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Messaggi del 10/02/2021

Popoli e re alla prova della storia

Post n°1507 pubblicato il 10 Febbraio 2021 da fedechiara
 

Vox populi, vox dei? 10 febbraio 2013

L'esaltazione dell'idea di popolo e la sua 'sacralizzazione' datano dalla Rivoluzione Francese.
Il popolo che dà l'assalto alla Bastiglia e proclama l'uguaglianza, la fratellanza, la libertà quali valori universali e apodittici. Il popolo che uccide un re, ma più l'idea della sua sacralità e discendenza divina e la sostituisce con la propria. Vox populi, vox dei.
E quell'idea di sacralità e di 'infallibilità' del verbo popolare in politica passa attraverso il fuoco della seconda Rivoluzione, quella russa, quella della carrozzina che si rovescia sulla scalinata della 'Corazzata Potemkin e 'tutto il potere ai Soviet' – salvo constatare, qualche decennio più tardi, che i Soviet erano manipolati da un pugno di intellettuali e valenti oratori che passarono il testimone al famigerato 'Comitato Centrale' delle purghe staliniane e dell'assassinio di Trotsky.
Da allora è stata una continua china discendente. La democrazia rappresentativa, vincente sui soviet e sulle 'assemblee popolari', ha mantenuto viva l'idea del 'popolo sovrano' ma l'ha relegata nel gesto effimero e minimo dell'urna elettorale e delle statistiche e dei sondaggi. E all'elezione al parlamento possono partecipare i peggiori figuri della vita pubblica e comprarsi il voto col denaro e colle vane promesse che non sapranno/potranno mantenere.
E sappiamo che 'il popolo' è anche quello che ha sostenuto i nefasti di Peron e della sua bella che elargiva le briciole ai suoi 'descamisados' (e, per questo, la dicevano 'santa subito') e che una quantità di 'camicie rosse' popolari hanno fatto le barricate nel centro di Bangkok e versato per le strade litri di sangue, - così sostenendo una figura porca di loro leader politico che assomiglia tanto al nostro tycoon nazionale, Sua Infamia il Cavaliere Inesausto e 'perseguitato' dai giudici per le presunte corruzioni della sua carriera di imprenditore rotto a tutte le peggiori alleanze 'politiche'.
E la statua de 'Il Popolo' -che sempre si deve rispettare perché 'sovrano' e investito della sacralità che fu dei re che ha defenestrato e ucciso- cade miseramente nella polvere dei suoi stessi delitti e delle sue infamie post rivoluzionarie e dei suoi errori marchiani ed erronee e miserabili scelte 'democratiche' - e non sorprende che il dipinto di Delacroix che effigia il popolo sulle barricate della Rivoluzione (notizia di ieri) sia stato offeso dalla scritta di una tale che ha inteso denigrarlo e ferirne l'immagine sacrale.
Perchè 'il Popolo' è anche quello che, vociante sulle piazze, dice libero (ed eleggibile al parlamento) un Barabba e manda morte un Gesù.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo

 
 
 
 
 

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