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Messaggi del 14/10/2025

Da Dresda a Hiroshima. La guerra ai civili.

Post n°3816 pubblicato il 14 Ottobre 2025 da fedechiara
 

Da Dresda ad Hiroshima con cieco furore. L'imperialismo americano all'ultima crociata. 14/10/2024

Ho appena finito di ascoltare un 'podcast' (una 'registrazione audio', lo preciso per i meno aggiornati sulle nuove tecnologie di comunicazione giornalistica).
Un podcast che recensisce (lo trovate sul sito internet de 'il Post') il libro di F. Melandri 'A piedi freddi' – excursus storico-biografico di una figlia (la Melandri) che interroga il proprio padre sulla sua esperienza lontana di alpino in Russia, durante la disastrosa ritirata del 43 nell'inverno russo che ne uccise come mosche a migliaia.
In realtà la Melandri usa l'esperienza del padre come pretesto comparativo geografico e storico per parlarci, invece, della presente guerra per procura Nato in Ucraina e della sua (e nostra) sorpresa per il ritorno in cronaca bellica dei confini delle nazioni e degli imperialismi est-ovest che ce li attualizzano.
E, ascoltando il podcast, mi rendo conto dell'abile struttura narrativa che sostiene le tesi del narratore e della scrittrice recensita – entrambi fermi nello sproposito della propaganda filo occidentale di una colpa bellica da attribuirsi solo e sempre all'invasore - e il povero paese invaso è un martire da esporre in effige sugli altari della democrazia pretesa.
Come se non ci fosse stato uno ieri, vien da chiosare - e la questione del Donbass filo russo in guerra con il governo centrale dei nazistoni Azov fantocci dell'Occidente e gli oltre 14000 morti di quella sporca guerra sottaciuta dagli ipocriti paesi occidentali fossero morti di nessun conto, quisquilie di un paese che doveva essere annesso a forza nella cintura di assedio Nato alla Russia - già pesantemente umiliata dopo le secessioni seguite alla caduta dell'Unione sovietica.
I fili rossi della Storia che riemergono dal fango delle odierne trincee insieme ai folli dottor Stranamore del Pentagono e del loro 'apparato militar-industriale' voglioso di testare le esplosioni atomiche prossime venture.
Ma il narratore bravamente glissa e la brava scrittrice preferisce parlare e scrivere d'altro – e ci racconta che a salvare il padre durante la disastrosa ritirata degli alpini furono 'donne ucraine' – con un bel salto logico che annulla nella commozione filiale il fatto che allora l'Ucraina era Unione sovietica e storica 'patria russa' all'origine dell'impero degli zar. La Storia come piace a me e ai leader dei paesi filo Nato che foraggiano quotidianamente l'eroe ucraino famelico di sempre nuove armi e più distruttive e a lungo raggio.
E la qualità morale della democrazia ucraina nel suo insorgere ed affermarsi con il 'colpo di stato di Maidan' (che destituì un presidente filo russo democraticamente eletto) è di facile contestazione (ri-guardatevi il bel reportage 'Le maschere della rivoluzione' di Paul Moreira) e ci dimostra che non si può opporre nulla al 'partito preso' del narratore del podcast e della scrittrice in questione, bensì una puntuale contro narrativa che riconosce l'imperialismo americano come il solo, maledetto 'casus belli' di tutta la storia del 900, il maledetto 'secolo breve'.
Da Dresda ad Hiroshima con cieco furore.
Quando si dice 'prendere partito' e scodellarlo in un elegante podcast quale pretesa verità giornalistica.
Potrebbe essere un'immagine in bianco e nero raffigurante 1 persona, grattacielo e la Sagrada Familia
 
 
 

Dimenticate la Scienza.

Post n°3815 pubblicato il 14 Ottobre 2025 da fedechiara
 

Dimenticare la Scienza. 14/10/2023
Dimenticate la scienza, quella delle salvezze, quella che, ad onta delle guerre e delle pandemie e delle morti, progrediva nella conoscenza delle leggi naturali e ci faceva fantasticare di allunaggi e di 'ammartaggi' (?) prossimi venturi e l'uomo prossimo a muovere i suoi primi passi fuori dalla confortevole atmosfera del pianeta Terra.
L'uomo, la Bestia che governa la Conoscenza, il malaccorto Faust degli alambicchi e della pietra filosofale, il rachitico figlio di Prometeo alla sua prima crociata nel vuoto del Cosmo.
Quella scienza salvifica delle 'magnifiche sorti e progressive' – nelle illusioni degli scienziati e dei professori - si è spiaggiata sulla conoscenza applicata prevalentemente alla guerra, ha partorito i maledetti droni ronzanti, fastidiose zanzare di morte, e tenuto a battesimo la Bomba che un presidente americano non ha avuto scrupoli di sperimentare sulle città dei mitici 'civili' (da salvaguardare sempre, gridano le anime belle pro Hamas nelle manifestazioni).
Gli abitanti di Hiroshima e Nakasaki (e, prima, ci furono i 200.000 morti di Dresda sotto un oceano di bombe) sono stati vaporizzati con elegante 'souplesse' politica e quel presidente vittorioso, osservando il suo deserto di morte, ha ripetutamente schernito il fisico che la Bomba ha inventato tacciandolo di 'pappamolla' poco patriottico.
Dall'Ucraina alla guerra di Gaza la mitica Conoscenza si è piegata all'idea di distruzione e di morte.
'La terza guerra mondiale a pezzi', dicono i telegiornalisti scimmiottando una infelice espressione di Francesco. E dovremmo smetterla di evocarla perché il ripetere ossessivo di quell'espressione maledetta la rende sempre più reale e una bella mattina ascolteremo i peana di guerra e gli ultimatum incrociati delle nazioni alleate dell'Occidente contro l'Oriente dei prossimi equilibri geo strategici post bellici.
Sempre che si diano equilibri futuri nella tempesta di bombe e di missili che ci accomunerà quali molecole combuste dentro ai mille funghi termonucleari che insorgeranno qua e là fuori dalle velenose ife del pianeta glorioso che fu degli uomini e delle donne.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Anniversari di infamia europea.

Post n°3814 pubblicato il 14 Ottobre 2025 da fedechiara
 

14/10/2015 - Accade a Gerusalemme. Niente di cui dovremmo preoccuparci, quindi. Non sono fatti nostri e nostre paure quotidiane quelle di venire accoltellati e sparati dall'occupante di un autobus dalla faccia tranquilla salito all'ultima stazione e che ti pianta un coltello nel fianco o nel petto mentre stai leggendo un giornale o guardi sfilare distrattamente i palazzi e le chiese di quella che la letteratura e la Storia ci hanno detto essere la culla delle religioni del Libro - religioni di Amore universale per il nostro prossimo e buoni comportamenti morali conseguenti.

Quell'altra religione, invece, - quella di chi improvvisamente tira fuori una pistola e ti spara a bordo dell'autobus o ti accoltella con ragioneristica determinazione e premeditazione -, predica la jiahd e l'odio verso gli infedeli, - che più ne ammazzi più accumuli meriti nel paradiso delle vergini destinate ai prodi guerrieri - o così sembrano pensarla una quantità spaventosa di esaltati terroristi che dicono l'assassinio di civili inermi 'azione politica' e/o 'intifada dei coltelli' perfettamente in linea con la religione di riferimento.
Ma siamo a Gerusalemme e, a meno che non abbiate in mente un viaggio colà, nella Città Santa, sono fatti che non ci riguardano, assassinii loro - la cui ripetizione a campate più o meno brevi o lunghe ha creato un callo nelle coscienze nostre occidentali.
Però, però. Chissà come hanno reagito i passanti di quella via di Parigi di un freddo gennaio, erano appena 'passate le feste' - quale stupore, quale terrore improvviso in una via in cui si sono materializzati Said e Chérif Kouachi: i due ragionieri assassini, nati a Parigi e, si suppone, cittadini francesi, a cui era stata concessa la cittadinanza francese per nascita (come accadrà anche da noi grazie alla legge approvata ieri da Renzi e dal suo pd) che, armati di kalashnikov, hanno fatto una strage all'interno della redazione parigina di 'Charlie Hebdo' e freddato il poliziotto di guardia.
La ragionieristica opera di morte agli infedeli, premeditata e benissimo pianificata, è stata poi completata all'interno di un ipermercato kosher in cui i terroristi si erano barricati e avevano fatto ostaggi i presenti.
Era Parigi, la ville lumière, non Gerusalemme - e qualcuno ha scritto che è stato il nostro 11 settembre ed è stata predizione azzeccata di questo 2015 degli assassini islamo-terroristi che ha già collezionato l'attentato al caffè letterario di Copenhagen e la strage del museo del Bardo a Tunisi, - presenti e dolenti e terrorizzati una quantità di croceristi nostri occidentali. Mancano due mesi e mezzo alla chiusura dell'anno orribilis: non facciamoci mancare nulla, non mettiamo limiti all'orrore prossimo venturo.
'Je suis juif' e quel che accade a Gerusalemme, - le paure e le angosce di morte dei semplici occupanti di un autobus di chi si reca al lavoro o a trovare un amico, un parente all'ospedale - mi riguardano. E' il futuro di conflitti di una globalizzazione assassina che speriamo quotidianamente di esorcizzare ficcando la testa sotto la sabbia e, se oggi è Israele in prima linea, a gennaio lo è stata Parigi, a marzo Tunisi, domani chissà.
Charlie Hebdo, strage a Parigi: 12 morti.

 
 
 
 
 

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