Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 21/05/2023
L'aspetto morale della crisi dei consumi - 21 maggio 2013 C'è un aspetto morale di questa crisi globale che ci affanna, fateci caso. E' lo 'sciopero dei consumi', che si attua senza che nessun sindacato lo abbia proposto e caldeggiato, bensì un passaparola e un controllo ripetuto e inquieto nei cassetti dove teniamo i soldi del consumo quotidiano o quando spulciamo la 'lista movimenti' del conto corrente che va in rosso prima che finisca il mese. E non è solo il teatro o il cinema che frequentiamo a più larghe e meditate campate, bensì prolunghiamo la vita delle scarpe e stiriamo ancora una volta la camicia che ci eravamo proposti di infilare nei cassonetti della Caritas, liberando gli armadi. E la Conf. Commercio manda a dire al presidente Letta che non si deve aumentare l'iva perché apriti cielo! chiuderanno i negozi a mille; e un punto di ragione ce l'hanno, dato il clima sociale e lo sciopero dei consumi in atto, però - ecco l'aspetto morale che fa capolino – non sarebbe male riconsiderare insieme, commercianti e consumatori, quell'azione fondamentale che è nelle sole mani di coloro che vendono le merci: la formazione del prezzo finale di vendita. Perché un paio si scarpe che la fabbrica invia in negozio al costo di 30 euro le osserviamo golosi in vetrina al prezzo esposto di 110? Non è un filo esagerato un ricarico di quattro volte il costo di produzione? E' ben vero: ci sono i costi di gestione del negozio, le bollette, il trasporto, il commercialista da pagare e tuttavia il dubbio sempre ci assale che non sia 'morale' imporre certi prezzi e ritagliarsi certi margini di guadagno profittando di un momento favorevole dell'economia in cui tutti spendono e tirano i consumi (oggi solo un sogno di futuro). E torna in mente quella fase cruciale del nostro vivere associati che è stato il 2002 – anno fatale del 'concambio' lira/euro – e, il giorno dopo, il caffè che pagavamo le mille lire al bar ce lo ritrovammo a un euro, miracolo! E ci sentivamo tutti più ricchi con quella nuova moneta pesante, salvo constatare che i cento euro si estinguevano con la velocità di un lampo e in un battibaleno, e se solo facevamo 'mente locale' al chilo di melanzane che pagavamo due euro, ne usciva una cifra di 'quattromila lire'. Quattromila lire un chilo di melanzane, gente! E il governo di allora ci mandava a dire che non si poteva intervenire sulla formazione dei prezzi delle merci e il sistema di controllo fiscale -un gruviera con più buchi che materia grassa- non era in grado di informarci su quante macchine nuove cambiavano i commercianti e gli industriali e quante vacanze a Sharm e quante seconde e terze case si compravano alle nostre spalle di beoti consumatori. Per tutto ciò esposto e rammemorato consideriamo l'attuale fase di 'decrescita infelice' un momento di pacata riflessione e un 'esercizio spirituale' da farsi nel canonico 'silenzio degli innocenti' : i poveri consumatori truffati e turlupinati e offesi dal berlusconismo crasso e ridanciano e felice dei cari commercianti e industriali che si spellavano le mani nell'applaudirlo ai loro convegni -e lo dicevano 'statista' degli anni grassi di nessun controllo fiscale e redistribuzione della ricchezza; e invece ci preparava gli anni magri dell'attuale fase penitenziale che viviamo e, se 'crollano i consumi', ci piacerebbe vedere quei dessi, commercianti e industriali, battersi il petto in salutari nostra culpa e cospargersi il capo di cenere prima di depositare le partite iva nelle sedi deserte delle associazioni di riferimento e passare ad altra, più meditata, attività rispettosa dei diritti del loro prossimo. |
Manifestazioni e invasioni. - 21 maggio 2017 Fate una manifestazione. Se possibile numerosa. Se pensate di avere ragione su un qualche aspetto del nostro vivere associati e volete contrastare il pensiero e l'agire politico di tutti gli altri che vi avversano e vi imputano di lavorare per un futuro gramo dei figli e dei nipoti, una manifestazione può aiutare. L'effetto dura un giorno o poco più, ma intanto avete 'battuto un colpo' e affermato un diritto di pensiero e parola e non è poco, di questi tempi. E non vi curate delle stime della Questura, che, il giorno dopo, riduce gli enfatici 100.000 dei giornalisti amici a 30.000 e forse meno, - fa parte dello strano gioco democratico per il quale la piazza di un giorno surroga i referendum e le elezioni politiche che darebbero risultati opposti a quelli che si propongono gli organizzatori di una manifestazione o dell'altra. Già. Chissà che esiti avrebbero referendum ed elezioni politiche incentrate sul troppo che stroppia delle cattive e folli politiche immigratorie di questo e dei precedenti governi che non riescono a impedire le partenze e a ridurre gli sbarchi - e i numeri dell'estate alle porte sono da mani sui capelli e la mitica 'accoglienza diffusa' dei folli buonisti di s-governo e ong associate tornerà ad essere l'invasione delle cavallette. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38