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Messaggi del 23/06/2025

Tigri di carta e cambi di regime.

Post n°3670 pubblicato il 23 Giugno 2025 da fedechiara
 

I pretoni barbuti e la 'tigre di carta'.
Non lo sappiamo. Nessuno di noi è in grado di prevedere il seguito catastrofico di questo ennesimo atto di arroganza militare americano - stigmatizzato anche a Washington con la proposta di impeachment di due membri del Congresso contro Donald Trump - 'The King', lo apostrofano i manifestanti di Los Angeles, avversati nelle strade della loro rivolta dalla Guardia Nazionale e dai Marines.
Intendiamoci. Nessuno più di me ha in uggia, già dal primo governo dell'imam Khomeini, la consorteria dei pretoni islamici barbuti e dei loro seguaci esaltati di regime che riempiono le piazze di Teheran con i loro slogans di matrice teocratica e filo sharia di regime.
Fin dai tempi degli eventi narrati nel film 'Argo' - di e con Ben Affleck nei panni di un finto regista che si incarica di portare fuori dall'Iran neo 'rivoluzionario' con astuzia il personale dell'ambasciata americana sotto assedio di folle di esaltati in armi – mi auguravo che quel regime di un islam anti storico implodesse sotto il peso delle sue contraddizioni e imposizioni sociali teocratiche.
E avrei visto con favore un intervento militare di 'cambio di regime' coordinato con gli eventuali paesi 'volenterosi' dell'Occidente allorquando Khomeini emise la sua folle 'fatwa' assassina contro Salman Rushdie – in realtà una fatwa contro i valori di libertà di pensiero e parola del libero Occidente che all'incolpevole scrittore anglo indiano ha offerto scorta e protezione armata fino all'altro ieri. Per chi non lo sapesse: Salman Rushdie è stato accoltellato durante la presentazione di un suo libro dall'ennesimo esaltato filo khomeinista poco più di un anno fa – quando ormai si credeva che quella lontana fatwa assassina avesse esaurito il suo carico di morte.
Ma l'intervento militare di ieri voluto da Trump ha mostrato il peggio degli interventi militari americani pregressi, dal Vietnam all'Irak delle inesistenti 'armi di distruzione di massa'.
'Diamo due settimane di tempo alla diplomazia', aveva annunciato Trump – e sembrava un tempo necessario affinché tutta la comunità internazionale si dicesse convinta che l'Iran fosse davvero ad un passo dalla costruzione della Bomba termonucleare.
Che cosa ha spinto Trump ad anticipare il suo intervento militare, favorendo il dubbio che nessuna Bomba fosse all'orizzonte delle reali possibilità di assemblaggio iraniane e solo una vacua 'politica di potenza' lo abbia spinto a supportare militarmente la già micidiale guerra di 'Bibi' Netanyau?
I giorni che verranno ci mostreranno il suo azzardo, l'ennesimo – e speriamo che davvero l'Iran dei pretoni barbuti si dissolva e dimostri di essere quella 'tigre di carta' che suppongono alcuni notisti politici.
Potrebbe essere un disegno raffigurante testo

 
 
 
 
 

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