Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 07/04/2021

Pantheon italo-induisti

Post n°1573 pubblicato il 07 Aprile 2021 da fedechiara
 

07 aprile 2014

Amici, fratelli, cittadini, popol mio, il momento è cruciale, la crisi incombente, le decisioni fatali.
Avrete notato come, negli ultimi giorni, Shiva il Distruttore prevalga sul Creatore e perfino Renzi-Hanuman rischia di 'andare a sbattere' sulla esiziale questione delle 'riforme'. Che non s'han da fare se berlusconi silvio non darà il suo placet definitivo – e per questo bisognerà aspettare il 10 di aprile e vedere se il giudice di sorveglianza sarà compassionevole e consentirà al Nostro una qualche forma di 'agibilità politica', bontà sua.
E l'aver messo troppa carne al fuoco del governo-rullo compressore lo espone a tutti gli agguati parlamentari che verranno – e chissà se quei privilegiati dei lavoratori con reddito fino a 25000 euro avranno gli agognati 80 in più in busta paga. E i pensionati si fottano – sono cittadini di serie b e prima toglieranno il disturbo, meglio staranno le casse dello stato. Peccato per i figli e i nipoti disoccupati, - che dai nonni ricevevano 'la paghetta' integrativa del lavoro in nero o precario.
E le europee sono alle porte - e se voterete a destra forse ritorneremo alla 'liretta' sempre svalutata per favorire le esportazioni; se, invece, a sinistra aspettatevi l'assalto dei 600000 stimati arrivi dei barconi e gommoni sulle nostre coste – e sarà interessante capire con quali fondi e quali tagli alla spending review forniremo loro assistenza.
Speriamo che a Shiva-il-Distruttore passi presto la mattana e muti volto e attitudini benevole – diversamente saremo prede succulente della tremenda Kali e chi s'è visto s'è visto.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Vite da cachi.

Post n°1572 pubblicato il 07 Aprile 2021 da fedechiara
 

Vite da cachi.
I cachi fuori dalla mia finestra sono trascorsi dal bianco floreale della mini estate della settimana scorsa al verde chiaro delle foglioline neonate - ignare di come sarà la loro vita in quest'altr'anno pandemico e se le radici, nel buio imo terrestre, troveranno acqua sufficiente a sostentarne la crescita e far esplodere i frutti zuccherini nel tardo autunno.
E quei cachi mi sono specchio di incertezza per tutto quanto avverrà di me nel breve correre dei mesi prossimi venturi – e sono fortunato a non incorrere in attacchi di panico notturni all'idea di intraprendere da qui a breve lo strano viaggio che è il viaggio verso il nulla delle origini.
Perché mancano i punti di riferimento, ne converrete. Si parte senza bagagli al seguito – e questo è un bene, basterà lavarsi più spesso – ma manca, anche e sopratutto una prefigurazione del paesaggio: i cieli fitti di cirri e/o di cumulo-nembi, le vaste praterie popolate di cavalieri mongoli che si appaiano al galoppo al treno sferragliante nel vuoto e sembrano gridarti frasi incomprensibili, la Gran Muraglia con gli arcieri sulla sommità che presidiano l'Aldilà e ti precludono la visione di un oceano-mare lontano. Il liquido abisso dove tutto oblia.
E tutto è davvero precario, a ben pensarci, Quei cachi potrebbero essere tagliati all'improvviso per l'irrompere delle ruspe che si insedieranno sul campo per costruire un maledetto condominio nuovo e la mia vita potrebbe trovare rapida fine con l'iniezione di un vaccino fatale che mi consegnerà nel limbo (ma sono molti di più i benefici) di quello zero virgola zero zero sei dei defunti per un maledetto ricorrere di trombosi venose profonde o per chissà quale altro evento fatale relativo ai nostri corpi fragili. Corpi di immortali, in gioventù, ansiosi di battaglie e amplessi furiosi, ma che non sono progettati per valicare indenni i centenari e si accartocciano, già dopo i settanta, come le foglie d'autunno dopo una commovente, ultima esplosione di colore.
E mai come quest'anno ultimo scorso abbiamo celebrato in tivù e sui giornali i commiati e gli addii con la generazione ultima con la compunzione di quel papa dalla voce strascicata che ognora ci ricorda la stranezza del nostro fragile viaggiare lungo la vita impervia e verso gli imperscrutabili paesaggi della morte con solo il conforto di una (improbabile) resurrezione in quel di Giosafatte - che speriamo sia valle sufficientemente ampia per contenerci tutti quanti abbiamo calpestato il pianeta Terra lungo i millenni e ci ritroveremo, anime e corpi ringiovaniti davanti al Supremo Giudice.
Esistono altre figurazioni, nell'immaginario religioso di altre fedi e dottrine, capaci di diversamente rassicurarci sul buon esito del viaggio estremo? Chiediamo aiuto alla I. A. (l'intelligenza artificiale)?

Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto


 
 
 
 
 

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