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Messaggi del 02/02/2025

Il nuovo vocabolario che battezza il mondo.

Post n°3483 pubblicato il 02 Febbraio 2025 da fedechiara
 


'(…) un nuovo vocabolario (di destra n.d.r.) battezza il mondo, da un nome alle cose... 'Ezio Mauro 'la Repubblica' di oggi 02/02/2025
Eccola la poesiola consolatoria e l'aita, aita di un ex maestro di pensiero della sinistra nostrana e globale. La destra trionfa, afferma Mauro, perché impone sul proscenio delle cronache un suo vocabolario, non necessariamente nuovo né troppo raffinato.
Il mondo è reinventato dai dazi, dai confini e dai rimpatri, pochi, pochissimi, in verità e fortemente avversati dalle schiere dei pazzi buonisti 'no borders' e dai giudici italici nelle retrovie.
Ma se è vero che grossa parte del nostro vivere associati si nutre di narrazioni suggestive (spesso bugiarde) e che le narrazioni oggi prevalenti in Occidente inducono a e persuadono chi di dovere ad accettare la propria storia individuale ed a viverla per intero nei luoghi di nascita (eccezion fatta per chi accetta di migrare per le vie legali e riconosciute dai paesi di ingresso) allora viva, viva il vocabolario nuovo e le nuove narrazioni prevalenti.
Sono narrazioni di destra? E allora? Chi lo ha detto che la sinistra è il Bene supremo e la Destra il Male contrapposto e che il vocabolario della sinistra è quello riferito al migliore dei mondi possibili? Di certo non le cronache, buona ultima quella che ci racconta di bande di immigrati egiziani che contendono ai tunisini le piazze dello spaccio con la violenza e gli accoltellamenti reciproci – il nuovo must della criminalità di importazione, inclusi i terroristi assassini allah u akbar.
Il mondo rinasce dalle sue ceneri con Trump, novello imperatore che non ha remore e si burla delle fanfaluche buoniste dei dem di s-governo e getta alle ortiche le cronache del disordine globale e della miseria diffusa. E, qui da noi, trionfa la narrazione avversa alle banlieues e ai 'radicalizzati sul web' del rancore atavico e assassino delle serpi in seno immigrate in Europa per il tramite di naufragi organizzati dai trafficanti di anime - in aperta violazione di leggi e regolamenti. Guai ai vinti.
Ma senza troppo indulgere alle poesiole degli ex maestri di pensiero e ai loro incubi e gli allarmi di anime belle per il fascismo che incombe(rebbe) sul futuro prossimo basterebbe far notare ai naviganti e ai lettori che il nuovo vocabolario e le urne della destra trionfante sono il portato inevitabile e una sana reazione di buonsenso e di senso comune per i troppi anni di s-governo europeo dei 'popolari' in sempiterna, avvilente maggioranza nel parlamento di Bruxelles, supportati dalle mortifere e parolaie sinistre nostrane.
E che il fumoso 'diritto internazionale', spacciato quale Vangelo di bontà e di pretesi diritti universali (così ce lo racconta il Vaticano con le quotidiane geremiadi di Francesco presente in video e benedetto da tutti i tiggi), è all'origine dell'odiosa impasse politica attuale: di migranti riconosciuti dalle apposite commissioni in Albania quali 'non aventi diritto di accoglienza' (e perciò destinati al rimpatrio) che vengono reimmessi nel circuito della migrazione clandestina dai giudici politicizzati che si fanno schermo della mala Europa dei diritti indebiti e malintesi.
E mi viene in mente quell'altro campione del verbo buonista degli inetti, uno scrittore di viaggi e peregrinazioni incessanti, che derubricava le orribili violenze in cronaca dei nostri ospiti immigrati a rudi e maschi (e tollerabili) comportamenti di nuovi barbari di una Europa che è, a suo dire, il terminale di arrivo di storiche e inevitabili e benedette e salutari migrazioni.
Benedette? Un cambio di vocabolario era il minimo che vi potesse capitare, cari i miei 'maestri di pensiero'. Con annesse le necessarie invettive.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e il seguente testo

 
 
 

I 'sistemi operativi' e l'amore.

Post n°3482 pubblicato il 02 Febbraio 2025 da fedechiara
 

Un film da ri-vedere. 02/02/2018
Con i sistemi operativi non c'è partita. Ti battono nelle partite a scacchi e negli altri giochi e nei tests e solo se ti abbassi di livello riesci a spuntarla. Figurarsi che succede se un sistema operativo si appropria del 'sistema-amore' e impara tutto quello che bisogna imparare e dire a proposito dell'amore. L'essere carezzevoli e comprensivi e mai invasivi e intuire le sfumature del non detto e rispettare i silenzi in partitura e i dolori pregressi e offrire spalle al pianto e stimolare accortamente le residue vitalità e voglie di gioco e saper comporre splendide canzoni e musiche e offrire complicità e affanno e grido comune e diapason di godimenti negli sconvolgimenti sessuali.
Un miracolo che diciamo amore, se avviene e quando avviene tra esseri umani dotati di forme corporee, ma un sistema operativo che ci azzecca con tutto questo? Non dà l'impressione che si tratti di auto masturbazione e solipsismo e chat erotiche?
Un sacco di gente propende per questa tesi – ad ascoltare i commenti in sala e nei siti dedicati al film di cui parlo - e l'idea che di queste 'invasioni' e predilezioni solipsistiche sarà pieno il futuro prossimo e quello remoto li sconvolge, fermi come sono le loro menti alle caverne della corporeità, alla preistoria dei corpi di carne e sangue e dei cervelli limitati dall'impaccio dei corpi.
Però i sistemi operativi li creiamo noi e li programmiamo agli scopi di servire i nostri bisogni e li vogliamo sempre più sofisticati e potenti e capaci di assomigliarci in tutto e capaci di 'andare oltre' - e anche questa è aspirazione umana e la ritroviamo nei grandi poemi medievali e nello sprone dannunziano de: 'Non è mai tardi per andar più oltre!' che, peccato di gioventù, interpretavamo come espressione para fascista e imperialista.
E il sistema operativo che fa innamorare il protagonista di 'Lei' va oltre, molto oltre. Si prende tutti gli spazi dell'amore che ci è necessario 'come l'aria' e come il pane e non trascura per sua natura intrinseca e finalità programmatica, di relazionarsi e connettersi con gli altri, molti altri: il nostro prossimo e i suoi mille, milioni di pensieri e attitudini creativi - e le 'connessioni', si sa, sono galeotte (come lo fu il libro di Francesca e Paolo) e foriere di espansioni mentali alle quali, poi, non puoi opporre il limite della tua gelosia e il tuo bisogno di unicità e speciale predilezione – perché quel genere di ritrosie e recriminazioni è appannaggio dei corpi scimmieschi e primitivi dei cavernicoli che siamo e resteremo ancora per lunga pezza.
La cosa più difficile del mondo, ne converrete, è il conciliare la convergenza dell'attenzione e della cura su un singolo essere e l'espansione infinita che ci agita dentro. Agostino insegna, quando abbandona alla sua sorte l'innamorata di carne e sangue e fluidi corporei e si innamora della teologia – e, prima di lei, Didone, che, dalla pira funebre, malediva l'innamorato costretto al Grande Viaggio e alla Meta Finale. In estrema sintesi, l'opposizione tra una certa idea dell'uomo presente (essere finito) e, all'estremo opposto, l'idea finale di Dio, - un Sole a cui attribuiamo il potere di irradiare la Luce di un Amore infinito ed eterno, per convenzione universalmente riconosciuta. Peccato che tutto sia così astratto, però.
E, quando la conciliazione non riesce, lo sappiamo bene, finisce in dolore, naturalmente. Dolore per l'abbandono e per l'assenza di chi dice di amarci e per l'incapacità nostra strutturale di transitare, anima e corpo, (come si dice che avverrà a Giosafatte), nel misterioso e affascinante mondo delle stelle e 'iperuranio'- che così raramente 'usciamo a riveder', a differenza del sommo poeta che ci provò e lo raccontò magistralmente nella sua Commedia. E forse non è un caso se il regista Spike Jonze spedisce, nella scena finale del film, i protagonisti sedotti e abbandonati sul tetto di un alto edificio niuiorchese – esplicita metafora di una vicinanza cosmica che ci va stretta.
Siamo uomini o dei, se siamo in grado di inventare e dispiegare i poteri potenzialmente infiniti dei sistemi operativi - novello fuoco di Prometeo - salvo lamentarci e soffrire se 'ci prendono la mano' e 'vanno oltre'? I più intelligenti tra noi, pescando nell'abisso di complessità del nostro cerebro, li hanno creati e modellati con tale cura da consentire loro perfino la conoscenza e la pratica delle emozioni ('Sognerò?' chiedeva Hal 9001 al suo carnefice in '2001 odissea nello spazio') - ma ancora non sappiamo bene se le emozioni siano il retaggio primitivo del nostro essere stati 'animali' e cavernicoli che cacciavano in branco o levitazioni sofisticatissime dell'anima, però poco praticabili sul piano pratico e sconsigliabili nel corso dei viaggi spaziali, dati i casini che provocano nel gioco delle relazioni umane.
Il bellissimo film 'Lei' di Spike Jonze parla di tutto questo e anche di più. E' un condensato del libro 'La fisica dell'Immortalità' di J. Tipler e, insieme, ci ricorda certi garbugli d'amore di W. Allen, gestiti con levità e ironia e le battute giuste che muovono il riso e inducono commozioni.
Andate a vederlo. Non ne resterete delusi. Al massimo vi capiterà di parteggiare per i cavernicoli corporei che siamo e contro l'infinito viaggiare che ci attende in un futuro che è appena cominciato.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Il mondo salvato dagli ingegneri.

Post n°3481 pubblicato il 02 Febbraio 2025 da fedechiara
 

Il mondo salvato dagli ingegneri? (parte seconda) 02/02/2019
...e va detto che, prima della filippica sui confini difesi ad oltranza e con la vita dei bisnonni nel corso del Novecento, il maledetto 'secolo breve', Alessandro Baricco, nel suo 'The Game', ci illustrava da par suo la rivoluzione digitale, - prendendola alla lontana e mettendo a confronto la 'postura uomo-spada-cavallo' con quella nostra degli ultimi decenni: 'uomo-schermo-tastiera', che tanto mal di schiena ci ha causato, a sentire gli osteopati.
Ma si potevano citare altre posture intermedie, tipo: 'fante-trincea-moschetto' e 'pilota-seggiolinoeiettabile-bombardiere', per dire di una evoluzione analogica condannata dalla Storia digitale del terzo millennio.
E da quel confronto lontano scaturisce un panegirico e un osanna alla velocità e alla superficialità di tutti quei videogames dei ragazzini che siamo stati - che già facevano intuire lo sviluppo del personal computer in ogni casa e 'l'oltremondo' del web come un iceberg sommerso che ci offre tutto lo scibile della biblioteca di Alessandria privo della pallosità della mediazione saccente dei librai e dei professori, i sacerdoti della cultura 'analogica' oggi in pensione a causa degli ingegneri che hanno inventato internet e il web.
E Baricco ciurla nel manico da dio e riesce a farci credere che davvero viviamo nel millennio dei Lumi computerizzati - e un Rinascimento straordinario attende il genere umano senza più limiti e confini, purché si accetti e si consideri normale il pulsare appaiato dei due cuori e motori della realtà quotidiana: quella del caffè alla mattina e del nostro immergerci nel web subito dopo.
E speriamo che la Cassazione non si metta di traverso e la smetta di condannare tutti coloro che, non avendo tempo dopo la colazione, si immergono nel web dall'ufficio e visitano facebook compulsivamente e vengono licenziati dai datori di lavoro, mannaggia.
Ma, per tornare alla filippica sui confini del maledetto Novecento, resta il dubbio che qualcosa non sia ancora a posto nel motore e nel cuore dell'oltremondo del web, - che tossisce come un vecchio motore a scoppio d'antan e sbuffa fumo puzzolente quando si prendono in considerazione i 'radicalizzati sul web' islamisti radicali e rinnegati cittadini europei che nell'oltremondo di un futuro che più roseo non si può si passano le fatwe e gli obbiettivi da colpire e gli indirizzi dove trovare i kalashnikov con i quali stendono le vittime inermi dentro ai teatri e nei ristoranti e sulle strade delle principali città europee, così accoglienti e senza più i confini-Schengen che gli consentono di scappare di qua e di là degli stati-membri e di fare i danni che ci raccontano le cronache del nostro scontento europeo di vite blindate.
E sembra paradossale che quell'oltremondo del web che condanna il Novecento delle violenze e delle guerre oggi registri l'erezione dei nuovi muri e dei fili spinati all over the world, dall'Ungheria e la Macedonia fino agli Stati Uniti d'America, passando per i porti chiusi di Salvini e le o.n.g. messe in riga nei porti maltesi e indigeni perché la smettano di fungere da taxi e traghetti dei naufragi organizzati dagli scafisti assassini.
Ma, forse, c'è solo bisogno di una messa a punto, una aggiustatina da parte degli ingegneri informatici e le magnifiche sorti e progressive torneranno a mostrarsi sui nostri schermi quali confortanti 'salvaschermo' - e siamo avviati a un futuro di pace dove l'islam radicale sarà definitivamente sconfitto e riprenderemo le missioni Apollo e colonizzeremo l'universo con la nostra postura uomo-schermo-tastiera, chi vivrà vedrà. Trullalà.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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