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Messaggi del 19/07/2021

I 'redentori' e i 'salvati' di ieri.

Post n°1697 pubblicato il 19 Luglio 2021 da fedechiara
 


La nota festività veneziana del Redentore, lo sapete, ha a che fare con la fine di una pestilenza che dimezzava le popolazioni colpite – ed è lì a ricordarci l'insania degli uomini e delle donne di ogni tempo e paese che, in barba a tutte le precauzioni televisive che oggi si raccomandano per non lasciar espandere le pestilenze e i contagi, si affollavano nelle chiese e sui sagrati a migliaia per ringraziare la Madonna o il Redentore della fine delle loro sofferenze.
Immunità di gregge, direte voi. Forse. Chissà. La lontananza storica dagli eventi, malgrado gli storici si provino a dettagliarli e a cercarne i doverosi riscontri, non ci consente di dire se in quegli assembramenti festosi post epidemici ci scappasse qualche ultimo 'focolaio' con i relativi morti appestati di gente che aveva appena affisso il loro ex voto nelle chiese.
Il che ci riporta agli affanni delle 'grida' politico-sanitarie di oggi e agli strumenti di controllo di una pandemia asfissiante nel suo riproporsi i cronaca da quasi due anni ormai.
Ascoltiamo uno stesso telegiornale, con pochissime variazioni, da oltre 18 mesi.
'Allucinante', si sarebbe detto qualche anno fa. E davvero vediamo le lucine e 'sentiamo le voci', noi post moderni folli appestati che pure non ci affolliamo nelle chiese e non erigiamo più i templi votivi perché non crediamo più che i maledetti virus mutanti siano 'un castigo di Dio', come pontificavano i preti d'antan dai pulpiti.
Però gli assembramenti festosi li permettiamo, con barche a centinaia e i morituri dei prossimi focolai stretti sulle rive della Giudecca con i tavoli imbanditi (e niente mascherine), illusi che i vaccini sperimentali di ultimo conio ci dicano 'salvati'.
E 'sommersi', invece, sono quegli altri: gli irriducibili no vax che fanno le pulci a tutto quanto viene pontificato dagli illustri virologi in tivù.
Virologi di 'grida' che spesso 'non ci azzeccano' e le loro comunicazioni televisive infelicissime stringono a coorte (siam pronti alla morte) gli avversari no vax scesi in trincea per dire che gli effetti collaterali li pagheremo cari più avanti e che è meglio curare che prevenire, dal momento che gli ospedali non sono più in affanno, né le terapie intensive.
Che, col senno di poi di cui son piene le fosse, forse si stava meglio e più 'immuni' quando si erigevano i templi votivi e credevamo che tutto fosse in mano agli dei, pardon: in mano al solo e vero iddio Redentore e amoroso di cui si narra che ci scampa dalla morte.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante in piedi, fuochi_d'artificio e notte

 
 
 
 
 

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