Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 13/10/2025

Commuoversi a proposito.

Post n°3813 pubblicato il 13 Ottobre 2025 da fedechiara
 

13/10/2013 - La commozione per i morti di Lampedusa è grande - e come non potrebbe?- e tuttavia va rilevato che le persone che scelgono di partire hanno ben presente (o dovrebbero) il rischio implicito in questo genere di avventure via mare. E, personalmente, se dovessi decidere di partire e di portare con me i congiunti, molto probabilmente non lo farei per tema che i miei cari incorrano in disgrazia o morte (annunciata).
E' un aspetto che i media giornalistici e televisivi non hanno mai sottolineato. Partono sapendo di correre un serissimo rischio di morte e di violare le frontiere di un paese e alimentando la maledetta industria dei 'mercanti di morte' e i crimini dei figli di buonadonna che mettono a disposizione i barconi con la corrotta compiacenza delle forze dell'ordine che non dovrebbero consentire quelle partenze dalle coste libiche o tunisine.
E quando leggo che quei migranti hanno pagato 3600 o 5000 dollari per quell'avventura maledetta che potrebbe concludersi con le 339 bare sul molo di Lampedusa, mi vien fatto di pensare ai miei viaggi in terra africana e asiatica - dove un siffatto capitale consente di acquistare casa e campi di terra e/o avviare una piccola industria o artigianato. E investire in sicurezza nel proprio paese è sempre un ottimo investimento.
Mi si obbietterà che quei morti e i sopravvissuti sono, però dei 'rifugiati' e profughi in fuga da guerra e/o carestia.
Qui dovrebbero soccorrerci le statistiche e sarebbe un gran bene verificare quanti di quei migranti otterranno, alla fine di un lungo e laborioso excursus, l'ambito riconoscimento e l'ospitalità che ne dovrebbe conseguire.
La commozione va bene, è un lodevole moto dell'animo, ma non dovrebbe farsi nebbia del fenomeno degli ingressi 'clandestini' che è larga parte dell'avventura dei migranti sui barconi.
E quanto alle frontiere: ci abbiamo impiegato secoli per arrivare agli accordi di Schengen. E, in alcuni casi, anche recenti, qualche Stato-membro ha chiuso le sue frontiere quando ha ritenuto che il numero degli ingressi non fosse gestibile politicamente e con adeguati mezzi finanziari.
Perché mai dovremmo esultare all'annuncio del caro Letta: che attrezzerà una flotta aerea e marittima per portarli tutti a casa in sicurezza - qualunque ne sarà il numero e i costi per l'erario nostro disastrato?
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Anniversari di orrore in Europa.

Post n°3812 pubblicato il 13 Ottobre 2025 da fedechiara
 

Quella fede che non si discute - 13 ottobre 2016
Il direttore del giornale 'Avvenire' - giornale dei vescovi – aveva la voce grave e luttuosa, stamattina, nel leggere la sua rassegna-stampa quasi interamente incentrata sui migranti e le guerre e l'assedio di Aleppo e la nascita del duemilionesimo abitante palestinese di Gaza - uno dei peggiori 'slum' del nostro mondo caotico e privo di ogni criterio ordinatore e regolatore e il luogo da cui partono gli attacchi e gli attentati contro i cittadini di Israele.
Una voce naturalmente curiale quella di Tarquini - e non sorprende date le quotidiane frequentazioni vaticane legate al suo ruolo - e intrisa di quel buonismo tutto compreso di sé che pretende di rimproverare il resto del mondo per la cattiveria del suo essere incapace di accoglienza universale e di trovare le giuste soluzioni (ce ne sono?) ai drammi della guerra e della fame e del sovraffollamento di alcune regioni del mondo.
Ed era così convinta, quella sua voce, di essere nel giusto, da spingersi a definire 'urtanti' le parole del giornalista di 'Libero' che esprimeva un diverso parere dal suo e da quello di tutti i buonisti associati e s-governanti europei che hanno riempito le maggiori città europee di milioni di disadattati e di disoccupati cronici dal cui 'disagio sociale' (come viene buonisticamente definito) scaturiscono i troppi casi dei 'radicalizzati sul web' e degli assassini seriali che preparano attentati e uccidono per le strade e nei teatri e nei supermercati e nelle 'promenade des anglais' i cittadini europei che hanno offerto loro pietosa e generosissima e indebita accoglienza.
E se i 'buonisti' e il giornale dei vescovi e il loro direttore ne hanno fatto una missione e una questione di fede, quella dell'accogliere senza limiti né ragionevoli criteri ordinativi e regolatori milioni di persone e dello stipare nelle periferie urbane gente difficilmente integrabile - perfino se di 'seconda generazione' -, la realtà caotica e invivibile di quelle periferie dove la polizia mette piede solo nei casi eclatanti delle emergenze-terrorismo esplode spesso, spessissimo in cronaca nera quale luogo di conflitti e di contrapposizioni insanabili di 'umma' e 'sharia' che sempre più cittadini europei chiamati alle urne dicono di non volere più tollerare a quel modo e accettare le violenze e le provocazioni di giovanotti assatanati e in foia che insultano e picchiano le donne europee poco vestite e le aggrediscono, com'è accaduto nel corso dei Capodanni di Colonia, Zurigo, Helsinki e altre città europee.
E pare che ai buonisti per fede e professione proprio non riesca di mettere insieme i due fenomeni associati - che pure le cronache giornalistiche e televisive ci scodellano ogni santo giorno – dei conflitti legati al troppo dell'immigrazione senza regole e argini e continuano a propinarci con voce grave e compresa i loro predicozzi pii su quanto dovremmo essere più buoni e accoglienti e santi nei confronti di tutti coloro che soffrono e ci assediano e attentano al nostro fragile e residuo benessere di abitanti del continente europeo.
E che questo nostro benessere sia legato a un precario equilibrio economico e sociale che, se spezzato dai numeri altissimi dell'immigrazione a cinque cifre, franerà su stesso e innescherà reazioni anche più virulente di 'muri' e filo spinato e instabilità politica e conflitti sociali, proprio non importa minimamente ai vescovi e al direttore del loro giornale.
La fede non si discute, neanche quando è foriera ( e quante volte lo stata nel corso della Storia, ahinoi) di immani conflitti annunciati. Ci risparmiassero almeno le voci gravi e compunte e i toni di rimprovero rivolti all'universo mondo che non condivide le loro folli passioni e missioni salvifiche.
INVESTIREOGGI.IT
Non solo Colonia: molestie sessuali e rapine anche in Svizzera, Austria e Finlandia
Non solo Colonia: molestie sessuali e rapine anche in Svizzera, Austria e Finlandia

ILGAZZETTINO.IT
Donna in sedia a rotelle stuprata da 6 immigrati: proteste e sassi contro il centro d'accoglienza

 
 
 

Luna, sole, pioggia.

Post n°3811 pubblicato il 13 Ottobre 2025 da fedechiara
 

Luna, Sole, pioggia e le altre catastrofi quotidiane. 13 ottobre 2014
Or sono trent'anni fa, traversavo a bordo di un autobus diretto a Patna, India, il 'teraj' nepalese: una conca tettonica colmata dalle millenarie sedimentazioni fluviali, e una zona sismica di faglia che, quella sera, scuoteva, invece, con violentissime scosse sussultorie, la mia povera pancia - e imploravo, di mezz'ora in mezz'ora, l'autista di fermarsi e consentire le obbligate evacuazioni a bordo strada nell'ilarità generale.
Pioveva che Dio la mandava e piovve l'intera notte fino a oltre il confine. E la prima luce dell'alba illuminò di una luce livida la pianura indiana e i villaggi allagati dei contadini vestiti del solo dhoti della tradizione. E quella povera gente, vecchi donne e bambini, stavano fuori delle capanne e l'acqua gli arrivava alle ginocchia e alla pancia dei piccoli; e guardavano sfilare gli autobus dei nomadi viaggiatori e li salutavano con le mani levate e i mesti sorrisi di chi vive altro destino dal loro.
A quei contadini, rassegnati alle ricorrenti alluvioni e che venerano gli dei delle loro disgrazie e delle ricorrenti distruzioni, mi è capitato di pensare, ascoltando alla radio gli alti lai e le invettive e gli scoppi di rabbia dei semidei occidentali che siamo o pretendiamo di essere - e pensiamo che tutto della Natura matrigna possa controllarsi e ordinarsi al nostro vivere civile di cittadini di storiche città e metropoli.
E paghiamo fior di euroni agli esperti geologi e ai direttori della protezione civile, semidei maggiori, perché ci salvino dalle catastrofi a diano inizio alle grandi opere della mitica 'sistemazione del territorio urbano'.
Che è geremiade e invettive conseguenti destinate a ripetersi da qui a qualche giorno o mese o anno perché la tropicalizzazione del clima continuerà a dettare l'agenda-meteo dei prossimi anni e davvero non c'è semidio che tenga né grande opera che ci salvi dalla Natura matrigna contro la quale inveiva Giacomo, il 'giovane favoloso' del film a giorni nelle sale. Che fa la vergine Luna in ciel, ditemi, che fa? E il Sole e la Pioggia e i tornadi e i terremoti?
Vecchierel bianco, infermo,
mezzo vestito e scalzo,
con gravissimo fascio in su le spalle,
per montagna e per valle,
per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, 25
al vento, alla tempesta, e quando avvampa
l’ora, e quando poi gela,
corre via, corre, anela,
varca torrenti e stagni,
cade, risorge, e più e più s’affretta, 30
senza posa o ristoro,
lacero, sanguinoso; infin ch’arriva
colà dove la via
e dove il tanto affaticar fu volto:
abisso orrido, immenso, 35
ov’ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
è la vita mortale.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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