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Messaggi del 03/01/2020

Giorni strani e mondi rotti

Post n°1096 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da fedechiara
 

Giorni strani e mondi rotti. - 02 gennaio 2018

Nessuna descrizione della foto disponibile.
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Il 2 gennaio di ogni anno nuovo è un giorno strano. Un giorno indeciso che, se non viene risolto da un accadimento clamoroso – un maledetto attentato degli islamisti radicali o l'improvvisa defunzione di un premio nobel o di un cantante di grido – se ne resta lì indeciso sul da farsi e da dirsi, conscio peraltro del fatto che, se nulla accade fino alla mezzanotte, è buon segno, considerato che, negli ultimi anni, ogni accadimento di un qualche peso porta il segno del male e del dolore e del medioevo che ritorna e impera su un mondo che va al passo del gambero.

E anche la improbabile rivoluzione che viene da Teheran ha questo segno indeciso, malgrado i morti e l'assalto alle caserme, come ci raccontano le cronache di ieri e di oggi. E non sappiamo se quella rivolta di popolo è ispirata da Trump in combutta con l'Arabia Saudita in funzione anti sciita o se davvero sia nata da una protesta 'spontanea' contro il caro vita e la corruzione al governo dei neri imam barbuti. E, se è difficile credere che lo scatenamento di masse di persone sotto il tallone degli imam da decenni possa essere eterodiretto dai servizi segreti sauditi in combutta con la C.i.a, la tragedia siriana e le illusorie 'primavere arabe' ci hanno insegnato che i peggiori scenari medio orientali mettono lunghe radici e ife e micelio a Langley-Virginia e regimi associati.

Ma nessuna simpatia va al popolo iraniano in rivolta se pensiamo a quell'altra rivolta tragicissima e oscena che ha portato allo s-governo della nazione il barbuto Komeini rifugiato a Parigi, l'uomo medioevale per eccellenza che lanciava le 'fatwe' assassine contro gli infedeli e nero anticipatore di califfati e di altre amenità di filiazione islamico-radicale delle quali ci siamo sbarazzati solo in chiusura d'anno a suon di bombe dall'alto della strana coalizione Russo-americana e combattimenti casa per casa dei curdi sempre traditi e la loro causa sempre rinnegata.

E viene in mente l'ondata nera dei mullah e dei 'pasdaran' e il coprifuoco e i veli imposti alle donne e le manifestazioni oceaniche contro l'America complice dello Shah malato e fuggitivo e gli ostaggi dell'ambasciata americana prigionieri per un anno e minacciati di morte (ri-vedetevi il bel film 'Argo' di Ben Affleck) e ogni accenno di simpatia si spegne per quel popolo facile alle esaltazioni secondo l'aria che tira, ma che i viaggiatori ci dipingono come 'gentile'. 
Ma, si sa, chi viaggia vive in una sorta di limbo dove prevale il particolare delle private ragioni del viaggiare e le relative predisposizioni dell'animo e sfugge il generale della politica e della società che la sottende e la subisce - e ci ha consegnato vent'anni di inferno/s-governo teocratico, che il diavolo se li porti.

 
 
 

Il sequel di 'Via col vento'?

Post n°1095 pubblicato il 03 Gennaio 2020 da fedechiara
 

Ed ecco rappresentata, in anteprima mondiale, la scena prima del trailer 2020 che chiedevamo di visionare giusto per 'farcene un'idea'.

E' una scena forte, da films d'azione e di guerra annunciata, ma è la prosecuzione, col botto missilistico di ieri, di scaramucce e attentati terroristici già ampiamente rappresentati nell'anno uscente in quel nido di vipere e covo di attentatori professionali alla sicurezza della regione che è l'Iran dei pretoni islamici patrono delle brigate degli Hezbollah – la cui ombra nera di attentati e lista di morti ammazzati si allunga fino al Libano e alle porte dell'Europa, e costringe Israele a portarsi sullo stato di allerta massimo e i missili e le batterie anti missile puntati verso est.

Venti di guerra, dunque, che si appaiano, nel trailer che visioniamo dell'anno bisesto 20-20, al voto del parlamento turco che autorizza Erdogan a mandare i suoi soldati e altre truppe mercenarie in Libia – a surrogare la contraddittoria e colpevole assenza di iniziativa politica e militare dell'Europa.

E che l'Europa dovesse parlare una sola lingua autorevole - e dura e ultimativa - nel conflitto che oppone Al Serraj ad Haftar lo dimostra questo riesplodere con potenza massima di una guerra regionale alle porte del nostro paese, col carico di morte di barconi a sciami e colonne di 'rifugiati' che troveranno posto conflittuale nel campo-profughi Italia – e i confini ad ovest e a nord dell'Europa Infelix chiusi col catenaccio perché all'Austria con governo di destra rinnovato e nella Francia di Macron in preda ai conflitti sociali indigeni non va giù l'idea che altri terroristi in pectore si mescolino e si confondano in quest'altra ondata di follia immigratoria sregolata e senza freni che si annuncia.

Dunque è un film di azione e di guerra che si mostra nei trailer del 20-20 e abbiamo già il titolo pronto '20-20 venti di guerra', appunto, e speriamo che le prossime scene non ci trascinino in sequenze mozzafiato da finale di 'Via col vento' coi sudisti (noi) in rotta e i crudeli nordisti trionfanti – e già mi candido nel ruolo senile di Clark Gable, memore della bellezza e fresca impertinenza di Rossella O' Hara, che vedrei bene interpretata da Michelle Pfeiffer nel sequel che si girerà in corso d'anno.

Estote parati. Perchè questo film di cui stiamo visionando il trailer potrebbe prenderci la mano e missile chiama missile e barcone chiama barcone (e annegamenti e conflitti elettorali conseguenti) e non ho la più pallida idea di quale potrebbe esserne il finale – ma è certo che sarà un brutto finale e speriamo che non finisca in tregenda. 'Anno bisesto', ben si sa, è 'anno funesto'.

 

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