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Messaggi del 12/08/2022

Magne carte in revisione.

Post n°2188 pubblicato il 12 Agosto 2022 da fedechiara
 

Le Magne Carte del Roveto Ardente.
Qualunque cosa voi pensiate della nostra Costituzione, sappiate che non è stata scritta sul sacro monte e dettata dalla voce cupa del Roveto Ardente. Né è stata elaborata, in sostanziale consonanza, dai quattro Apostoli dopo il controverso passaggio terrestre del Cristo.
E' il testo basico della nostra pacificazione nazionale, post fascismo, che raccoglie la mediazione politica dei cosiddetti 'padri costituenti' di diversa fede politica, inclusi i comunisti di allora (da non confondere con i tragici epigoni di oggi loro eredi).
Ne deriva che le mani sui capelli (che non ha) del professor Letta - che accusa il centrodestra di voler 'stravolgere la Costituzione' - sono una ridicola esagerazione elettoralistica e una 'boiata pazzesca', peggio della carrozzina che precipita dalla scalinata nel bel film 'La corazzata Potemkin' con il bimbo in lacrime all'interno.
Perché la Costituzione, come ogni altra Costituzione di ogni altro paese di Europa, è emendabile e modificabile - ed elastica alla nascita al punto da poter accogliere le necessarie modifiche 'in corso d'opera' che si reputano necessarie.
Ed è proprio la Costituzione che prevede tale modifiche possibili (se la legga, professor Letta, se la legga, avvocato Conte) e le codifica nel numero di parlamentari necessari ad approvarle in prima e seconda chiama – e l'eventuale referendum confermativo del popolo sovrano.
Dove starebbe, quindi, lo scandalo, menato da Conte e dal Letta, il nipote di suo zio, lo sanno solo gli elettori trinariciuti dei sopraddetti che si apprestano a disperdere il loro voto puntando su cavalli zoppi e bolsi.
Perché la riforma dell'elezione e delle funzioni del capo dello stato si farà, finalmente! se i numeri elettorali del centro destra verranno confermati - e non sembra di particolare scandalo il fatto che anche in Italia, come nella vicina Francia, si possa eleggere il capo dello stato a suffragio universale, invece delle pagliacciate recenti dell'emiciclo riunito in tediosissime confabulazioni e accordicchi sotto banco dei soliti noti incollati alle cadreghe.
E che Mattarella rassegni le dimissioni, una volta approvata la riforma, sembra essere 'sensibilità istituzionale' pari – o superiore – a quella che ha visto, il Mattarella, dire si ad una reggenza di anni quattordici, quella si di dubbio profilo costituzionale, dopo aver detto in giro e ai giornali che era tempo, per lui di un buen retiro in quel di Roma. Tu vedi le supreme coerenze.
Si accettano pareri discordi purché adeguatamente motivati.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Dubbie centralità.

Post n°2187 pubblicato il 12 Agosto 2022 da fedechiara
 

Il buco al centro dello schieramento.
Sappiamo da anni - gli anni dell'infamia dei governi 'tecnici' e degli uomini della provvidenza - che i sondaggi premiano la coalizione di centrodestra e che, salvo sorprese clamorose (o brogli, dio non voglia) l'esito di queste elezioni è segnato in partenza. E tuttavia siamo costretti al teatrino parrocchiale di una campagna elettorale da latte alle ginocchia e fescennini televisivi della peggior specie e battute insulse - come l'ultima, del nipote di suo zio, che chiama in causa la cipria della Meloni.
Che non ne fa uso, come ben sappiamo, data la sua evidente popolarità , conclamata perfino dai suoi nemici trinariciuti, i professori e giornalisti sinistri, che la tacciano di essere una pescivendola.
Dunque assisteremo allo scandalo massimo dell'ascesa di una 'pescivendola' alla presidenza del Consiglio dei ministri - con il coro greco, negli ultimi giorni di campagna elettorale, dei maggiorenti della sinistra europea che grideranno al pericolo fascio-populista e strapperanno il sipario e si stracceranno le vesti (oscena visione) per la scena madre di una alleanza dell'ultim'ora contro i sovranisti che attentano all'esistenza di Europa, fragile donzella guerriera che si è esposta in favore della guerra a fianco della Nato.
È successo in Francia con l'alleanza di tutti contro la Le Pen che, non foss'altro che per anzianità di presenza politica, ben avrebbe meritato l'ambito premio della presidenza.
E non sarebbe successo nulla di particolarmente eclatante, salvo una politica di rigore massimo nell'ordine pubblico e nessuna concessione all'anti atlantismo che, chissà perche' , non impone il suo sano verbo neutralista avverso alla Nato - e sarebbe la vera rivoluzione nazionale ed europea che obbligherebbe le diplomazie a trovare finalmente il bandolo di una matassa geo politica a favore di una pace universale.
E, invece, dobbiamo sorbirci il piccolo cabotaggio di partitucoli del terzo pollo (la doppia è intenzionale) e del 'centro' che si oppone alla polarizzazione degli schieramenti politici italici - ma aveva ragione quel giornalista satirico di qualche decennio fa a interrogarsi sul fatto che: 'C'e' un buco al centro dello schieramento politico italiano. Che sia quello del c...?'

 
 
 
 
 

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