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Messaggi del 15/03/2025

Straniero e post moderno arrembante.

Post n°3536 pubblicato il 15 Marzo 2025 da fedechiara
 

Xenie di ieri e accoglienze di oggi. 15 marzo 2023
(...) L’ospitante doveva accogliere lo straniero, ristorarlo e in alcuni casi doveva concedergli la possibilità di lavarsi e avere indumenti puliti. Era contrario alla xenia porre domande, se non dietro “concessione” dell’ospite: rigide prescrizioni che avevano come fondamento il timore che dietro lo straniero, o il viandante, potesse celarsi un dio (perchè si pensava, e la mitologia greca è prodiga di esempi nel merito, che le divinità potessero assumere sembianze umane) e quindi non era saggio indisporlo, dal momento che poteva scatenare la sua ira divina ...' https://www.salogentis.it/.../xenia-il-concetto-di.../
Ci sono strani incroci e dialoghi a distanza nel web e in televisione.
Mentre su rai3 andava in onda il 'question time' della presidente/a del consiglio di ministri on. Giorgia Meloni con al centro la temibile questione dei 'migranti' - quanti e come salvarne e come fare a fermare le maledette partenze dei maledetti naufragi organizzati dai trafficanti di vite umane (per conto delle stesse vittime potenziali) che portano seco i maledettissimi annegamenti di uomini, donne e bambini – su raiscuola (canale 57 del digitale terrestre) andava in onda una dotta dissertazione filosofica con fior di professori e filosofi sulla 'xenia', fondamento del poema omerico 'l'Odissea'.
Poema dell'intelligenza, impersonata da Minerva, dea del disvelamento e patrona della pretesa 'furbizia' di Odisseo – uomo che sa attendere, riflette a lungo prima di agire ed escogita i giusti interventi della sua vendetta finale: agìta in chiara intesa con la dea, figlia della oscura mente di Zeus.
Ma poema, secondo il professor U. Curi dell'università patavina, della xenia e dello xenos, lo straniero – il poema dell'ospitalità chiesta e concessa al naufrago per antonomasia e beniamino degli dei (non tutti, non sempre).
Va da sé che l'esimio professore intendeva dirci, tra le righe, che quella tal cosa, la 'xenia' valeva per gli Antichi, in gran parte rispettosi del volere degli dei, e, a maggior ragione, vale per noi Moderni (che degli dei, peraltro, non sappiamo più che farcene e dubitiamo dell'Unico e Solo).
Un poema, l'Odissea, dove si sottolinea, ad ogni passaggio, come la xenia-ospitalità, era dovuta allo xenos, al quale non si doveva/poteva porre domande sulla sua provenienza e identità se non dopo averlo sfamato e rivestito di panni puliti e alloggiato comme-il-faut.
Così fa Nausicaa, - d'un subito folle d'amore per il naufrago stagionato e pieno d'alghe, ma illuminato della luce divina di Minerva. E Nausicaa lo riveste e lo conduce alla presenza del re suo padre e rinnega, nei suoi segreti pensieri e brame, il suo sposo promesso.
Così non fa Circe, però, costretta all'accoglienza dalla furbizia del suo ospite, e solo dopo avergli mutato i compagni d'avventura in immondi porci grufolanti ed asini e lupi.
'(La) abitava Circe, figlia del Sole e di Perseide, sorella di Eeta, che era esperta di ogni genere di veleno. (Odisseo) divide a sorte i (suoi) compagni e lui stesso resta presso la nave, mentre Euriloco parte con un numero di ventidue compagni per andare da Circe, avendoli lei chiamati, Tutti entrano eccetto Euriloco. Costei offre a ciascuno un miscuglio di formaggio, di miele e d'orzo e pieno di vino, e lo rimescola con il veleno. Mentre bevevano, il loro aspetto cambiava toccandoli con una bacchetta, e alcuni li rendeva lupi, altri maiali, altri ancora asini, altri leoni. Euriloco, vedendo queste cose, le racconta ad Odisseo.'
E così non fa il Ciclope dall'unico occhio crudele – che gli sbrana i compagni e viene ubriacato ed accecato per favorire, il mattino dopo, la fuga dei sopravvissuti – ma, veniamo a sapere, la Bestiaccia per nulla accogliente è parente stretto di Poseidone, il dio del mare, che Odisseo lo precipiterebbe nell'imo dei flutti e pasto degli squali, fosse per lui.
Poema dell'accoglienza? Dipende dagli episodi che i bravi professori e filosofi vogliono sottolineare pro domo loro, accoglienti per partito preso e che trascurano come l'equiparazione tra l'antica, commovente 'xenia' dovuta allo straniero e la moderna degli arrembanti a migliaia ogni semestre sulle nostre coste sia di difficile assimilazione e metabolizzazione proprio per l'impressionante brulicare dei post moderni xenos a bordo delle carrette del mare dei 'naufragi organizzati'.
Temibili formiche dell'immenso termitaio africano e di ogni lontano paese asiatico dove sia stata guerra-fame-siccità, la nota geremiade degli iper accoglienti.
Che si rifiutano di considerare come la guerra, e la miseria che ne consegue, facciano seguito, spesso, alla pretesa americana di 'esportare la democrazia' (Afganistan, Siria, Egitto e, oggi, l'Ucraina) sulla punta delle baionette.
Proviamo a riscrivere l'episodio di Nausicaa - con la variante post moderna dei 2000 al giorno 'accolti' a Lampedusa e l'hot spot della divina accoglienza dovuta che scoppia un giorno si e l'altro pure - e chiediamo ai professori emeriti e bravi filosofi un commento sugli sciami degli xenos che ci costano un occhio della testa.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Capire la guerra. (3)

Post n°3535 pubblicato il 15 Marzo 2025 da fedechiara
 

Video giochi esemplari. 14 marzo 2024
Per misurare la bontà e il senso della misura del vostro approccio alle cose di guerra – sia essa la guerra di Ucraina o quella che si combatte a Gaza e a Rafah – dovreste indossare gli scarponi da soldato e provarvi ad immaginare cosa avviene sul terreno di gioco. La parola 'gioco' non è usata a caso o con stupido cinismo. Immaginate di dar vita ad un video gioco il più possibile realistico e basato sulle notizie che vi vengono dal web e dalle televisioni.
Voi siete un soldato israeliano (ma se vi piace combattere per Hamas ne avete facoltà e condurrete il gioco dal vostro punto di vista) e siete schierato con altri vostri commilitoni, mitra in mano e granate alla cintura, all'interno della città bombardata ad hoc e tra le case in macerie.
I vostri generali e/o comandanti di brigata vi hanno spiegato, nei convulsi 'briefings' che precedono l'azione, che i bombardamenti hanno scoperchiato gli ingressi a due cunicoli dove si nascondono i terroristi assassini (e, magari, tra gli ostaggi che si suppongono ivi detenuti, c'è vostra sorella o vostra madre/padre).
Prima domanda – che vi vale un alto punteggio nel gioco: 'Voi che fate? Entrate di corsa nel cunicolo e sparate a raffica ad ogni ombra che si muove nel fondo (come vi è stato comandato di fare) o vi lasciate cogliere da uno scrupolo morale perché nel breve tratto che vi separa dall'obbiettivo vi sono donne e bambini sfollati che avanzano chini sotto le povere masserizie che hanno raccolto tra le macerie?'
Il prezzo da pagare in questa fase del gioco è la vita.
Una vostra incertezza permetterà al terrorista assassino che esce gridando allah u akbar da dietro un muro (o che giaceva disteso, mitra in mano, dentro al carretto di una famiglia di poveri civili di passaggio) di mirare al vostro viso e siete ucciso.
Game over e lasciamo ai giornalisti embedded di tutto il mondo occidentale il compito di commentare l'episodio.
Di certo verrà sottolineata nei tiggi più partigiani (la stragrande maggioranza) la 'sporca' guerra dei soldati israeliani sempre fuori misura e impietosi per definizione e l'esodo dei poveri civili che soffrono la fame, le malattie e le ferite. Seguono le notizie sul molo galleggiante allestito dagli Usa per portare i sempiterni aiuti al popolo mendicante.
Ma nessuna evidenza in cronaca alla complicità offerta al terrorista assassino dal civile+moglie e bambini che conduceva il carretto - e l'altissimo rischio che ha fatto correre alla sua famiglia per l'inevitabile fuoco di reazione dei soldati israeliani.
La ricostruzione che ho fatto fin qua in forma di video gioco vi aiuterà a dirvi filo Hamas (sotto le mentite spoglie di 'filo incolpevoli civili') e a ripulirvi la coscienza partigiana o, di contro, evidenzierà quanto di oggettivo e di inevitabile avviene nel teatro di guerra ed è sotto la lente dei comandanti militari che guidano le azioni di guerra e dello stato maggiore che ordina di bombardare le case dove sono nascosti i miliziani e i cumuli delle armi in loro dotazione, scuole e ospedali compresi.
Forse un tal video gioco esiste già e viene commerciato in internet – con piantine dettagliate delle macerie e dei cunicoli e gli sfollati in lento movimento tra le macerie. Cercatelo e giocate al gioco della pretesa 'guerra sporca' e fuori misura – come la definiscono i giornalisti embedded.
Sono certo che vi aiuterà a discernere e a distinguere ed a misurare le parole.
Potrebbe essere uno screenshot di un videogioco raffigurante 1 persona

 
 
 

Storie d'amore in continenti in guerra.

Post n°3534 pubblicato il 15 Marzo 2025 da fedechiara
 

Storie d'amore in continenti in guerra. 14 marzo 2023

Non sono uno scrittore di storie, ahimè (gli scrittori di storie guadagnano bene). Però sono affascinato dalle storie.
Storie d'amore e di destini incrociati, storie di inganno e di passione, storie di conflitti sociali insanabili che quelle storie annichilano nel loro deflagrare.
La storia di Lara e di Zivago, per dirne una, mi ha commosso nel profondo.
Avevo solo 14 anni quando ho visto il film e quel loro destino di breve unione e di lunghe separazioni dovute agli accadimenti feroci che li comprendevano - al destino di una nazione che andava forgiandosi sotto il maglio e il ferro e il fuoco di una rivoluzione spaventosa e potente (e che illuse l'intera umanità) - mi schiacciò sulla sedia ed entrai nello schermo e fui Zivago e Lara e piansi.
E, dall'altra parte dell'Atlantico, Rossella spasimava per il suo Ashley Wilkes, sposo promesso ad altra donna, ma era storia di inganni e disincanti e cinismi monumentali ('francamente me ne infischio') con il corollario, però, di un'altra storia rivoluzionaria e che tramortì il mondo di allora, consegnandolo ai conflitti di oggi: il mai digerito 'melting pot' post schiavitù, il faticoso urbanesimo della guerra per bande nelle grandi metropoli industriali che chiamammo, poi, il 'sogno americano' e la sua mitica 'democrazia' destinata a colonizzare il mondo.
E manca oggi uno scrittore che faccia scaturire dalla presente 'guerra dei mondi' contrapposti in Ucraina una storia d'amore che ci appassioni e vada oltre quegli eventi drammatici – dei quali abbiamo resoconti 'embedded' e fuorvianti di pretesi reporters di guerra che ci deprimono con le faziose cronache filo Nato e filo i pretesi eroi combattenti di una pretesa democrazia e i crimini di guerra solo da una parte del fronte (e sappiamo che gli storici ce la racconteranno diversa).
Ed è guerra, questa di Ucraina che decide del destino dell'umanità tutta, perché ha sullo sfondo l'Apocalisse termonucleare e, se sopravviveremo, il quadro della geo politica est-ovest ne uscirà rivoluzionato dalle fondamenta e meriterebbe davvero che dal suo sfondo uscissero due straordinari protagonisti amorosi che la riscattano e la costringono in secondo piano - come hanno fatto Lara e Zivago per le rivoluzione sovietica, nientemeno.
E la loro storia d'amore continua ad emozionarci e quella della rivoluzione sovietica, invece, è finita nella polvere di un muro a Berlino e il mondo rotto ha scagliato nel fragile Occidente (e continua a scagliare) le pietre delle migrazioni incontrollate.
Nessuna descrizione della foto disponibile.


 
 
 

Capire la guerra. (2)

Post n°3533 pubblicato il 15 Marzo 2025 da fedechiara
 

I generali che si fregiarono delle battaglie. 14 marzo 2023
Ho pensato, fin da bambino - affascinato dalle figurazioni delle battaglie più famose e dai condottieri più arditi e vincenti - che la guerra fosse una 'strana cosa'.
Non solo per la sua imponenza: il radunare gli eserciti, fornirli delle divise e degli armamenti più vari, organizzare i carriaggi e i rifornimenti, studiare gli accampamenti, decidere con gli ufficiali degli Stati Maggiori i percorsi delle invasioni e i luoghi dei probabili scontri con gli eserciti nemici, bensì per le diverse tradizioni belliche di ogni epoca e nazione.
Lance e lunghe sarisse per la fanteria del Magno Alessandro - e la cavalleria libera di spaziare da sinistra al centro e infine a destra a parare le falle dello schieramento dei fanti e moschetti innestati con baionetta per i fanti inglesi che muovevano in parata aperta a sfidare stupidamente la morte privi di scudi - con i loro cappelli eleganti e la musica della marcia militare rotta dagli spari che accompagnava i caduti delle prime linee, rincalzati dalle seconde linee dei marciatori morituri.
Ditemi voi se si può morire a quel modo, falciati come birilli dall'artiglieria nemica e il tiro a segno dei fanti avversi colpiti a loro volta, ma così ce li rimanda la pittura delle più note battaglie nei musei e il racconto degli storici.
E trascuro di narrarvi quel che avveniva fuori dalle trincee colme di neve nel corso della prima guerra mondiale sui monti del Veneto allora austriaco. Gli assalti ripetuti di morituri ubriacati di grappa prima del fatidico, iterato 'Avanti Savoia!' - e i soldati come birilli del gioco stupido dei 'generali che si fregiarono delle battaglie / con cimiteri di croci sul petto', falciati a migliaia dalle micidiali mitragliatrici austriache piazzate sul bordo della trincea invalicabile.
Tutto ciò per 'l'ossessione dei confini' dei nazionalisti di ambe le parti in conflitto. E i sacrari militari fitti di nomi e cognomi di gente che non ha vissuto e figliato perché: 'Chi per la patria muor vissuto è assai'. Contentatevi delle medaglie al valore, voi vedove ed orfani di guerra.
E quella ossessione è 'dura a morire' e caratterizza anche l'inizio funesto del terzo millennio - con le guerre regionali spruzzate qua e là in Europa e nell'Asia che preconizzano la terza guerra mondiale termonucleare.
Una guerra (che dico? 'La' Guerra. Il Grande Finale!) che avrà il pregio di essere più razionale e risolutiva di tutte quelle che l'umanità ha combattuto fin qua: un gigantesco, caldissimo fungo radiottivo e tutti voi che mi leggete stesi come mosche di sotto.
Una opportuna semplificazione delle stupide strategie militari d'antan, a ben vedere. That's all, folks.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

 
 
 

Misericordie un tanto al chilo.

Post n°3532 pubblicato il 15 Marzo 2025 da fedechiara
 
Tag: mygod, oh

Il 'buongiorno' di Fedechiara - 14 marzo 2015
Non è chiaro il perché papa Francesco, alias Bergoglio, dice che il suo pontificato sarà breve. E' chiaro, chiarissimo, invece, il perché del suo grande successo personale ed è l'apoteosi della 'misericordia' – sentimento dell'animo umano desueto e sconosciuto in questi anni del terzo millennio entrante, e che già ci ha deluso, al quale Francesco dedica un Giubileo, nientemeno.
E, in realtà, siamo tutti fin troppo misericordiosi, in questi anni di piena e assoluta libertà che sconfina nella licenza e nel 'caxxo che ci pare'. E le città del mondo sono piene di fatti orribili e misfatti verso i quali siamo naturalmente misericordiosi e assolutori e tutto perdoniamo del male necessario che ci affanna. E, qui da noi, abbiamo perfino la prescrizione, che tutto cancella delle colpe senza indagarle a fondo, e il 'terzo grado di giudizio': che manda assolti criminali notori e le genti danarose malgrado le evidenze processuali e grazie ai cavilli di avvocati costosissimi capaci di torcere il diritto in rovescio e far ridere i polli di Renzo.
E provo a immaginarmi un mondo in cui trionfa, invece, la Legge e la Giustizia e 'l'Ordine per Dio!' e, a parte i dintorni dell'Isis, non riesco a trovare nulla che gli somigli e sia proponibile – in questi anni di lassismo universale e rovina morale e di rifondazione dei valori di un tempo ormai davvero lontano – per la qual cosa i gay sono benedetti e accolti, si riconoscono i diritti di adozione alle famiglie nuove, si cancellano i reati minori perché le carceri straboccano e via elencando delle buone notizie che ci vengono ogni giorno dalle cronache.
E Savonarola resta consegnato nella sua nicchia storica - da nessuno più frequentata e visitata - di predicazioni apocalittiche e di Inferni minacciati a cui non crede più nessuno – e chissà la sorpresa post mortem, di ritrovarci in grandissimo numero punzecchiati dai forconi diabolici e Caronte che ci urla di stiparci nel traghetto orribile tra i fetori delle paludi stigie e la coscienza dissepolta della Colpa Originale e delle nostre mille colpe personali (abuso dei telefonini incluso) che affiora e ci tormenta e ci strazia dentro - e un'eternità di pena ci fa impazzire i pensieri e saranno 'alti lai' dovunque e 'stridor di denti' di orribili genti ignude.
Misericordia!!

 
 
 
 
 

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