Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 09/05/2021

When the moon...

Post n°1614 pubblicato il 09 Maggio 2021 da fedechiara
 

Avevo i capelli lunghi, secondo moda dell'epoca, e la barba e i baffi e portavo i pantaloni a zampa d'elefante e, ca va sans dire, ero di cultura 'Acquarius' e di sinistra estrema, quella 'extraparlamentare' per intenderci.
Peccati di gioventù, non lapidatemi, il tempo è galantuomo e sono rinsavito.
Oggi mi accontento del rispetto della legalità repubblicana, per intenderci, lo considero un ottimo programma politico, capace di coprire una amplissima gamma di bisogni sociali, se applicata comme il faut, e un po' mi disturba quella voglia di 'rieducazione' sociale a botte di ddl Zan che piace tanto ai presenti partiti che ci ostiniamo a dire 'di sinistra', ma che sia la sinistra oggi è un bel dilemma e questione massimamente controversa.
Dicevo che portavo i capelli lunghi, ma del libero amore neanche a parlarne e ricordo un litigio con la mia compagna di allora che portava pantaloncini forse un po' troppo strettini e cortini e si attirava i commenti liberi e gli sguardi insistiti e fastidiosi dei ragazzi spagnoli (alloggiavamo in un camping della 'Costa do sol') e la cosa mi disturbava e decidemmo di andare a visitare le città dei dintorni separatamente e a cena ci raccontavamo quel che ci era capitato e cosa avevamo visto di mirabile, ma, al ritorno a casa, decidemmo di troncare.
Sindrome da 'maschio italiano'? Per la verità no. Eravamo in disaccordo sulla gestione del proprio corpo in relazione al comportamento degli altri – una cosa sicuramente più difficile per le giovani donne che, in maggioranza, amano i bei vestiti che ne premiano le forme, - minigonne e 'pants' tipo 'chi mi ama mi segua' inclusi.
E la bellezza fisica può essere un problema e un condizionamento forte ed eccessivo anche per la parte maschile, vedetevi il bel film ' Vento di passioni', dove un Brad Pitt sciupa femmine e orso vive una vita 'alla Steve Mc Quinn' e percorre cento mari e scala montagne e scopre nuove isole e territori e si scopa tutto lo scopabile all over the world – e non è chi non veda l'eccesso, il personaggio 'border line' costretto da madre natura a rispondere da par suo a tutti gli stimoli e le opportunità e gli eccessi, violenze incluse. Che già un quarto scarso di tutto quel suo bendidio di occasioni e avventure riempirebbe sette delle nostre vite mediocri e in ombra.
E il mio non è l'elogio delle vite in ombra e della mediocrità, bensì della virtù che sta nel mezzo, degli umani equilibri miracolosi che sono alla base degli anniversari d'oro e di platino, per intenderci, ma so che, per scrivere un libro o un film di successo, oggi c'è bisogno di storie e personaggi estremi, molto diversi da don Camillo e Peppone.
Storie di vita e personaggi memorabili che, per me, sono piuttosto i Ramanujan Srinivasa Aaiyangar o gli Einstein o i Paul Dirac che hanno consegnato all'umanità le intuizioni fondamentali della fisica classica e di quella delle particelle, ma capisco che anche per Rocco Siffredi c'è un misterioso ruolo nel Disegno dell'umanità avviata alle sue 'magnifiche sorti e progressive' – per quanto l'impetuoso sviluppo della intelligenza artificiale ne insidi i primati futuri e le diverse insorgenze.

https://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Dirac

 
 
 

Si, viaggiare...

Post n°1613 pubblicato il 09 Maggio 2021 da fedechiara
 

Quebrada de Humahuaca 29 marzo 2019
E perfino la morte fa paesaggio, in questa sfilata di tavolozze di colore pachamama che gli impressionisti ci avrebbero raffigurato in meravigliosi quadri, se solo si fossero volti a ovest, invece che al sud africano. Pensate al 'Viaggio in Tunisia' di Klee, Macke e Louis Moillet e trasportateli virtualmente qui e ne avrete il confronto e l'incanto. E il solo che intraprese il viaggio oltre oceano fu Gauguin e sappiamo quale meraviglioso impasto di colori ottenne dalla sua tavolozza tahitiana.
E gli svedesi, di cui si dice che quel loro clima grigio e opaco li suicidi a mucchi, dovrebbero fondare qui una colonia americana e venirci a turno più mesi all'anno per averne il conforto del clima diverso e dei colori vivi che risanano le menti. Ed è vero che l'aridità della terra innalza verso il cielo solo i 'cardones' spinosi da cui si ricava un legno durissimo, malgrado la sua tessitura bucherellata, ma le strade e gli aerei ormai collegano altopiani e isole all over the world e tutto ciò che serve alla vita arriva in queste basse case pre andine – e se già l'Inca vi fondava il suo impero pedestre abbiamo la dimostrazione che la spinta antropica non si ferma di fronte a nulla e ha colonizzato il pianeta fin troppo a fondo – ed è tempo di ripensare lo 'sviluppo' e canalizzarlo e spogliarlo di tutto quanto inquina e offende la pachamama.
Chiedete conferma a Greta, la svedesina so-tutto-io tutta trecce e cuffietta di lana.
 
 

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