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Messaggi del 08/02/2025

Viva Sanremo.

Post n°3488 pubblicato il 08 Febbraio 2025 da fedechiara
 

Per fortuna che c'è Sanremo. Che, per qualche settimana, ci avvolgerà nella sua kermesse di meravigliose canzonette - e i protagonisti canori in auge sul prestigioso palcoscenico con le loro mises scandalose, studiate da mesi, e ic... e le tette in bella evidenza – e anche i tatuaggi, per i più arditi che 'o famo strano' (ma non è 'strano' per la 'cultura woke'della bella diversità fluida che resiste impavida all'onda mediatica filo trumpiana).

E per il governo Meloni tornerà la calma dopo la tempesta delle buffe denunce 'osèes' dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Aja (sic) – oggi giustamente trascinata nella polvere della delegittimazione internazionale dalle sanzioni volute da Trump e disconosciuto il suo operare perfino dalla Meloni – tanto tanto europea nelle forniture all'Ucraina in guerra per procura Nato, ma 'quando ce vo' ce vo' (e delle vostre sentenze di parte, cari i miei giudici, 'non ce ne potrebbe importar de meno').


Il fatto è che quelli che l'Aja la portavano in palmo di mano (sinistre ed europeisti un tanto al chilo) non si sono resi conto fino all'altro ieri, che la messa in stato di accusa di Putin e Netanyau - con tanto di ardita, improbabile richiesta di arresto fuori dal suolo patrio - erano sentenze eminentemente politiche e come tali soggette alle variazioni del quadro internazionale – così come il preteso e fumoso 'diritto internazionale' incarnato da quei giudici austeri di nero vestiti.


Diritto internazionale a chi? Via Biden e dentro Trump ed ecco tutto, del vecchio mondo degli Stranamore Nato che sfidavano la Russia all'ultima atomica trasvolante da un continente all'altro, tutto tutto mutato e - quei giudici della pomposa (e costosa) retorica europea ridotti a velleitaria istituzione di zona, forzatamente mantenuta in vita dalla Von der Leyen brava massaia e dai popolari di una risicata maggioranza nel parlamento europeo.

Così sarà per la guerra di Ucraina, speriamo, formuliamo gli auguri, dopo la sbornia di arroganti dichiarazioni di 'nuova patria europea' da difendere con le unghie e con denti di cui si è ascoltata l'eco nelle reboanti dichiarazioni dell'altro ieri di Mattarella durante uno dei suoi faticosi e speranzosi comizi pre trumpiani.


Si aggiorni, presidente, oggi tutto è mutato, attivi il traduttore simultaneo – è un servizio gratuito di Google e aiuta a comprendere e meglio descrivere i tempi postmoderni che ci attendono. Avvisi i suoi collaboratori e i 'ghostwriters' quirinalizi.Potrebbe essere un'illustrazione

 
 
 

Dell'essere causa del proprio male.

Post n°3487 pubblicato il 08 Febbraio 2025 da fedechiara
 

Chi è causa del suo mal pianga se stesso. 08/02/2018
« Sono molto poco soddisfatto del trattamento mediatico riservato al mio libro in Francia...il punto centrale non è l’Islam, il mio è un attacco feroce all’Occidente...non credo che l’essere umano possa vivere in un mondo che cambia di continuo. L’assenza di equilibrio, di un progetto di equilibrio, è di per sé invivibile. L’idea del cambiamento perenne rende la vita impossibile.»
Sto leggendo 'Sottomissione' di Hoellebcq, dopo averne letto, negli anni e nei mesi scorsi, le recensioni più svariate e allarmate e partigiane. Bisogna leggere i libri qualche tempo dopo la loro prima uscita, a freddo – sopratutto quelli che si misurano dichiaratamente con i drammi del tempo presente e con le sue contraddizioni e i conflitti annunciati e spaventosi.
E' un buon romanzo, piacevole e svelto in lettura, la cui scrittura, come altri romanzi dello stesso autore, non indulge in fronzoli, non ciurla nel manico, non si compiace di estese considerazioni filosofiche e di massimi sistemi, bensì 'va al sodo' in modo svelto ed essenziale e usa gli elementi romanzeschi di fantapolitica con grande efficacia, restituendoci un quadro di verosimiglianza e facile predizione di quanto avverrà fra qualche anno in Francia e negli stati europei satelliti.
Dico 'satelliti' perché, nell'economia del romanzo e della sua verosimile predizione di sottomissione al medioevo islamico prossima ventura, è la Francia ad avere la primogenitura storica di quella tragedia assoluta che stiamo vivendo oggi come europei 'indigeni' di prossima e annunciata minoranza per l'avere offerto, nei decenni scorsi, facile e inconsapevole cittadinanza a milioni di immigrati provenienti dalle sue ex colonie. Parlo della presente tragedia delle cronache sanguinose dei 'radicalizzati sul web' provenienti dalle 'banlieues' parigine e da quelle delle altre sue metropoli da tempo trasformate in 'enclaves' territoriali precluse alle ordinarie operazioni di ordine pubblico repubblicano e oramai a maggioranza assoluta di genti islamiche rancorose e nemiche e ostili alla cultura dell'occidente e ai suoi valori laici conclamati e consolidati.
E, se è solo una coincidenza che l'uscita del libro sia avvenuta proprio il giorno del massacro di Charlie Hebdo e della dichiarazione di guerra intestina di quei pretesi 'guerrieri' islamici alla libertà di espressione come l'amiamo e la vogliamo nelle terre di occidente (nous sommes tous Charlie), non è una coincidenza (non ancora), bensì una puntuale e verosimile predizione di post moderna Cassandra, il resoconto che fa il libro della formazione e rapida affermazione in Francia di un partito islamico detto 'Fratellanza mussulmana' - che raggiunge il 22,9 per cento dei consensi e surclassa il vetusto e imbelle partito socialista del tristo Hollande e il cui candidato finto-moderato si misura nella corsa alle presidenziali con il Fronte nazionale di Marine le Pen, vincendola per l'apporto dei voti sinistri e dei pretesi e confusi 'antifascisti'.
Prodromo di quanto può avvenire e avverrà nel momento in cui le curve demografiche degli indigeni e quelle degli immigrati presenti e affluenti a centinaia di migliaia ogni anno si invertiranno e lo ius soli regalerà una facile e ottusa cittadinanza elettorale ai 'giovani turchi' di prima, seconda o terza generazione di immigrati. Verosimile, dicevo, ma, fra qualche anno, figli e nipoti degli indigeni residuali saranno costretti a togliere il 'simile' e misurarsi con il 'vero'.
Un '1984' in sedicesimo, il libro di Houellebcq. Una predizione/anticipazione da far tremar le vene ai polsi - e mi fa ridere il senso di allarme di coloro che gridano, un giorno si e l'altro pure, 'Al lupo fascista!' e davvero non capiscono che, come dice l'autore nella citazione che ne faccio in testa a questa recensione, '(…) il mio è un attacco feroce all'Occidente... non credo che l'essere umano possa vivere in un mondo che cambia di continuo. L'assenza di equilibrio è, di per sé invivibile. (….)'
E se le persone, gli indigeni residuali, reagiscono male a questi cambiamenti drammatici e tragici e ai conflitti annunciati dalle insensate e stolide immigrazioni massive, beh dobbiamo metterlo nel conto e attenderci le reazioni conseguenti. Chi lo diceva che 'chi è causa del suo mal pianga se stesso'?
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