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Messaggi del 13/07/2019

Infiammazioni cronicizzate

Post n°921 pubblicato il 13 Luglio 2019 da fedechiara
 

L'umanità ha la pelle dura.

E' pur giusto l'ascoltare che faccio delle trasmissioni di 'radio-pd-in cattività' – una sorta di radio-londra dei nostri tempi, con i messaggi in codice, le musiche della rivolta di chi attende la fine della dittatura populista e il sogno di rivalsa sui tempi cupi del fascismo che incombe.

Perché è proprio così che la vedono quelli di rainews24 - con aperta sfida al senso del ridicolo -, col sergente maggiore Micaletto in testa che, la mattina, ci legge le prime pagine dei giornali come fossimo sospesi tra Caporetto e il Piave della Vittoria. Siamo tornati al fascismo/populismo, mammaliturchi! e Salvini è il nuovo duce alleato dei nazisti/fascisti di Visegrad e c'è una emoraggia di umanità (sic) e poverini i migranti che fuggono dalle guerre/fame/siccità – e chissà perché qualsiasi umana catastrofe e piaga deve riversare le sue nefaste conseguenze sulle nostre coste e insidiare i fragilissimi equilibri economici e sociali del nostro e di altri paesi di un'Europa che si sta squagliando come neve al sole in questa estate di tormenti.

Dovrò, prima o poi, rivedere le bozze di un trattato sulla post moderna faziosità, fitta di fake news e interpretazioni forzose e che sfidano il comune buon senso e lo farò registrando, in primis, i commenti acidi del sergente Micaletto e i suoi nascosti rigurgiti di bile politica quando dà conto della 'campagna elettorale permanente' di Salvini – ed è, invece, l'applicazione, nel ruolo di ministro di un governo nuovo, delle cose che in campagna elettorale ha promesso; ed è persona coerente e rispettosa del mandato ricevuto da tutti coloro che vedono il controllo ferreo dell'immigrazione massiva e sregolata e guidata dai mercanti di vite umane e dagli scafisti assassini il principale obiettivo di governo. Alla via così e lunga vita al presente governo e al nostro ministro degli Interni. 'Oh Capitano, mio Capitano!' (quando ce vo', ce vo').

E una mia amica, di opposta sponda politica, che adorerà il Micaletto, immagino, e il suo modo di leggerci i quotidiani e dare spazio ai suoi editorialisti preferiti (tutti di sponda buonista e piddina) rilanciava sulla sua pagina social l'invito ai registi di sinistra e attori famosi e nani e ballerine (si sarebbe detto in altri tempi) a insorgere contro il prepotente verbo 'populista' – e le mancava solo la citazione di 'se non ora quando' a dare singulto di pianto alla sua disperata perorazione.

Infiammazioni. Gravi e refrattarie agli antibiotici del comune buonsenso. Passerà anche questa, che volete farci. Abbiamo vinto e perso guerre e malattie, risorgeremo alla sensatezza dei tempi nuovi e ritroveremo il senso delle proporzioni e l'amore per la buona e sana politica e per la legalità che si impone e si rispetta. Ce la faremo. L'umanità ha la pelle dura.

Nessuna descrizione della foto disponibile.

La riflessione

Caro Emanuele Fiano, mi spiace farglielo presente. Mi spiace turbare e contraddire l’edulcorante storytelling a cui lei, in buona compagnia, ha aderito e che ora cerca di trasformare in legge. Non ce la beviamo. Lo sappiamo che oggi l’antifascismo è la nobile categoria che legittima nuove pratiche fasciste come la chiusura dei giornali, lo squadrismo mediatico contro i non omologati, la diffamazione permanente di ogni pensiero non ortodosso e subito liquidato en bloc come “fascista”.

Caro Fiano, la sua proposta di legge sembra dare tristemente conferma delle parole di Flaiano. I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti. Lasci stare l’antifascismo, che fu una cosa seria: parlo dell’antifascismo di un Gramsci o di un Gobetti, per intenderci. L’antifascismo in presenza di fascismo, per essere più precisi. L’antifascismo patriottico legato all’idea di liberazione nazionale. Tutto il contrario, dunque, del vostro antifascismo liturgicofolkloristico e fumettistico in assenza palese e conclamata di fascismo. Pier Paolo Pasolini lo denunciava già con la categoria di “antifascismo archeologico”. E scriveva:

“Esiste oggi una forma di antifascismo archeologico che è poi un buon pretesto per procurarsi una patente di antifascismo reale. Si tratta di un antifascismo facile che ha per oggetto ed obiettivo un fascismo arcaico che non esiste più e che non esisterà mai più. (…) Ecco perché buona parte dell’antifascismo di oggi, o almeno di quello che viene chiamato antifascismo, o è ingenuo e stupido o è pretestuoso e in malafede: perché dà battaglia o finge di dar battaglia ad un fenomeno morto e sepolto, archeologico appunto, che non può più far paura a nessuno. Insomma, un antifascismo di tutto comodo e di tutto riposo”.

Ho il forte sospetto che queste parole, mutatis mutandis, si attaglino perfettamente alle sue battaglie, caro Fiano. Soprattutto se penso che lei e le sinistre passate dalla lotta al capitale alla lotta per il capitale usate l’antifascismo in assenza di fascismo per accettare senza esitazione il capitalismo realmente esistente, con il suo carico di violenza economica. Sì, lo dico apertamente: ho il sospetto che combattere oggi il manganello fascista, per fortuna estinto, serva come alibi per non combattere il manganello invisibile dell’economia di mercato (Jobs actspending reviewfiscal compact). O forse addirittura per approvarlo e favorirlo.

In altri termini, il nuovo fascismo – quello della società di mercato -, per richiamarci ancora a Pasolini, “non è umanisticamente retorico, è americamente pragmatico“. Cosa fate, in concreto, signor Fiano, lei e il suo partito contro questo fascismo, oggi il solo realmente esistente?


Diego Fusaro -  12 Luglio 2017

 
 
 
 
 

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