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Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 20/11/2023
Amour fou e dintorni. Ah, l'amore, l'amore! Che ci infiamma e vivifica, ma andrebbe temperato ed educato, in barba ai letterari 'amour fou' delle diverse epoche che hanno ispirato meravigliosi romanzi tradotti in splendidi films. E l'educazione sentimentale che oggi si raccomanda – sotto la spinta dei troppi eventi tragici - e la si vuole convertire in legge e farla agire nelle scuole e nelle menti dei pargoli fin dalla più tenera età ci consegnerà un maschio diverso e sdoganerà definitivamente tutto l'armamentario teorico lgbtqrstz? Dei quali, in verità, poco sappiamo delle loro vite in ombra e ancora non si sono conquistati spazio sufficiente nella cronaca di 'nera' e vanno perciò studiati con la necessaria attenzione, vedi mai che abbiano in mano il bandolo della aggrovigliata matassa. E rinunceremmo volentieri ai romanzi degli amori folli e disgraziati e alle 'femmes fatales' protagoniste, se solo riuscissimo a ridurre della metà i numeri dei 'femminicidi', ma il dubbio è che la fragilità emotiva del maschio sia una torre costruita su un terreno storicamente sabbioso che, franata al suolo e ridotta in macerie e perso il disegno originario delle fondamenta, non si ricostruirà uguale - e chissà se il monolito futuro disegnato dai presenti architetti legislativi e scolastici sarà in qualche diverso modo 'funzionale' e garantirà le funzioni basiche che hanno prolungato la vita della famiglia tradizionale nei secoli. O se altre e maggiori fragilità si sostituiranno alle presenti e dalle scuole di oggi e di domani usciranno i mutanti di un mondo nuovo dei quali non ci riesce di rappresentarne i comportamenti e le pulsioni fondamentali. Salutiamo i morituri del vituperato 'maschio latino' i cui nefasti hanno riempito le cronache e le letterature e avanti le avanguardie dell'amore nuovo che sarà – il dolce 'stil novo' che auspichiamo versus le pulzelle future che 'tanto gentili e tanto oneste ci parranno', al punto che le indicheremo, di bel nuovo, quali 'scala al Fattore'. Purgate il tutto del necessario disincanto e sarcasmo, ma 'estote parati'. Ogni cambiamento radicale della mente degli uomini e delle donne comporta alti prezzi da pagare e, temo, l'intelligenza artificiale non ha valide ricette da scodellarci in proposito. |
L'entropia delle Memorie. 20 novembre 2022 Una rassegnata e triste senatrice della Repubblica, Liliana Segre, ci ricordava, in una sua intervista, che anche l'Olocausto dei suoi correligionari uccisi dai nazisti di Hitler e associati è destinato, da qui a breve, a scomparire dall'agenda del Tempo. Morti gli ultimi testimoni e i pervicaci giornalisti e politici che ne sorreggono la dolorosa Memoria, l'Olocausto franerà giù dalle bianche scogliere del Futuro e verrà frantumato dalle onde oceaniche e ridotto a granelli di sabbia del Tempo che tutto macina e trita nella sua entropia inarrestabile. L'Olocausto, capite? Quell'immenso, atroce monolito del Novecento degli orrori di ben due guerre mondiali (e una pandemia peggio delle pesti d'antan) è destinato anch'esso ad infrangersi sui bastioni di Orione degli universi in disfacimento obbligato - e le sue narrazioni di indicibili orrori commessi non viaggeranno più verso Antares e le altre stelle fisse delle mille costellazioni che incontreremo nel nostro futuro di viaggiatori spaziali (Ucraina e guerra termonucleare annessa permettendo). E c'è da chiedersi, una volta morta quella Memoria e ridotti a muti cadaveri gli instancabili narratori, quali altri orrori si consumeranno sul pianeta Terra, assente il quotidiano monito che ci è venuto dai sopravvissuti, in tutti questi decenni delle nostre vite, e da Israele, stato-bastione e rocca di Masada degli invitti figli e bis nipoti di quella storica mattanza. E un'altra Memoria storica, lontana più di due millenni e soggetta, nei secoli, ad interpretazioni delle più varie e diverse e belligeranti fra loro, vacilla già nelle scatole craniche dei contemporanei: quella del Cristianesimo e di quel mite profeta palestinese, emulo del mitico Sisifo, di cui si ricorda quotidianamente l'odissea tristissima e il Calvario per aver voluto esaltare l'Amore e la Misericordia e il Perdono (sette volte sette, Pietro, sette volte sette). Valori e pratiche e moniti, quelli del lontano profeta, di difficile e controversa applicazione sul pianeta, come potete constatare ogni giorno e leggere in cronaca nelle pagine di 'nera', malgrado l'incessante battage di stampa e televisioni del presente e dei passati papi (e i cardinali e i vescovi e i mille e mille preti) che invocano la presenza del Cristo nel nostro agire quotidiano e la mitica pacem in terris, benedicendoci nelle stanche messe quotidiane. Andate in pace. Si, ma dove, di grazia, sperduti come siamo nelle nostre personali entropie e quelle universali? |
Inviato da: aracnoid.999
il 23/11/2023 alle 09:43
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 22/11/2023 alle 09:58
Inviato da: cassetta2
il 06/11/2023 alle 12:49
Inviato da: fedechiara
il 04/11/2023 alle 15:48
Inviato da: camillainblu
il 04/11/2023 alle 09:54