Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 27/04/2025

Orge mediatiche e prossimi con-clavi.

Post n°3620 pubblicato il 27 Aprile 2025 da fedechiara
 


Finita l'orgia giornalistica di commemorazioni e apologie delle più imbarazzanti e vergognose Francesco sarà archiviato come ogni altro papa prima di lui. Ei fu siccome immobile.
E toccherà agli storici e non agli imbarazzanti e avvilenti 'giornalisti' proni alla propaganda fidei della Curia come i cardinali nel momento dell'investitura papale dirci se il Biancopastore dalle scarpe grosse ha detto in vita parole decisive distinguibili dal 'rumore e furore che non significano niente' di questi ultimi anni di guerre che si sostituivano alle politiche e il mondo a pezzi.
E a me pare che abbia pronunciato geremiadi a profusione che hanno lasciato il tempo che hanno trovato più qualche discussa locuzione poco pensata – come la giustificazione del pugno che è giusto dare a coloro che 'ci offendono la madre' (Chiesa) a cadaveri ancora caldi nella redazione di Charlie Hebdo.
Tralascio la 'frociaggine' nei seminari, neologismo piuttosto divertente che veniva dopo il lamentoso 'chi sono io per giudicare?' relativo al mondo dei gay - ed a suo sfondo dottrinale aveva la tempesta del fuoco biblico che distruggeva Sodoma e Gomorra.
Così l'averlo trasformato post mortem nel poderoso Capitano degli Ultimi e Profeta della pace, attribuendogli il miracolo delle due sedie contrapposte in Basilica dove siedono Trump vis à vis con un contrito Zelensky sembra davvero melassa della più indigesta, ma che, per certo, verrà raccolta nel dossier che già si prepara per la sua beatificazione e futura santità. Chi covasse fin da ora un qualche suo miracolo personale di guarigione improvvisa o di salvezza da un naufragio tempestoso contatti chi di dovere e arricchisca il folder.
E che i cardinali e la Curia siano maestri di propaganda pro domo loro lo si sapeva da mo' ma che la Rai e Mediaset si mettessero gratuitamente in coda e prestassero i loro poderosi apparati mediatici alla grancassa è mistero italico dei più vieti e avvilenti - e vien da auspicare che il Con-clave che si aprirà a breve sia più divertente e simile a quello del film di Moretti 'Habemus papam', ce lo meritiamo.
Potrebbe essere un disegno

 
 
 

Quel che si canta nell'Inno nostro nazionale.

Post n°3619 pubblicato il 27 Aprile 2025 da fedechiara
 

Inni 'giusti' e sipari che si chiudono. 27 aprile 2022
L'abbiamo scelto davvero giusto il nostro inno nazionale. Risorgimentale e incomprensibile ai più che ne ignorano la storia e il contesto della sua redazione, contiene un distico quanto mai presente e attuale: '...siam pronti alla morte'.
Ma lo siamo davvero, o la totalità dei miserabili partiti di s-governo (nessuno escluso) che hanno votato l'invotabile delle armi all'Ucraina e il parallelo riarmo degli arsenali Nato ci ha trascinato in massa in quella landa desolata di Giosafatte degli interventismi cialtroni e un tanto al chilo che si auto alimentano della loro propria demenza verbale – e stiamo come le foglie d'autunno precariamente appese al picciolo che le sospende tra la rigogliosa vita verde che è stata e l'inevitabile caduta?
E guardiamo dall'alto in basso delle nostre vite precarie di foglie moriture lo scorrere degli eventi bellici - curiosi del momento in cui finalmente qualcuno si presenterà sul proscenio del teatro dei folli che si recita con una proposta di pace forte e risolutiva – che riconosca le ragioni del vincitore (come in tutte le guerre trascorse) e l'evidenza di una redistribuzione dei territori contesi e una salvifica cintura di stati neutrali intorno ai confini della Russia, ma osserviamo, invece, la coazione a ripetere, tipica dei pazzi, del coro Nato in sottofondo che declama il suo mortifero 'crescendo':
'Armi all'Ucraina, morte all'invasore!'
Che, detto da degli invasati armati fino ai denti, costringe il rumorista del teatro e lo scenografo a farci ascoltare il finale del rombo spaventoso delle prossime esplosioni termonucleari che accendono lo schermo con un immenso fungo di luce e l'improvviso buio che ne segue.
Silenzio in sala. Siam pronti alla morte. Sipario.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Di quando i Santi marceranno insieme.

Post n°3618 pubblicato il 27 Aprile 2025 da fedechiara
 

27 aprile 2014 
Condiviso con Tutti
Oh, when the Saints... Chissà che se ne fa la chiesa di tutti quei suoi santi e beati – una quantità di gente di cui sappiamo poco o nulla perché 'Le Vite dei Santi' è libro pochissimo letto fuori dai conventi e dai convitti per aspiranti seminaristi e boy scout e focolarini. E che tristezza tutte quelle ossa e falangi e rotule e teschi imprigionati nelle loro teche d'argento nelle chiese che chiamano 'le reliquie' dei santi e dei beati - e dovrebbero essere veicoli di miracoli, ma la cosa è dubbia e mai veramente accertata se non nel chiuso delle 'commissioni' di vescovi e prelati deputate ad avviare le cause di beatificazione. E nessun ateo e scienziato vi ha accesso privilegiato e diritto di parola e contestazione, - che perfino sul sangue di san Gennaro stiamo ancora disputando se e quando si scioglie e quali sfracelli annuncia o anni buoni e meno buoni come negli auguri che ci facciamo a Capodanno.
Però la chiesa trionfante ci sa fare nel darsi visibilità e attirare centinaia di migliaia di persone in piazza per la festa del suo centomillesimo santo a coppie di due o di intere comunità di martiri, come è accaduto in Spagna - e un codazzo di diplomatici e capi di stato sono ben felici di farsi un viaggio e un week end a Roma, col lustro che sempre si cava in patria dal dirsi e mostrarsi cattolici o, quantomeno, compresi dell'importanza della Fede e della Dottrina di Santa Romana Ecclesia.
Mancano notizie su quanto avviene nelle comunità induiste o buddiste e maomettane - fatto salvo il 'ramadan' dei nostri immigrati e la notizia di qualche decina di morti in Arabia Saudita, di quando in quando, per la ressa dei pellegrini intorno alla 'Ka'ba', la pietra santa dell'Islam caduta dal Cielo per troppo peso, come si dice degli angeli.
E ancora non mi è chiaro dove si stipano e si stiperanno tutte quelle centinaia di migliaia di santi e beati e i milioni di credenti accreditati di futuro paradiso se si eccettua la mitica valle di Giosafatte, luogo deputato del Giudizio Universale - che suppongo sarà sbrigativo e sommario e poco gradito agli avvocati della difesa di berlusconi silvio, ai quali sarà sbrigativamente negato ogni patrocinio legale ultimo e, di certo, tutte le prescrizioni e gli appelli alla Corte Europea.
E ancora mi risuona nella mente quella frase arguta di G. G. Marquez che così rispondeva a un giornalista: 'Non mi sono mai troppo occupato di Dio, ma spero che, se esiste, voglia Lui occuparsi di me, in un qualche suo modo amoroso.' (libera citazione).
E mi è chiaro il perché mi piace di più rileggere per la terza volta 'Cent'anni di solitudine' piuttosto che 'Le vite dei santi' o un sunto del 'Breviario'.

 
 
 
 
 

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