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Messaggi del 09/03/2023

Elogio della Follia.

Post n°2478 pubblicato il 09 Marzo 2023 da fedechiara
 

Elogio della Follia. (Prima della Grande Catastrofe).
Il mondo strano può finire in un gran botto termonucleare per una convergenza casuale di iatture.
'Se una cosa può essere fatta in uno o più modi ed uno di quei modi può condurre ad una catastrofe allora accadrà a quel modo.' La 'legge' di Murphy, ricordate?
La notizia qui sotto ce lo ribadisce. Usa e Russia non vogliono il conflitto nucleare, ma può accadere, ci fanno sapere allargando le braccia – e Murphy ci conferma, beffardo, che accadrà.
E con lui lo prediceva Stanley Kubrik, mostrandoci gli affannati Stranamore Americani e Russi che provavano a fermare il meccanismo infernale dell'obbligata reazione termonucleare a seguito di un pulsante rosso premuto per sbaglio – e il missile fatale americano, nel film-predizione, viaggiava in una traiettoria inarrestabile su Mosca e nessun 'sistema d'arma' di ultima generazione era capace di intercettarlo.
Amiamo vivere pericolosamente, a quanto pare, e l'incredibile quantità di intelligenze scientifiche e tecnologiche applicate ai quanti e le meravigliose tecnologie che ne conseguono non faranno aggio sulla vocazione distruttrice della natura umana.
'Non seppero fermare quegli spiriti diabolici che essi stessi hanno evocato.' E' la lapide che un'equipe di scienziati vorrà lanciare chiusa in un satellite a futura memoria dei Folli che hanno abitato la Terra prima della Grande Catastrofe Nucleare.
Ucraina, intelligence Usa: "Russia non vuole conflitto con Usa o Nato ma può accadere"
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Ucraina, intelligence Usa: "Russia non vuole conflitto con Usa o Nato ma può accadere"
(Adnkronos) - La Russia probabilmente non vuole confronto diretto con gli Stati Uniti e la Nato ma c'è il potenziale perché questo accada". E' questa la conclusione dell'intelligence nazionale Usa, così come contenuto nel rapporto annuale sulle minacce. "I leader russi fino a ora hanno evitato di...

 
 
 

Del vivere e del morire

Post n°2477 pubblicato il 09 Marzo 2023 da fedechiara
 

Del vivere e del morire 08 marzo 2017

Discutevamo di tutto con la passione che ci metto(eva)no i giovani al loro primo affacciarsi sulla scena della politica, la società, la religione. Un vero e proprio 'accanimento di dibattito': discussioni titaniche come se dall'esito di quelle nostre discussioni potesse uscire la soluzione definitiva dei problemi universali e un condivisibile riordino del caos del mondo.
E perfino la morte la evocavamo e dominavamo dall'alto dei nostri diciotto/vent'anni - e sembrava un'ombra nera distante anni luce, che la nostra navicella spaziale ha, però, coperto in un 'fiat', maledizione! E oggi ci troviamo a confrontarci col ritratto in soffitta di Dorian Gray e la vita che ci residua tra le dita e ci mostra le ragnatele e le foto ingiallite del tempo caotico e crudele che abbiamo abitato. Une photo, viellie photo de ma jeunesse.
E ho rivisto il suo ritratto sulla locandina di un giornale locale, il giorno dopo che era scoppiato il dibattito asfittico sulla 'dolce morte' del 'dj Fabo'. Una fotografia straordinaria a piena pagina che ne evidenziava la gentilezza dell'animo, che fu la nota distintiva del suo vivere, e insieme la rassegnazione per la malattia che ne aveva minato la forza e aperto la strada alla decisione finale di porre fine al terribile dolore oncologico in una clinica svizzera.
E chissà se gli sono tornate a mente, negli ultimi istanti della sua vita, le accese discussioni che facevamo sulla liceità del suicidio e la piena disponibilità che abbiamo delle nostre vite in opposizione alle tesi dei vescovi e cardinali e papi che 'rendiamo l'anima a Dio', invece, e le nostre vite Gli appartengono e i suicidi si devo(oveva)no seppellire in terra sconsacrata perché, a sentir loro, è delitto di lesa maestà e proposito sempre e in ogni caso insano, qualunque sia la condizione che spinge al suicidio e l'insopportabilità del dolore che affligge i nostri corpi fragili.
La più grande 'fake new' della storia dell'umanità: quella dell'esistenza di un Dio dispotico e crudele (o, forse, di un Dio tout-court) che ha condizionato la vita degli uomini e delle donne per i secoli seculorum e li ha costretti a gridare e stringere i denti per il dolore intollerabile sui letti maledetti delle loro morti prima di 'rendere l'anima' straziata a quel supposto iddio di cui solo in questi anni si mette radicalmente in dubbio l'esistenza e la provvidenza nei confronti degli esseri umani.
Ed è incredibile il 'silenzio dei colpevoli' di tanto strazio: quegli ecclesiastici che troppo spesso mettono lingua falsa e bugiarda sulle vicende umane e hanno taciuto clamorosamente sulla vicenda del dj Fabo e su quella del 'veneziano che è andato a morire' in ugual modo, in modo dolce e umano, nella Svizzera che ci è maestra di vita e di umanità – forse vergognosi e/o rabbiosamente discordi in seno alla curia per la svolta misericordiosa di Francesco che non offre più nessuna certezza metafisica e di 'infallibilità' (finalmente!) e perfino sui gay è arrivato a dire: 'Chi sono io per giudicare?'
Già. Chi sei tu, Francesco, in questi anni di incertezze globali e chi sono i tuoi seguaci e chi ti ha preceduto - che tanta insania di posizioni e proposizioni apodittiche e disumane avete sparso a piene mani nel corso dei secoli e nel tempo presente?

 
 
 

Rinsavimenti tardivi.

Post n°2476 pubblicato il 09 Marzo 2023 da fedechiara
 

I rischi dell'inazione 09 marzo 2017

Ci voleva una persona nuova e sganciata dal verbo imbonitore e la retorica atroce sull'immigrazione del suo segretario fiorentino ('salviamo vite', a fronte delle migliaia di morti affogati) per arrivare a impostare le politiche diverse e lanciare i giusti messaggi all'universo africano e mediorientale de 'non possumus' farci carico di tutte le vostre miserie e guerre e carestie perché la buca europea iper accogliente e a dismisura non può contenere l'intero mare della miseria continentale.
E, sulla spinta degli altri paesi europei che ci hanno dato vigorosi segnali di rigetto totale della nostra insensatezza e dell'ostinarci, senza un progetto di vera e sostenibile accoglienza, nell'operazione 'Mare nostrum' - e barconi a migliaia a fronte di frontiere ermeticamente chiuse e nessuna redistribuzione di profughi al di là delle Alpi (i clandestini si, quelli sciamavano e sciamano tuttora illegalmente a formare le varie 'giungle' di Ventimiglia e Calais), - l'Italia sta finalmente cambiando registro e filosofia e le parole di Minniti sul rischio altissimo di snaturare la nostra democrazia e di lasciare spazio a razzismi e nazionalismi di ritorno sono a monito per le future amministrazioni e i governi che verranno.
Tocchiamo ferro ed esprimiamo voti per un pieno rinsavimento e ritorno al verbo di legalità anche e sopratutto relativamente alle frontiere di mare e di terra, uno degli elementi fondanti l'idea di stato e nazione insieme al popolo che vi abita.
E un sano e vigoroso ritorno all'idea di 'compatibilità' sociale ed economica - considerato che l'accoglienza italica dei grandissimi numeri di naufraghi affluenti si traduce, poi, nelle cifre altissime di micro criminalità e conseguenti carcerazioni e mendicismo diffuso ad ogni angolo delle nostre città.

 

 
 
 
 
 

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