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Messaggi del 16/01/2023

Apici e commozioni di guerra.

Post n°2406 pubblicato il 16 Gennaio 2023 da fedechiara
 

Apici e commozioni di guerra.

Se c'è un apice dell'avvilente ottusità dei tempi in cui viviamo immersi lo ha raggiunto un giornalista televisivo stamattina in un suo 'servizio' dall'Ucraina:
'Putin non ha detto una parola sulla strage del condominio a Dnipro'. Ah no? Ma che intollerabile cinismo, cari telespettatori!
Che, comparato con altre stragi di guerra, sarebbe come se un giornalista della seconda guerra mondiale avesse commentato una delle tante stragi di soldati e civili a Stalingrado (in prudente collegamento da Varsavia), dicendo, sdegnatissimo, che:
'(…) Stalin non ha profferito verbo, né versato una lacrima...'.
A la guerre comme à la guerre, ci vien fatto di pensare e, se il paragone vi va stretto, è come se al generale tedesco Josef Dietrich avessero chiesto di 'dire una parola' e/o 'versare una lacrima' per tutti quei plotoni di soldati statunitensi decimati nell'avanzata dei Panzengrenadier durante l'operazione militare Herbstnebel nelle Ardenne.
La vita dei soldati sui campi di battaglia non è paragonabile a quella degli incolpevoli civili, mi dite?
Proviamo allora a citare il bombardamento di Dresda e a chiedere a W. Churchill di 'dire una parola' e/o 'versare una lacrima' sui 40.000 morti stimati e 24mila case distrutte su un totale di 28mila circa del centro cittadino, inclusa la storica cattedrale (letteralmente sbriciolata).
Diamo la parola agli storici: (…) Il bombardamento notturno della RAF creò una "tempesta di fuoco", con temperature che raggiunsero i 1500 °C.[7] Lo spostamento di aria calda verso l'alto e il conseguente movimento di aria fredda a livello del suolo, crearono un fortissimo vento che spingeva le persone dentro le fiamme, fenomeno già osservato in altri bombardamenti (per esempio quello ad Amburgo del 1943) e talvolta indicato col nome di tempesta di fuoco[8]. Col passare delle ore, il vento caldo sempre più forte e l'altissima temperatura non permisero più alcuno spostamento: l'aria calda degli incendi dei vecchi quartieri attirava aria fredda dalla periferia, provocando una potentissima corrente d'aria che a tre ore dal bombardamento si trasformò in un ciclone. L'equipaggio di un bombardiere statunitense, tornato nelle ore successive, vide arrivare a 8 000 metri di quota travi di legno e ogni tipo di materiale, sollevato da una forte corrente ascensionale. (…)
Ma non solo W. Churchill e il suo corrispettivo americano 'non dissero una parola' (o 'parlarono d'altro') su questa ed altre stragi di civili, bensì, a posteriori, gli Alleati e il giornalismo embedded al seguito tentarono di giustificare le stragi con argomentazioni lunari e avvilentissime su cosa si può e si deve considerare 'crimine di guerra' – fino alle spaventose stragi finali di Hiroshima e Nagasaki.
Così gli storici:
(…) Coloro che si oppongono all'identificazione del bombardamento di Dresda come azione criminale osservano che nel 1945 non esisteva a livello internazionale alcun trattato, accordo, o convenzione, che regolasse i bombardamenti per proteggere la popolazione civile. L'esercito americano si difende dalle accuse circa i bombardamenti usando, tra l'altro, i seguenti argomenti:[38]
1. I raid avevano un obiettivo militare legittimo date le circostanze (la ferrovia);
2. Nella città erano presenti sufficienti unità militari e difese antiaeree per impedire di classificarla come «indifesa»;
3. I raid non usarono mezzi o modi straordinari; furono simili a quelli intrapresi contro altri obiettivi simili;
4. I raid furono condotti seguendo il normale iter di comando delle forze armate;
5. Gli obiettivi militari furono raggiunti senza un «eccessivo» costo di vite umane.
Il generale George Marshall sostenne che l'attacco era necessario per impedire i rinforzi nazisti. Dresda, precedentemente attaccata in modo solo parziale, costituiva un nodo importante e ancora funzionante di comunicazione nel cuore della Germania.[38] Inoltre la città ospitava un centinaio di industrie che producevano armamenti o materiali importanti per le forze armate, come la Zeiss Ikon e la Siemens AG.
Questo il 'riassunto delle precedenti puntate' della guerra di Ucraina comparata con le altre guerre di cui abbiamo testimonianze e ricostruzioni storiche attendibili.
Suggeriamo alla rai di spedire i suoi inviati di guerra, in un istruttivo e suggestivo viaggio nel tempo, a mettere il microfono davanti alla bocca di Caino – con ancora il sasso insanguinato in mano – e chiedergli se ci può 'dire una parola' e/o 'versare una lacrima' in una diretta spazio-temporale sul povero Abele che gli giace ai piedi cadavere.

 
 
 
 
 

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