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Messaggi del 01/03/2020

Quel peggio che mai non muore

Post n°1168 pubblicato il 01 Marzo 2020 da fedechiara
 

Catastrofi ed altre catastrofi

E in tempi di troppi contagiati e troppi virus assassini vaganti e di economie allo stremo e scarsissima trippa a disposizione per i gatti indigeni impauriti della vicina miseria, - figurarsi se ne avanza per gli ospiti raminghi - non sarebbe male chiedersi se ce la faremo a sostenere la catastrofe umanitaria che si annuncia sui confini di Europa: della Turchia di Erdogan, il satrapo crudele, che allenta la stretta sui 'migranti' siriani e iracheni e afgani ammassati sui campi al confine e usa di questo esercito di straccioni di riserva per condizionare le scelte della Nato e di una Europa che non sa più a che santo votarsi e non ha voglia né tempo da perdere per occuparsi delle sue mene guerresche e fame di nuovi territori a scapito della Siria di Assad.

E che si tratterà di una catastrofe a tutto tondo - e che non basterà tutta la verbale e inane misericordia di Francesco né quella dei suoi accoliti 'no borders' sempre clamanti nelle piazze a contenere il mare di miseria che si prova ad entrare manu militari e a scassare le fragili difese nostre ai confini – ce lo mostreranno i prossimi assalti all'arma bianca dei moderni 'popoli del mare', che tanta catastrofe epocale provocarono ai tempi di Micene e della grande civiltà cretese.

E già la Bulgaria e la Serbia e la Macedonia blindano i confini, ma la loro difesa fragile di manganelli e fumogeni e muri di filo spinato basterà a far recedere e rinsavire l'orda famelica?

E già è pronto il coro delle piagnone/i nostre/i indigene/i, sedicenti sardine, a invocare uno 'stay human' di difficilissima applicazione quando il troppo del mondo degli uomini stroppia vistosamente e si viola, platealmente, leggi e regolamenti e confini dove già si combatte la dura battaglia con il virus coronato - e metterne altre decine di migliaia in quarantena farebbe saltare ogni possibilità di governo e controllo della catastrofe in atto.

LASTAMPA.IT
Il portavoce del governo greco: abbiamo protetto i nostri confini e quelli dell’Europa, fermati in 4mila
Ieri accadeva ed oggi accade

Come nel vecchio 'Cassandra crossing' - film di un'era sociale che impallidisce nei ricordi dove i muri del socialismo reale contenevano e arginavano e garantivano i fragili equilibri della 'guerra fredda' - le più geniali invenzioni tecnologiche e le scoperte della scienza si disputano il campo con il groviglio di accadimenti umani governati dalla più vecchia e coriacea deità che sovrintende ai destini dell'uomo: il Caos. E il ponte del film dove una parte dell'umanità precipita e un'altra si salva è metafora del presente e prende il nome dalla profetessa di sventure del poema epico più antico della civiltà occidentale, ma sempre presente e incombente sul futuro prossimo: Asia versus Europa e le difficili commistioni di popoli e culture e gli esodi e le peripezie marine degli sconfitti e gli scontri guerreschi con i popoli italici residenti.

E quei troiani postmoderni che fuggono dalle distruzioni della guerra in Siria e non trovano varchi di futuro bensì muri di filo spinato e freddo e pioggia e fame hanno in tasca gli smartphone di ultima generazione, ma il loro destino di esuli è specchio del destino più antico e crudele: di una terra promessa che non vuole promettere più nulla ai 'popoli del mare' che la affannano e ne insidiano le fragili economie in deflazione – e, forse, la Storia qualcosa ha insegnato da allora e si comprende che le frontiere che si chiudono una dopo l'altra sono un altro specchio del naufragio di una civiltà che prova a resistere, a galleggiare sopra le onde degli tsunami della Storia e il 'si salvi chi può' di un'Europa 'a due velocità', o, più realisticamente: una cintura esterna ex europea che si trasforma in campo-profughi di un'immigrazione senza più freni e l'altra, di là delle Alpi, che arma i bulldozers che distruggono le tende delle baraccopoli europee di nuovissimo conio e poco intende e rispedisce al mittente le lamentazioni e le geremiadi delle 'accoglienze'. 
I sommersi e i salvati di un recente libro di orrori si ripropongono sulla scena del terzo millennio e ancora non abbiamo visto nulla.

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