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Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 11/05/2025
Avevo i capelli lunghi e la barba e i baffi, secondo la moda dell'epoca, e portavo i pantaloni a zampa d'elefante e, ca va sans dire, ero di cultura 'Acquarius' e di sinistra estrema, quella 'extraparlamentare' per intenderci. Peccati di gioventù, non lapidatemi, il tempo è galantuomo e sono rinsavito. Oggi mi accontento del rispetto della legalità repubblicana, per intenderci, lo considero un ottimo programma politico, capace di coprire una amplissima gamma di bisogni sociali, se applicata comme il faut, e un po' mi disturba quella voglia di 'rieducazione' sociale a botte di ddl Zan che piace tanto ai presenti partiti che ci ostiniamo a dire 'di sinistra', ma che sia la sinistra oggi è un bel dilemma e questione massimamente controversa. Dicevo che portavo i capelli lunghi, ma del libero amore neanche a parlarne e ricordo un litigio con la mia compagna di allora che portava pantaloncini forse un po' troppo strettini e cortini e si attirava i commenti liberi e gli sguardi insistiti e fastidiosi dei ragazzi spagnoli (alloggiavamo in un camping della 'Costa do sol') e la cosa mi disturbava e decidemmo di andare a visitare le città dei dintorni separatamente e a cena ci raccontavamo quel che ci era capitato e cosa avevamo visto di mirabile, ma, al ritorno a casa, decidemmo di troncare. Sindrome da 'maschio italiano'? Per la verità no. Eravamo in disaccordo sulla gestione del proprio corpo in relazione al comportamento degli altri – una cosa sicuramente più difficile per le giovani donne che, in maggioranza, amano i bei vestiti che ne premiano le forme, - minigonne e 'pants' tipo 'chi mi ama mi segua' inclusi. E la bellezza fisica può essere un problema e un condizionamento forte ed eccessivo anche per la parte maschile, vedetevi il bel film ' Vento di passioni', dove un Brad Pitt sciupa femmine e orso vive una vita 'alla Steve Mc Quinn' e percorre cento mari e scala montagne e scopre nuove isole e territori e si scopa tutto lo scopabile all over the world – e non è chi non veda l'eccesso, il personaggio 'border line' costretto da madre natura a rispondere da par suo a tutti gli stimoli e le opportunità e gli eccessi, violenze incluse. Che già un quarto scarso di tutto quel suo bendidio di occasioni e avventure riempirebbe sette delle nostre vite mediocri e in ombra. E il mio non è l'elogio delle vite in ombra e della mediocrità, bensì della virtù che sta nel mezzo, degli umani equilibri miracolosi che sono alla base degli anniversari d'oro e di platino, per intenderci, ma so che, per scrivere un libro o un film di successo, oggi c'è bisogno di storie e personaggi estremi, molto diversi da don Camillo e Peppone. Storie di vita e personaggi memorabili che, per me, sono piuttosto i Ramanujan Srinivasa Aaiyangar o gli Einstein o i Paul Dirac che hanno consegnato all'umanità le intuizioni fondamentali della fisica classica e di quella delle particelle, ma capisco che anche per Rocco Siffredi c'è un misterioso ruolo nel Disegno dell'umanità avviata alle sue 'magnifiche sorti e progressive' – per quanto l'impetuoso sviluppo della intelligenza artificiale ne insidi i primati futuri e le diverse insorgenze. |
Due o tre cose che mi vengono a mente. 11 maggio 2020 Siamo tutti appassionati di 'detective stories', dicono le statistiche sui films più visti e che 'fanno audience' sui palinsesti televisivi. E, da bravi genitori quali tutti siamo, indaghiamo sotterraneamente sugli eventi relativi a quella bustina di mariuana e/o crack che abbiamo trovato nella tasca dei pantaloni di nostro figlio tredicenne per poter offrire agli inquirenti il massimo delle informazioni possibili che finiranno per individuare e far arrestare il maledetto pusher che spaccia impunito fuori dalle scuole. Per dire che è la verità delle cose che ci appassiona e che riteniamo utile a chiarire il garbuglio degli eventi volutamente nascosti per scopi indicibili e malandrini e/o criminali. Però, quando le notizie di cronaca ci offrono il destro per dipanare il garbuglio e il groviglio di eventi sottesi, per dirne uno, al rapimento e sua felice risoluzione e ritorno in patria di Silvia Romano, - la nota 'cooperante' partita cristiana e tornata avvolta nel velo della monacazione musulmana – curiosamente partiamo dal fondo della storia e lì ci fermiamo, festanti per il lieto finale e nulla più. E la cosa più interessante di questa storia, per noi detectives in erba, è, invece, tutto quanto precede e avviene nel corso del rapimento. Come e quando e dove è avvenuto. Chi l'ha detenuta e per quali sordide e/o criminali ragioni. Chi sono gli agenti del nostro servizio segreto che, per lungo tempo, si sono appostati nei dintorni e hanno preso i contatti giusti per arrivare al mediatore e patteggiare la cifra convenuta per il rilascio. Tutte domande oggi senza risposta e che tali resteranno perché si è convenuto che la segretezza è tutto in questo genere di transazioni e attività dei 'servizi' e l'obbiettivo e le relative 'regole di ingaggio' sono finalizzati a 'salvare vite' - e poco importa dove e in che mani finiranno tutti quei soldi estorti con la crudeltà massima di un rapimento e privazione della libertà personale e se le armi che quei soldi compreranno faranno decine o centinaia di morti in altre battaglie e/o rapimenti, quali quelli che ci hanno consegnato le cronache maledette delle azioni militari di Al Shabab e gli altri gruppi criminali sedicenti 'islamici' e rispondenti ai desiderata di allah, il loro preteso iddio crudele. Il che, ne converrete, è strano forte. Perché, come notavano i fisici valenti della fisica quantistica, siamo sommamente curiosi di quel battito d'ala di una farfalla che ha relazione quantistica, a migliaia di chilometri di distanza, con un tornado sulle coste del Messico, ma tralasciamo di indignarci e preoccuparci per quest'altra relazione, ben più drammatica, tra un rapimento 'finito bene' e i milioni di euro dei contribuenti italiani che finiscono nelle casse del maledetto terrorismo islamico globale o di zona, con le conseguenze che vi lascio immaginare. E la congrega, vasta e faconda, dei 'buonisti' nostrani che alza le note cortine di fumo intorno al casus belli di soldi sventatamente elargiti al maledetto terrorismo, concentrando l'attenzione dei lettori e dei radio e tele ascoltatori sulla figura della rapita che scende dalla scaletta dell'aereo sorridente e sul suo velo della sorprendente conversione all'islam. Questione, quest'ultima, di non minor peso, per noi detectives in erba, perché dirla 'libera scelta' da parte di una persona che è stata privata della libertà per così lungo tempo ed ha convissuto con i maledetti carcerieri in condizioni di sudditanza psicologica massima è parola grossa e davvero poco credibile e sostenibile e solo l'ipocrita 'politicamente corretto' delle anime belle e pie può accettare senza un minimo di perplessità e disincanto che si possano fare e dirle 'libere scelte' nelle condizioni di privazione della libertà personale e relativa 'sindrome di Stoccolma' quale ci è stata ben descritta in molti altri casi di rapimenti e prostrazione psicologica relativa. (segue) |
Inviato da: cassetta2
il 08/05/2025 alle 18:15
Inviato da: fedechiara
il 28/03/2025 alle 16:18
Inviato da: cassetta2
il 28/03/2025 alle 15:59
Inviato da: cassetta2
il 05/03/2025 alle 17:42
Inviato da: fedechiara
il 02/03/2025 alle 12:27