Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2025 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

QuartoProvvisoriofedechiaraossimoracassetta2laibariazpixnuggetgodrejShyamvjMabelle22Vale.Buono91marina.luciana0AlessandroBuganiapptunixservicesdanielstar123
 

Ultimi commenti

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 20/05/2025

Fisiognomiche di oggi.

Post n°3653 pubblicato il 20 Maggio 2025 da fedechiara
 

Paesaggio nella nebbia. 20 maggio 2024
La fisiognomica di Lombroso è stata elaborata in Occidente ed ha valenza geografica tipica, a mio avviso.
Me ne convinco guardando con attenzione il viso del presidente iraniano disperso/quasi morto a causa dell'incidente occorso all'elicottero che lo trasportava nei pressi del confine azerbaigiano insieme al suo ministro degli esteri. Un colpaccio da maestri se è vera la malignità che ascrive l'evento fatale all'azione malvagia di quei tipacci del Mossad.
Se togliete a Raisi il turbante nero che ci indica una diretta discendenza col Profeta il suo viso ci appare pacioso, come quello di un nonno amorevole dedito alle cure parentali. Potrebbe essere scambiato con un pensionato lombardo che siede sereno, il giornale in tasca, sulla panchina di un parco di zona o fermo in piedi di là delle transenne di un cantiere edile ad osservare il crescere dell'obbrobrioso manufatto cementizio.
E, invece, le cronache ce lo consegnano quale responsabile di morti innocenti, l'autore di una repressione feroce del regime teocratico che presiedeva, il principale artefice dell'orrore in cronaca di oppositori consegnati nelle mani dei boia di regime.
Diffidate della 'scienza' fisiognomica. E' vero che Lombroso ci mostrava i ghigni orribili dei pazzi e dei criminali dell'epoca sua e, a rivederli oggi in effige, vien da dargli ragione e sostenere le sue tesi e i riconoscimenti relativi, ma poi venne Basaglia e sdoganò tutti i matti nell'unico manicomio a cielo aperto che ci comprende e ci affanna e fatichiamo a riconoscere come tali i presenti leaders politici e li scambieremmo, in un riconoscimento fotografico di polizia, con il delinquente che ha sparato al povero Fico, il leader slovacco, (e ce lo dicono 'poeta', il folle sparatore, e anche il suo viso ci appare come quello di un povero Cristo dopo il trattamento della corona di spine).
Davvero non ci si può fidare di Lombroso per riconoscere i malvagi in auge nel vasto mondo-manicomio del terzo millennio.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Fior da fiore...

Post n°3652 pubblicato il 20 Maggio 2025 da fedechiara
 

Fior da fiore e mele marce. Errata corrige. 20 maggio 2020
Non credo negli esseri umani. Detto così suona malissimo, considerato anche il battage radiofonico e televisivo che ha avuto questo inno parecchio intimista e l'uso spudorato e dilatato che ne hanno fatto le diverse parti politiche (ricordo una lontana, non troppo memorabile, 'Tutta la città ne parla' su radio 3 dedicata ai migranti, sempre loro, il nostro cruccio e il nostro affanno epocale).
E l'uso, altrettanto e forse più spudorato, che ne fa la Wind per dirci che siamo 'più vicini' e più umani se usiamo dei loro costosi servizi in esclusiva. Per vostra informazione: la Iliad costa meno a parità di prestazioni, ne sono testimone diretto e non pubblicitario. E fa uso di una pubblicità meno fragorosa e più arguta e intelligente.
Il fatto è che quando una canzone si trasforma in un inno nascono i guai, diventa uno slogan apodittico e non dimostrabile. E si attira le critiche e le idiosincrasie relative.
Domanda-trappola di impianto socratico: E' poi vero che tutti gli esseri umani sono umani? E cosa è umano per l'esattezza? Un giudice che ti condanna dopo un penoso dibattimento viziato dagli artifici di un bravo avvocato-leguleio di controparte vi appare umano? E quel tal leader politico che voi avversate e che vi sta tanto sul c.... perché ha fatto approvare i decreti-sicurezza che voi buonisti vedete come il fumo negli occhi è forse un 'essere umano che ha il coraggio di essere umano'?
Vedete bene come tutto ruota intorno alla definizione apodittica del glorioso ritornello dello stolido inno e non è esplicitata nei suoi correlati. Spiegare 'umano' please. Limiti, ambiti, pertinenze, essenza dell'umano secondo voi (e non secondo Umberto Eco o Einstein o Ghandi o Osho o chi diavolo vi piace perché è autorevole e ve ne fate belli sul profilo).
E' come se volessimo credere all'attualità delle parole strane e contorte del nostro inno nazionale, nato in contesto ottocentesco e relativo alle peripezie patrie e ai confusi protagonisti di allora.
Siamo davvero 'pronti alla morte'? La recente pandemia e le clausure domiciliari di tanta gente impaurita sembra escluderlo. Forse un po' di attualità potremo riconoscerla allo 'stringersi a coorte' all'ora dell'aperitivo o della movida serale, ma basterà un picco di nuovi contagi e si torna ai domiciliari di cui sopra per sfuggire alla morte che ci sovrasta e ci comprende.
Insomma, gli esseri umani sono quello che sono: a volte umani, a volte cretini emeriti, a volte gaglioffi o serial killer maledetti o figli di buonissima donna dai cattivissimi comportamenti sociali e/o privati. Perciò piantatela di propinarci quell'inno stolido. Credo che ci siano alcuni esseri umani davvero 'umani' nel senso della pietas e della dedizione ma non sono convinto che siano la maggioranza del mio prossimo.
Fior da fiore e togliere dal cesto le mele marce. E chiediamo in coro a Mengoni di farne una errata corrige per la sua prossima canzone.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Notizie farlocche e sogni utopici.

Post n°3651 pubblicato il 20 Maggio 2025 da fedechiara
 

Le fake news e il sogno di Utopia - 20 maggio 2017
Il mondo felice è il sogno di Utopia. Un luogo che non esiste, come ben sapete, ma anche un luogo buono e bello quale solo nei sogni riusciamo a immaginare. E nell'isola di Utopia esiste anche una stampa e una televisione vocate a dire il vero e a perseguire i giusti obbiettivi di corretta informazione e conoscenza che dovrebbero essere il 'giuramento di Ippocrate' dei liberi giornalisti di una libera stampa all over the world.
Così non è, ahinoi, e il giornalismo - nostrano ed estero – è, invece, schieramento di fazioni l'una contro l'altra armata di 'fake news' sparate in prima pagina per ottenere i cattivi scopi di ogni fazione politico-giornalistica incurante del verbo e delle pratiche democratiche.
E la campagna di stampa contro il presidente eletto Donald Trump da parte della fazione 'democrats' che ha perso le elezioni e non riesce a farsene una ragione e ad elaborare il lutto e passar oltre conosce oggi il suo diapason di notizie farlocche e 'rumors' ridicoli e battute da bar sport rubate alla campagna elettorale più avvelenata della storia americana per le quali – a sentire i giornalisti del Washington Post e i loro confratelli miserabili e diffamatori da un tanto al chilo - si sente aria di 'impeachment'.
E la sola e vera buona notizia di queste campagne diffamatorie dei democrats di ogni risma e veleno e rigurgito esofageo è che – a forza di rifilarci le notizie farlocche e i 'rumors' ridicoli e le battute da bar del senatore repubblicano in vena di facezie, usato sui loro fogli quale 'utile idiota' – ci stanno educando a riconoscere 'a naso' le cretinerie giornalistiche di coloro che imbastiscono campagne di stampa a fini anti democratici e per rovesciare l'esito delle elezioni ultime scorse, così che spegniamo radio e televisioni embedded e insopportabilmente faziose e passiamo oltre - e issiamo le vele della nave Speranza verso l'isola di Utopia di una buona ed equilibrata stampa futura capace di guarire dagli acidi rigurgiti di fazione e di mostrarci gli articoli di quel buon giornalismo che, sempre più di rado, emerge dalle nebbie del mare di questo nostro tempo infelicissimo e bugiardo.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Varchi di confine - 20 maggio 2016

Post n°3650 pubblicato il 20 Maggio 2025 da fedechiara
 

La buona notizia è che i varchi di confine tra Italia e Slovenia sono ancora aperti e 'Schengen' - e si transita di là e di qua del crinale delle colline fitte di verzure e fiori senza problemi e i nomi slavi dei paesuoli arroccati nelle loro solitudini collinari si alternano a quelli italiani come accade nel Tirolo italiano, per ora.
E la domanda che mi pongo, vagando di cocuzzolo in cocuzzolo e di macchia di case in macchia di case e chiesuole aperte solo le domeniche per la funzione, come diavolo si viva in quelle case e solitudini - e i vicini di casa li conti sulle dita di due mani. Ma d'estate no, d'estate è un via vai di tedeschi e italiani in gita e queste strade sono meta ambita di 'mountain bikers' e affanni respiratori nelle ascese dei pomeriggi affocati, - ma che goduria le discese senza freni e il vento caldo che ti scompiglia le chiome.
E anche Izola e Piran sono cittadine di solitudini annoiate e intollerabili, in queste giornate di maggio piovoso che preludono al caldo estivo e all'esplosione di presenze turistiche de 'tutti al mare' (a mostrar le chiappe chiare). E la domanda, nel vedere due bimbi accucciati che giocano in silenzio e rade parole, torna prepotente: 'Come si elaborano queste solitudini, che già ai primi freddi di ottobre le respiri e ti agghiacciano e neanche la coltivazione degli orti basta a riempirle o la costante cura edilizia delle case che maggio infiora di rose di ogni colore?'
Le grandi città hanno gli immensi problemi del 'troppo che stroppia', ma, per gli studiosi, sembra siano l'inevitabile proiezione del futuro dell'umanità degli 11 miliardi di individui che, si prevede, faranno scoppiare il pianeta a ridosso de 2060 - e le migrazioni a cinque cifre sembrano confermare la tendenza già in questi anni di affanno economico e crisi globale.
L'accoglienza diffusa nei paesini non funziona, chi ci viene confinato presto scappa nella giungla urbana che sembra offrire mille possibilità e relazioni, seppure agli angoli delle nostre strade si moltiplicano/heranno i giovani neri mendichi - e ancora ricordiamo le vane predicazioni di Ghandi, che batteva a tappeto le immense metropoli della miseria di allora - Calcutta, Nuova Dehli, Mumbai - e invano sollecitava quei miseri a tornare all'economia dei villaggi, dove un pugno di riso ti sfamava e non si moriva di stenti.
Questo è quel mondo e il suo sviluppo caotico, chi vivrà vedrà.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963