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Messaggi del 06/03/2023

Massimo è strano...

Post n°2473 pubblicato il 06 Marzo 2023 da fedechiara
 

E' uno strano Massimo Giannini, solitamente guerriero delle peggiori cause perse in tivù, sempre con la lancia in resta, quello che ci ammannisce la sua tristezza e la rassegnazione nell'editoriale di oggi. Cita un brano di un libro di Fernando Aramburu: 'Un giorno (…) in pochi ricorderanno quello che è successo. (…) Non farti cattivo sangue, è la legge della vita. Alla fine vince sempre l'oblio...'
Un 'quasi ossimoro' per dire ciò che, invece, non si dovrebbe mai fare – a detta della sua falange sinistra: 'dimenticare, rinascere forse, morire'. Roba nobile da tragedie antiche, Amleto in testa.
'Mai dimenticare' è il loro mantra.
Come per il fascismo, a cui contrappongono stancamente il suo doppio: l'antifascismo, che ieri ha ri-fatto capolino a Firenze e davvero non ne sentivamo la mancanza.
Evvai con il tormentone di 'Bella ciao' e quel mitico partigiano che tutti ci porta via. Il poveretto non ne può più di quest'onere storico pesantissimo e impetra di essere lasciato finalmente in pace nei libri di Storia.
Le Fosse Ardeatine, le stragi in Toscana dei Nazisti in ritirata, Porzus, la Val d'Ossola, Il Cln, gli Alleati. Tutto scritto nei molti libri che ben pochi compulsano curiosi nelle biblioteche vuote e perfino nelle scuole, ahinoi, luoghi deputati della Memoria - e dovrebbero, invece.
Un libro al giorno toglierebbe lo stanco anti fascismo di torno della sinistra al caviale, vien da dire, perché lo 'storicizza', gli dà il suo posto nel mondo della Memoria e non lo trascina come uno sciancato per le piazze.
E' 'bandiera dei nostri padri' non fascia lombare con le stecche per i figli e nipoti - che godono di buona salute, vivaddio! e non sentono il bisogno di quei busti e di quelle stampelle.
E il fantasma del fascismo, sempre più stancamente evocato nelle piazze, è alla pari con l'Olocausto – altro Evento da studiarsi nelle scuole ogni giorno che Dio manda in Terra ed ogni anno invitare l'ultimo reduce sopravvissuto di Auschwitz. L'ultimo rimasto in vita a testimoniare. Poi saranno solo le lapidi nei cimiteri. La morte è una maledetta fascista?
Ed ecco riaffiorare la triste considerazione di Aramburu: 'Un giorno (…) in pochi ricorderanno quello che è successo. (…) Non farti cattivo sangue, è la legge della vita. Alla fine vince sempre l'oblio...'
Ma l'oblio ha una nicchia antropologica precisa, invece, come il perdono. Serve a disegnare una umanità nuova a dare 'spazio ai giovani' che, si, ci sapranno dire, interrogati, che cosa è successo ad Auschwitz e chi era Hitler e il nazionalsocialismo e, si, non vogliono che tutto quell'ambaradan crudele e assurdo si ripeta, ma liberate il passo, per favore, lasciate in un canto le stampelle degli sciancati, il futuro è là fuori e risplende di luce propria e richiede tutte le migliori energie per essere costruito.
Non appesantite le giovani spalle di zaini inutili. Il passato è passato e le antiche macine dei mulini sono ormai abbellimenti incorporati nei muri dei ristoranti omonimi.
E il futuro si costruisce anche con il buon senso comune – che vuole che non si facciano, non si devono fare, le maledette cose e criminali che portano alle stragi degli innocenti sulle spiagge.
Non ci sono altre e misericordiose ragioni e giustificazioni.
Il commercio criminale degli scafisti deve finire, nessuna opzione e giustificazione si deve dare al riguardo.
Ed innocenti, a proposito delle stragi che cita Giannini nel suo fondo, sono solo i bambini – che genitori temerari e colpevoli hanno trascinato nell'avventura folle dell'attraversamento del mare Egeo fino alla costa calabra in quella stra maledetta 'lotteria del mare' fitta di migliaia di morti annegati a cui hanno tenuto bordone gli s-governi a guida centro-sinistra con la loro stolida, ossessiva predicazione di una accoglienza pelosa e 'dovuta', ma indebita, invece.
'Tornate a casa' diceva Kamala Harris, vice presidente U.s.a. alle folle dei migranti honduregni e guatemaltechi e salvadoregni che si affollavano alla frontiera del Messico, porta dell'America sognata.
'Tornate a casa.' dice oggi il governo tunisino ai 'migranti' di area sub sahariana.
La sola raccomandazione di buonsenso che si possa e si deve dire ai troppi disgraziati che mettono a repentaglio le proprie e le altrui vite. 'Tornate a casa.'
L'alternativa non è mai un naufragio organizzato e le stragi degli innocenti che ne conseguono.
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