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Messaggi del 17/04/2021

Pasque (basse) di ieri

Post n°1584 pubblicato il 17 Aprile 2021 da fedechiara
 


Resurrezioni ed esplosioni 16 aprile 2017
Marx è morto, Cristo e morto e neanch'io mi sento troppo bene, scherzava W.Allen in un suo noto film. Qualcuno suggerisce che il Cristo, però, è risorto – e tutto sta nel crederci, perché le levitazioni e le assunzioni in Cielo di chicchessia hanno molto di leggendario e la scienza fatica a fornire loro dei supporti che non siano quelli dei rumorosissimi razzi terrestri per vincere la gravità - e, di là della stratosfera, pare non vi sia traccia dei mitici Troni e le Dominazioni e delle altre truppe angeliche salmodianti effigiate nei meravigliosi quadri del Lorenzetti e del Beato Angelico.
E, invece, qui dabbasso, forse a Pasquetta, pare voleranno i razzi e i missili a lunga e corta gittata con relative esplosioni – e sarà interessante notare se colpiranno chirurgicamente tutti i siti nucleari e le basi militari della Corea del nord e se l'attacco sarà così convincente ed esaustivo da non consentire al regime del piccolo budda coreano dalla capigliatura ridicola alcuna risposta militare di qualche peso - e se, cessato il bombardamento, le sue forze armate si leccheranno le gravissime ferite e rifletteranno sul fatto che non bastano le parate (le faceva anche Ceausecu) bensì, in una guerra, contano le tecnologie militari più avanzate e le giuste alleanze.
E anche la Cina sembra aver preso le distanze dal regime del bamboccio coreano e speriamo, perciò, che la guerra annunciata sia limitata al territorio della Nord Corea e cada rovinosamente quel regime sopravvissuto alla Guerra Fredda tra capitalismo e comunismo e che altro di nuovo emerga in quelle lontane contrade che ci racconti di un mondo che sa rinnovarsi, in un qualche suo modo caotico e irto di contraddizioni epocali.
E, in ogni caso, in verità in verità vi dico, il mondo non è mai come lo si sogna e i disegni occulti del caos sempre ci sorprendono e ci amareggiano per le forme nuove che assumono e il destino nostro di esseri umani in costante ricerca di una vera 'umanità' è e resta 'esplosivo' – nel senso delle guerre e delle armi nuove e letali che sforniamo e commerciamo a tonnellate; e nessun pacifismo saprà imporre il suo sogno per i prossimi anni e lustri.
Per i secoli futuri si vedrà. Amen e armiamoci di sante speranze, la giornata presente di pretese resurrezioni lo impone.


Natali, pasque, resurrezioni e paradisi. 05 aprile 2015
E finiremo tutti per chiederci, alla fine del tunnel, che senso e significato hanno i normali auguri di 'Buona Pasqua' e Buon Natale' che ci scambiamo per strada tra conoscenti e amici - e sono, per la gran parte di noi, formule vuote che non rimandano la mente alla Nascita del Figlio e alla sua pretesa e dubbia Resurrezione, bensì un modo per segnare il trascorrere del tempo delle nostre vite tra l'equinozio di primavera e il solstizio d'inverno.
E la distanza che abbiamo tracciato con la religione di origine e appartenenza nei registri dei battesimi la vivremo come colpa, una volta che i segni e i simboli e i nomi sbiadiranno e scompariranno per far posto al 'politicamente corretto' che toglie i crocefissi dalle aule scolastiche e cambia i nomi dei santi delle strade, - come ha proposto il ministro Valls in Francia perché i mussulmani non provino disagio, poveri cocchi di mamma, loro e le loro seconde e terze generazioni di 'foreign fighters' e assaltatori di 'Charlie Hebdo'?
E riflettevo, avant'ieri, seguendo il bel film 'Liam' di Stephen Frears, su quanto siamo stati condizionati, noi figli di cattolici praticanti e/o ospiti di collegi di preti o suore, da tutto il leggendario e l'immaginario di Cristi, Santi e Madonne che incombevano minacciosi o suadenti e bonari sulle nostre teste dagli altari e le nicchie delle chiese - e quanta fatica abbiamo fatto per districare il grano dal loglio di tutto quel laborioso leggendario molto kitsch di martirii e tormenti e inferni e paradisi promessi e minacciati e oggi siamo, invece, alle prese con il 'mammaliturchi' di un allah e di un profeta che ritornano in auge con tutto l'armamentario di guerre e minacce all'integrità dell'Occidente e alla sua cultura e tradizione e valori.
Ma non era meglio 'morire da piccoli' e/o fermare la storia del mondo alla rivoluzione russa e al sano ateismo che propugnava contro l'imbecillità e le macerie che seco trascina ogni 'oppio dei popoli' se non duramente contrastato?
Dite che proprio non ci sta ed è un po' un 'cavolo a merenda' un bel: 'Buona Pasqua', in finale di articolo?
 
 
 

Del cambiare scuola e mondo.

Post n°1583 pubblicato il 17 Aprile 2021 da fedechiara
 

Del cambiare scuola e mondo.
Ho scoperto, con sommo dispiacere, che non potrei esercitare il nobilissimo mestiere delle intelligenze da scoprire e formare nelle scuole di ogni ordine e grado. Di certo non nelle scuole delle 'banlieues' parigine e/o nei dintorni di Moellenbeck, l'enclave islamica di Bruxelles famosa per essere stata grembo e tana degli assassini di seconda generazione 'radicalizzati sul web' negli anni tragici 2015/16 e serpi in seno di Europa, madre troppo accogliente e incapace di integrare e assimilare le diverse culture di importazione.
A dirmelo è stata la visione del bel film 'Il professore cambia scuola', (ieri su rai3). Un film davvero realistico, a parte l'agiografico e speranzoso finale, nel quale ben si descrivono le riottosità e i rifiuti dei programmi scolastici di quel melting pot umano apparentemente ingovernabile che esce a fiumi dalle periferie urbane delle città di Francia.
Non potrei/saprei accettare la mancanza di rispetto per 'i prof' come si mostra nel film, non riuscirei ad esprimere la necessaria empatia verso allievi sciatti e volgari e perfino animosi e pronti allo scontro, fin fisico, con il docente incattivito.
Tutto questo è ben descritto nel film citato e non molto diversamente, credo, si descriverebbe in un film di uguale sceneggiatura che ci parlasse delle difficoltà che hanno 'i prof' americani nelle loro periferie violente.
E' un tragico quadro epocale quello che ci viene da quelle sceneggiature cinematografiche, una descrizione e relativa predizione di tutto quanto può accadere e accadrà in un futuro molto prossimo nell'Europa e nell'America delle troppe cronache di rivolta e di violenta contrapposizione ideologica e culturale.
L'ingovernabilità di un auspicato 'ordine pubblico' è la vera cifra del futuro, vuoi per i virus pandemici che fermano le economie che per quelle 'viralità' maledette che erompono dal cuore di tenebra degli uomini e delle donne figli di un mondo rotto e profughi e clandestini a milioni di difficilissima integrazione e assimilazione.
Fermate il mondo voglio scendere.Su Rai 3 Il professore cambia scuola, commedia drammatica sull'istruzione in periferia

 

 
 
 
 
 

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