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Messaggi del 10/10/2025

La lingua delle gru e quella di Babele.

Post n°3804 pubblicato il 10 Ottobre 2025 da fedechiara
 

 07/10/2021 - E la lingua confusa delle gru rimbalza anche nel parlamento europeo dove i tromboni delle sinistre aggregate alzano alte strida contro i 'populisti/sovranisti' di quei tredici stati (su 27) che osano chiedere finanziamenti europei anche per la costruzione dei muri e dei valli di contenimento per arginare le masse di 'migranti' e i troppi clandestini commisti che quotidianamente ci provano a violare le frontiere e le leggi e i regolamenti dell'Unione. Leggi e regolamenti europei e/o nazionali dei quali sembrano non tenere alcun conto proprio le aquile parlamentari che 'volano alto' (sic) e lanciano le loro acute strida contro i soldati della 'fortezza Europa' in difficoltà sugli spalti - noncurando il fatto che, fino a ieri, si raccomandava agli stati membri una maggiore incisività nei respingimenti dei non aventi diritto all'accoglienza, che tanto ci costa in termini di uomini preposti nelle commissioni e di denaro comunitario stanziato per i difficilissimi rimpatri.

E in tanta confusione di idiomi comunitari contrapposti - che quelli della torre di Babele ci invidiano – emerge sopra tutti il dato dei numeri impazziti degli assedianti, che si sono giocati tutto nella fuga dal paese di provenienza e hanno distrutto i documenti come usa e non sono disposti a smettere l'assedio alla fortezza.
Qualche varco si troverà, prima o poi – e il varco maggiore e il lato della fortezza meno difeso è quello dove gli assediati buonisti e rivoltosi daranno una mano ad aprire le porte e addio alle armi e 'si salvi chi può' di una Europa spaventosa a vedersi nelle sue periferie urbane ridotte ad enclaves fuori controllo e dove vige di fatto la sharia, come ben ci illustravano i giornali nel biennio disgraziato 2015/16 degli attentati a Charlie Hebdo e al Bataclan - e il Belgio del famigerato quartiere di Moellenbeck dove la polizia fatica(va) a mettere piede per andare a scovare i covi degli assassini.
Andate nelle emeroteche virtuali su internet e rileggetevi gli articoli dedicati perché la memoria è fragile, ahinoi, e non è un bel sentire il dare aria alla bocca dei partigiani di una accoglienza no limits con quella loro confusa lingua di Babele.
(...) In avenue Jules Rimet, il vialone che costeggia il settore est dello Stade de France, un giovane siriano è chiuso in un bomber nero. Ha un passaporto in cui dice di chiamarsi Ahmad Almohammad, nato il 10 settembre 1990 a Edlib, Siria. Ha raggiunto l'Europa cinque settimane prima. Il 3 ottobre, un barcone di profughi lo ha sbarcato sull'isola di Leros.
Le autorità greche lo hanno fotografato, gli hanno preso le impronte digitali e riconosciuto un lasciapassare temporaneo nello spazio di Schengen. Un timbro che gli ha consentito di raggiungere la Serbia e, da lì, la Croazia. L'ultimo tratto di strada verso i fratelli che lo aspettano a Molenbeek, Bruxelles, Belgio. La città di Abdelhamid, di Salah, di Ibrahim. La porta verso il Paradiso. (...) https://www.repubblica.it/.../parigi_13_11_il_racconto.../
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Parigi, 13 novembre 2015: il racconto della strage
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