compreranno faranno decine o centinaia di morti in altre battaglie e/o rapimenti, quali quelli che ci hanno consegnato le cronache maledette delle azioni militari di Al Shabab e gli altri gruppi criminali sedicenti 'islamici' e rispondenti ai desiderata di allah, il loro preteso iddio crudele.

Il che, ne converrete, è strano forte. Perché, come notavano i fisici valenti della fisica quantistica, siamo sommamente curiosi di quel battito d'ala di una farfalla che ha relazione quantistica, a migliaia di chilometri di distanza, con un tornado sulle coste del Messico, ma tralasciamo di indignarci e preoccuparci per quest'altra relazione, ben più drammatica, tra un rapimento 'finito bene' e i milioni di euro dei contribuenti italiani che finiscono nelle casse del maledetto terrorismo islamico globale o di zona, con le conseguenze che vi lascio immaginare.

E la congrega, vasta e faconda, dei 'buonisti' nostrani che alza le note cortine di fumo intorno al casus belli di soldi sventatamente elargiti al maledetto terrorismo, concentrando l'attenzione dei lettori e dei radio e tele ascoltatori sulla figura della rapita che scende dalla scaletta dell'aereo sorridente e sul suo velo della sorprendente conversione all'islam.

Questione, quest'ultima, di non minor peso, per noi detectives in erba, perché dirla 'libera scelta' da parte di una persona che è stata privata della libertà per così lungo tempo ed ha convissuto con i maledetti carcerieri in condizioni di sudditanza psicologica massima è parola grossa e davvero poco credibile e sostenibile e solo l'ipocrita 'politicamente corretto' delle anime belle e pie può accettare senza un minimo di perplessità e disincanto che si possano fare e dirle 'libere scelte' nelle condizioni di privazione della libertà personale e relativa 'sindrome di Stoccolma' quale ci è stata ben descritta in molti altri casi di rapimenti e prostrazione psicologica relativa. (segue)

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