Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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Messaggi del 09/05/2023

Peccati di gioventù.

Post n°2570 pubblicato il 09 Maggio 2023 da fedechiara
 

Peccati di gioventù. 09 maggio 2021
Avevo i capelli lunghi e la barba e i baffi, secondo la moda dell'epoca, e portavo i pantaloni a zampa d'elefante e, ca va sans dire, ero di cultura 'Acquarius' e di sinistra estrema, quella 'extraparlamentare' per intenderci.
Peccati di gioventù, non lapidatemi, il tempo è galantuomo e sono rinsavito.
Oggi mi accontento del rispetto della legalità repubblicana, per intenderci, lo considero un ottimo programma politico, capace di coprire una amplissima gamma di bisogni sociali, se applicata comme il faut, e un po' mi disturba quella voglia di 'rieducazione' sociale a botte di ddl Zan che piace tanto ai presenti partiti che ci ostiniamo a dire 'di sinistra', ma che sia la sinistra oggi è un bel dilemma e questione massimamente controversa.
Dicevo che portavo i capelli lunghi, ma del libero amore neanche a parlarne e ricordo un litigio con la mia compagna di allora che portava pantaloncini forse un po' troppo strettini e cortini e si attirava i commenti liberi e gli sguardi insistiti e fastidiosi dei ragazzi spagnoli (alloggiavamo in un camping della 'Costa do sol') e la cosa mi disturbava e decidemmo di andare a visitare le città dei dintorni separatamente e a cena ci raccontavamo quel che ci era capitato e cosa avevamo visto di mirabile, ma, al ritorno a casa, decidemmo di troncare.
Sindrome da 'maschio italiano'? Per la verità no. Eravamo in disaccordo sulla gestione del proprio corpo in relazione al comportamento degli altri – una cosa sicuramente più difficile per le giovani donne che, in maggioranza, amano i bei vestiti che ne premiano le forme, - minigonne e 'pants' tipo 'chi mi ama mi segua' inclusi.
E la bellezza fisica può essere un problema e un condizionamento forte ed eccessivo anche per la parte maschile, vedetevi il bel film ' Vento di passioni', dove un Brad Pitt sciupa femmine e orso vive una vita 'alla Steve Mc Quinn' e percorre cento mari e scala montagne e scopre nuove isole e territori e si scopa tutto lo scopabile all over the world – e non è chi non veda l'eccesso, il personaggio 'border line' costretto da madre natura a rispondere da par suo a tutti gli stimoli e le opportunità e gli eccessi, violenze incluse. Che già un quarto scarso di tutto quel suo bendidio di occasioni e avventure riempirebbe sette delle nostre vite mediocri e in ombra.
E il mio non è l'elogio delle vite in ombra e della mediocrità, bensì della virtù che sta nel mezzo, degli umani equilibri miracolosi che sono alla base degli anniversari d'oro e di platino, per intenderci, ma so che, per scrivere un libro o un film di successo, oggi c'è bisogno di storie e personaggi estremi, molto diversi da don Camillo e Peppone.
Storie di vita e personaggi memorabili che, per me, sono piuttosto i Ramanujan Srinivasa Aaiyangar o gli Einstein o i Paul Dirac che hanno consegnato all'umanità le intuizioni fondamentali della fisica classica e di quella delle particelle, ma capisco che anche per Rocco Siffredi c'è un misterioso ruolo nel Disegno dell'umanità avviata alle sue 'magnifiche sorti e progressive' – per quanto l'impetuoso sviluppo della intelligenza artificiale ne insidi i primati futuri e le diverse insorgenze.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Battaglie fatali e ombre nell'Ade.

Post n°2569 pubblicato il 09 Maggio 2023 da fedechiara
 

L'ombra di Achille nell'acciaieria. 09 maggio 2022

'La porta del mondo è stata divelta ed è uscita dai suoi cardini – e che io sia dannato se farò in modo che vi sia riportata e torni a chiudersi.' - Parafrasi atto V scena I
In questa lenta discesa agli Inferi dell'anno terzo della seconda decade del terzo millennio entrante constatiamo che il mondo ha una bocca infernale aperta, un suo modesto buco nero lentamente roteante all'ingiù e che inghiotte a fatica i suoi accadimenti tragici quotidiani e i flash di luce degli ologrammi di nefaste apparizioni delle post moderne Furie.
Primo flash e subito buio. L'ingresso di un cunicolo dell'acciaieria Azovstahl. Clangori di catene, lamenti, scoppi formidabili all'esterno. Correre di soldati piegati in avanti che scivolano ancora più giù nelle buie curve dei tunnel rischiarati dal lampo delle esplosioni. Brevi grida, canti sommessi di sottofondo dei feriti. Capitano! Capitano! Andate avanti! Trovate rifugio nel fondo del cunicolo! Siate forti! L'ora nostra è giunta, soldati! Il sacrificio estremo sta per compiersi, viva l'Ucraina libera e integra!
Beva questo, Capitano. E' più acqua sporca che caffè. Non è rimasto più nulla da bere e da mangiare.
Le ombre di Ugolino e dei suoi figli si stagliano sullo sfondo della stretta torre. In un suo estremo rantolo il conte dalla lunghissima barba incolta dice: '… e poscia morto, dir non è mestieri.' Scompare.
Appare l'ombra di Achille : 'Come osa(s)te scendere nell'Ade, dove fantasmi
privi di mente han dimora, parvenze d'uomini morte?
Ecco. Questi sono i lacerti confusi , i brandelli sanguinosi del mio sogno di stanotte. Accompagnati da un ritornello cinematografico: 'Gli eroi immortali sono tutti morti.' Parvenze d'uomini morte.
E le lapidi dei caduti della Grande Guerra nei silenziosi sacrari e i loro sussurri trasportati dal vento del Tempo e le grida di morte dei feriti nelle trincee.
«Non abbellirmi, illustre Odisseo, la morte! / Vorrei da bracciante servire un altro uomo, / un uomo senza podere che non ha molta roba; / piuttosto che dominare tra tutti i morti defunti.
Buio, scoppi sempre più frequenti che squassano il palco, grida di moribondi.
Flash cinematografici della ritirata italiana di Russia e della battaglia di El Alamein.
Ancora il ritornello che si fa sussurro a spegnersi : 'Gli eroi immortali sono tutti morti.'
Buio.
Il mondo è fuori dai suoi cardini. Ed è un dannato scherzo della sorte ch'io sia nato per riportarlo in sesto. Amleto Atto I scena V
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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