Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 30/03/2023

Guadi.

Post n°2510 pubblicato il 30 Marzo 2023 da fedechiara
 

Guadi - 30 marzo 2014
I guadi non sono mai stati facili. Mi è capitato in Birmania – che le ruote della jeep scassatissima su cui mi trovavo a viaggiare slittavano nell'ocra del fango molliccio di un placido torrente che attraversava la foresta - e solo a sera giunsero gli aiuti di magrissimi contadini coi cappelli a cono allargato e coi pali sulle spalle che ci salvarono da una notte disagiata e fitta di 'richiami della foresta'.
E ci sono metaforici guadi delle nostre vite che sembrano non trovare nessuna spinta e aiuto per traghettare indenni - proprio quando con piglio cesaresco avevamo pronunciato un fatidico 'Alea iacta est!' e ci dicevamo pronti a sbaragliare i Galli e i Germani chiusi a testuggine e gli scudi sopra le teste.
E che l'Italia sia in mezzo a un guado lo 'tocchiamo con mano' sfogliando i giornali e facendo zapping alla tivù e non sappiamo decidere se confermare la fiducia a Renzi-Temistocle che porterà il paese fuori dal pantano o se scendere in guerra con l'Europa e votare la schiera dei 'grillini' alle europee per 'dare un segnale' che siamo arcistufi della povertà diffusa e del lavoro che non c'è.
Potremmo andare tutti quanti ai seggi elettorali e 'farli neri' quei grigi burocrati europei dal sorrisino facile e le supponenze di chi intasca tutti quei dindini e i 'gettoni di presenza' e alloggia negli alberghi di lusso di Bruxelles alle nostre spalle - giusto per vedere 'che effetto che fa' ritrovarsi con una marea di voti a destra e anti Europa.
A proposito, ma i grillini saranno di destra o di sinistra? Non ci dormo la notte, sapete. Io che credevo di essere un rivoluzionario e mi ritrovo, a questa cara età, a constatare che già l'applicare le leggi e il farle rispettare sarebbe rivoluzionario in questo ca... di paese.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Diverse sensibilità.

Post n°2509 pubblicato il 30 Marzo 2023 da fedechiara
 

Sensibilità e orientamenti diversi - 30 marzo 2016

Ogni atto di follia omicida commesso nel mondo mi addolora profondamente e scatena le pulsioni dell'ira e dell'odio nei confronti dei maledetti orchi assassini di ogni popolo, razza e oscena professione di fede omicida.
E nessuna equiparazione di maggiore o minore sensibilità dolorosa dovrebbe mai darsi nei confronti dei morti ammazzati: siano essi di san Bernardino, Parigi, Belgio o Lahore-Pakistan – gli ultimi in ordine di tempo di questa mattanza organizzata dai soliti noti estremisti islamici dai nomi diversi, (Boko Aram, talibani, 'radicalizzati sul web' di seconda generazione di immigrati) tutti affratellati da una comune interpretazione di follia religiosa bellicista: Jihad e Sharia.
Però fa specie il notare come qualcuno di coloro che oggi si indignano e si stracciano le vesti per lo scarso spazio dato in cronaca ai fatti luttuosi di Lahore rispetto a quelli di Bruxelles e di Parigi (le acrimoniose note di 'due pesi e due misure' che mai avremmo voluto leggere) non aveva pubblicato nulla di commovente e di lacrimevole e/o indignato nei giorni della rabbia e della commozione universale per i morti e i feriti gravissimi e meno gravi che hanno riempito gli ospedali di Bruxelles. Chissà, forse ci avevano 'fatto il callo', come si dice.
Due pesi e due misure all'inverso? O antenne neuroniche sempre curiosamente orientate a est, forse per innato amore del sole che sorge?

 
 
 

Inferni. Istruzioni per l'uso.

Post n°2508 pubblicato il 30 Marzo 2023 da fedechiara
 

Inferni comparati - 30 marzo 2018
Dunque l'inferno non esiste – Francesco dixit. Per equiparazione e proprietà transitiva anche il paradiso ha ottime possibilità di essere la macchietta televisiva del caffè Lavazza piuttosto che quel luogo luminosissimo fitto di Troni e Dominazioni e schiere di Arcangeloni in formazione para militare disposte tutte attorno alla Lux Maxima che 'vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole', come scriveva il Poeta.
Resta il fatto che sul mito dell'inferno e dei diavoloni coi forconi che affondano nelle carni frolle dei penitenti per l'eternità e gli echi orribili delle 'orribili favelle e grida di dolore e accenti d'ira' è vissuta una larghissima schiera di esseri umani sottomessa al Terrore Eterno delle predicazioni gesuite e domenicane ammannite dai famigerati pulpiti sulle teste dei penitenti di ogni età cosparse di cenere.
Coerenza vuole che Francesco chieda perdono, - la tiara in testa e a nome di tutti i suoi malati predecessori sul trono di Pietro - a tutti quei poveretti che sono morti nel terrore delle visioni apocalittiche e punitive del mito infernale costruito ad arte per sottomettere ad ubbidienze terrene i sudditi di ogni feroce e corrotta monarchia che ha inquinato la Storia.
E, invece, eccolo scusarsi e far precisare dai suoi addetti-stampa che: '...veramente il Papa non ha detto questo.' E hanno sbagliato tutti quei giornalisti a riportare le frasi incriminate dell'intervista con il gran vegliardo Scalfari Eugenio, fondatore di 'La Repubblica'.
Perché il mito dell'inferno, ben lo sappiamo, è mito fondativo e basico dell'organizzazione religiosa 'Santa Romana Chiesa' che sul Terrore dell'Aldilà ha estesamente campato nei saeculi saeculorum - e il suo franare nella confusione della presente torre di Babele delle lingue confuse e della anarchia teologica e 'relativismo religioso' che sconfina con l'ateismo rischia di rendere fragilissimi i pilastri della Dottrina e buona notte al secchio.
E da qui in avanti sarà solo la Bontà e la Misericordia erga omnes e urbi et orbi, inclusi gli infedeli seguaci del profeta della confusa predicazione di Francesco, a tenere unite le folle che si adunano in piazza san Pietro e nelle 'adunate oceaniche' delle piazze e stadi dei viaggi papali.
Ma, forse, è 'l'inferno in terra' che viviamo e che si sostanzia di guerre assassine e orchi terroristi radicalizzati sul web ad avere indotto il buon Francesco a negare l'esistenza del secondo inferno perché le torture e le efferatezze e le ferinità del primo sono ben maggiori delle atrocità immaginate dal sommo Poeta nel suo viaggio laggiù dove 'sarà pianto e stridor di denti'.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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