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Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 19/03/2025
I muri prossimi venturi. 19 marzo 2015 Non sappiamo chi siano quei tre/quattromila giovani tunisini che sono corsi ad arruolarsi sotto le bandiere dell'Isis - e ci preoccupano, noi potenze occidentali, e vaneggiamo di 'quarta sponda' mediterranea e di nuovi Protettorati da imporre o concordare. Forse erano disoccupati in cerca di un lavoro qualunque - salvo rendersi conto, al primo risuonar degli spari, che andare ad ammazzare gente sconosciuta e indifesa e/o farsi ammazzare sul fronte libico tanto qualunque non è, e forse, dirlo 'lavoro' è parola grossa e impropria. Però il fenomeno è di grandi proporzioni, di grandi numeri, e trascurarlo sarebbe follia – e va bene centrarli dall'alto, quegli sventurati, colle bombe sganciate dai droni, ma non basterà e toccherà, prima o poi, farci convinti che dobbiamo 'mettere gli scarponi sul terreno' e andarli a falciare casa per casa e dentro i muri sbrecciati delle case e nei covi dove si sono intanati. E in tanto affanno di suonati e poveri cristi che si affollano sotto le bandiere nere dell'Is o compiono le orrende stragi 'in franchising' a Parigi, Copenhagen e, ieri, a Tunisi, perfino il cecchino di 'American sniper' ci fa una colossale figura che strapperà applausi a scena aperta e ci diremo tutti americani e cecchini. E che si tratti di una questione di stra maledetti 'grandi numeri' da arginare e governare in qualche maledetto modo - siano essi i 'barconi' che ci manderanno quelli dell'Isis o i cittadini europei di seconda generazione che, rinnegati o mai integrati, corrono a fare i 'leoni del deserto' e cercano effimera gloria di nuovi, stupidi califfati – lo dice anche il trionfo di Benjamin Netanyau in Israele: che ha vinto le elezioni lanciando l'appello disperato de : 'Correte a votare, cittadini di Israele, perché quelli della sinistra ci aizzano contro il voto massiccio degli arabi israeliani'. Voto effettivamente massiccio, massiccissimo, perché quei dessi, gli arabi di Israele, sono oggi la terza forza in parlamento. Mammaliturchi che già abbiamo in casa, figurarsi quelli che conteniamo alle frontiere colla costruzione dei 'muri'. E, qui da noi, abbiamo gente che non trova preoccupante il dato demografico di un dieci per cento della popolazione costituito da cittadini di vecchia e nuova immigrazione con diritto di voto. Della serie: 'Il futuro gramo che costruiamo qui e ora'. Ed è forte il timore che si provi a chiudere le stalle ormai vuote dei buoi coi vaneggiamenti di 'quarta sponda' e 'protettorati' perché il lavoro sporco dei terroristi ormai si svolge in gran parte in franchising e gli appaltati, giovani e forti e vogliosi di 'iniziazioni' gloriose, hanno passaporti europei e canadesi e americani e australiani. Aghi in un pagliaio e, per una cellula terrorista che scovano gli uomini delle nostre 'intelligences', dieci se ne formano davanti agli schermi dei computers di casa. Una corsa ad ostacoli disseminata di stragi prossime venture per i troppi 'luoghi a rischio' indifesi che offriamo – come la piazza san Marco, qui a Venezia, l'altro ieri evacuata due volte per 'allarmi-bomba'. Mala tempora currunt, maledizione! |
Chi vivrà vedrà (trullalà). 19 marzo 2022 Cesare Pavese, l'uomo 'perduto nella pioggia / che aspettava da sei ore / il suo amore ballerina' incappò in un incidente di percorso nel suo bello scrivere i racconti fulminanti e che inducono alla riflessione sul senso del 'restare umani'. Gli capitò di scrivere dei morti di guerra partigiana e di infilare una inusuale frase di pietà per i morti fascisti in divisa senza soffermarsi a distinguere puntigliosamente e a pronunciare la reprimenda di rito di quegli anni di fiera post Resistenza sullo scranno fatale del vincitore e incessanti note di Bella Ciao. Non lo avesse mai scritto. Apriti cielo! Cesare come hai potuto! L'intellighentsia comunista, allora dominante in casa Einaudi e nelle redazioni dei maggiori giornali, gli strinse un cordone attorno al collo e lo isolò politicamente e civilmente. Il morto fascista è un morto maledetto e da seppellire in terra sconsacrata o da lasciare insepolto e preda di avvoltoi. Antigone non abita più qui. E' quanto accade in questi nostri giorni di guerra dichiarata contro la maledetta Russia. Guerra dichiarata ma non combattuta, bensì affidate le armi - che produciamo in gran copia e porteremo la spesa per la Difesa al 2 per cento del pil - ai prodi resistenti ucraini. Nella speranza che la guerra la vincano fino all'ultimo uomo ferito e faticosamente in piedi e le città in macerie perché 'ne va della Nato' e della cintura d'assedio che abbiamo stretto, stolidamente e compulsivamente, attorno al 'nemico' russo. Osanna all'Ucraina che resiste ed è nazione sorella e luminosa democrazia occidentale invasa dal maledetto russo, olè! E nei tiggi si dà lacrimosa conta dei morti ucraini, con l'ovvio, speciale riguardo ai 'civili' - e la conta dei soldati morti russi, invece, la si dà con il tono ultimativo e sprezzante e malcelato del 'ben gli sta' e 'morte all'invasore'. E, naturalmente, si gonfia in cronaca il numero dei nemici uccisi e dei carri bruciati e gli aerei abbattuti perché il 'nemico' va retoricamente sconfitto, battuto, vinto - sempre e ad onta di ogni evidenza contraria e stima prudenziale. Ed è tragedia comune, invece, quella della somma dei morti di qua e di là del fronte di guerra. Tragedia di lingue di Babele parlate a vanvera e incomprensibilmente nel Donbass e Lugansk per anni ed anni ed altri morti a migliaia negletti e maledetti. Morti di nessuno e di nessuna intesa possibile. A la guerre comme à la guerre. Avanti Savoia. Le presenti logiche di guerra e di retorica bellica in cui siamo entrati in quanto 'paesi Nato' non offrono, oggi, spazio di rinsavimenti e di inviti alla moderazione e alle trattative di pace. Oggi è il tempo delle resistenze ad oltranza e delle mistificazioni anche palesi e di 'taci, il nemico ti ascolta' - e ci vuole il tempo che ci vuole e la giusta somma dei morti necessaria perché 'scoppi la pace' improvvisamente, domani, chissà. E, quando l'emozione bellica declinerà, forse, chissà, è perché è scoppiata, da qualche parte, una bomboletta termo nucleare di assaggio e test di resistenza del fronte nemico e un paio di portaerei nel Mediterraneo sono colate a picco, grazie al nuovo missile russo che non si fa a tempo ad intercettare. E, intanto, le buone economie occidentali collassano, le bollette dell'energia domestica stratosferizzano e polverizzano i risparmi delle famiglie, i termostati si chiudono (viva la primavera), i profughi di guerra sciamano e intaseranno gli ospedali del prossimo autunno perché non vaccinati, ma niente. Proposte di pace a zero. La Nato non recede dalla sua cintura d'assedio al 'nemico' russo e l'opzione nucleare è sul tavolo. E l'umanità, Bellezza. Il mitico 'stay human' dei sinistri oggi resistenti ad oltranza a Kiev e dintorni (ma andate avanti voi...) e sia morte ed onta sempiterna al 'nemico' russo, olè! Per le trattative di pace si vedrà, sono una opzione, ma ci prendiamo tutto il tempo necessario. A guerra termonucleare conclusa si faranno i conti e stipuleremo i trattati. Chi vivrà vedrà, trullalà. |
Il buon soldato Sc'veik alla guerra di Europa. Non erano solo 'più realisti del re' Stranamore, Biden, il temibile Guerriero Sonnolento che rischiava di scambiare il pulsante rosso nucleare con quello del telefono fisso sul tavolo del suo studio. 'Pronto chi esplode? Prego, prima lei.' E la mitica deterrenza ficcata in quel posto quale supposta termonucleare iper attiva. Non erano solo sudditi succubi della oscena alleanza bellica chiamata Nato, i folli nani e le ballerine europei orfani dell'America e del suo scudo (Captain America), lo vediamo/tocchiamo con mano in questi giorni in cui Londra fa il suo lavoro sporco di nuova chiamata alle armi dei sedicenti 'volonterosi'. E tutti quei leaders per caso delle sedicenti democrazie ripetono in coro in tivù e sui giornali embedded il mantra dell'Ucraina, nuova patria europea, che bisogna ognora riarmare, ognora e sempre – e riarmare in parallelo con un suo mega esercito la strana alleanza inter statale che chiamiamo Europa, dopo il tradimento di Trump. Il soldato Sc'veik di nuovo conio europeo si appresta a combattere, udite, udite, e l'Europa degli imbelli rintronati dai diretti al viso di Donald rilancia la leva militare dei suoi giovani – la generazione Z, - buona ultima 'carne da cannone' sul proscenio della farsa che si recita ad inizio millennio Tremila con le marcette militari di inizio secolo e le trompettes dei fantaccini col moschetto a tracolla e le belle divise stellate. Il corteo funebre di Europa. L'editoriale di Travaglio. ![]() L ![]() it.wikipedia.org |
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