Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Aprile 2019

Libertà, sicurezza e il resto della Storia che non avete studiato a scuola

Post n°843 pubblicato il 26 Aprile 2019 da fedechiara
 

Correva l'anno...(Ieri accadeva ed oggi accade) 26 aprile 2015

Conforta il sapere che i valori universali della Rivoluzione francese e i 'diritti dell'uomo' sono così diffusi e condivisi e che vi è, in giro per il 'web' (straordinario Nuovo Mondo dove si mescolano i saluti del mattino, gli 'emoticons' e le nuove foto del profilo facebook con gli oroscopi, misti con le profonde considerazioni in cento battute sul brutto e il bello del mondo e su quanto dovremmo essere più caritatevoli verso tutti, gli animali in primis), vi è in giro, dicevo, tanta gente che ha a caro l'uguaglianza e la fraternità commista con la libertà.
Segno che i secoli della civiltà occidentale - che pure si sono riempiti di morti a migliaia, nel corso di due guerre mondiali, e distruzioni delle storiche città e le macerie e la fame – non sono passati invano. 
E oggi ci apprestiamo ad aprire al mondo tutto, - un mondo globalmente 'rotto' e letteralmente 'a pezzi' - la nostra cittadinanza europea e la relativa ricchezza prodotta e accumulata in sessanta anni di faticosa rinascita e ad accogliere con animo lieto e sereno e braccia aperte tutti, ma proprio tutti-tutti, i milioni di affamati, rifugiati e speranzosi di una vita migliore che ci vengono da un intero continente e dalla cintura dei paesi che affacciano sul Mediterraneo: Palestina e Siria in primis. 
Ce la faremo? 
La domandona è rivolta, in primis, a tutti coloro che si dicono disposti a sacrificare ricchezza e sicurezza delle nostre città e case e persone e sono disposti a 'stringersi a coorte' (letteralmente: 15 persone per metro quadro nelle città, fra qualche mese o anno) con tutti quei poveretti e sciagurati che si ammassano sulle coste africane e si provano nel grande azzardo dei 'boat-people': di violare le frontiere della fortezza-Europa. 
E David Cameron non li vuole, i rifugiati che raccoglieremo, seppure si è degnato di promettere una nave e qualche spicciolo per la missione Triton, e dovremo stiparli noi, italici pietosissimi, lungo l'affollatissima penisola - e già il governo manda a dire ai sindaci e ai governatori riottosi che procederà a sequestri e requisizioni per l'allestimento del campo-profughi diffuso che diventerà il Belpaese da qui a qualche anno. E pazienza per lo sviluppo economico che ritarderà ulteriormente e per i tagli alla spesa che conseguiranno alle necessità di garantire una fetta di 'welfare' ai nostri ospiti rifugiati – l'assistenza sanitaria in primis.

E se, nel frattempo, leggeremo sui giornali e ascolteremo in tivù di qualche altra decina di 'foreign fighters' jiahdisti che nascondono arsenali e preparano attentati alle chiese o ai musei o alle redazioni degli storici giornali della mitica 'libertà di stampa' ce ne faremo una ragione e sopporteremo con stoica e rivoluzionaria pazienza che i nostri ospiti così liberalmente accolti e sfamati e resi 'cittadini' maturino e crescano in coscienza civica e integrazione e un Nuovo Rinascimento globale si avvii e ci mostri, finalmente! che le 'magnifiche sorti e progressive' sono ancora possibili e realizzabili in un mondo globale.
Correva l'anno....

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Oggi e sempre Resistenza?

Post n°842 pubblicato il 25 Aprile 2019 da fedechiara
 

 

 
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Di infiammazioni e distinzioni

Appartengo alla generazione degli Infiammati – che viene da 'fiamma' e quindi passione e fuoco di partecipazione e fazione politica e i nefasti furori conseguenti. Peccati di gioventù che l'età senile tempera e riscatta con le riflessioni pacate e con più larga inseminazione di 'ragione' che fronteggia il 'sentimento' ormai lontano negli anni.
Gridavamo nei cortei, 'Il 25 Aprile è nata una p....... e l'hanno nominata Democrazia Cristiana' e avevamo torto, oggi lo so, perché tutto il malaffare e il mal agire pubblico e lo s-governo e gli scandali e le ruberie che hanno distrutto quel pachiderma politico (e, oggi, il suo erede Forza Italia: grandioso esempio della 'Storia che si ripete in farsa') non giustificavano un'invettiva così rabbiosa e il malanimo e il furore che hanno portato, poi, agli 'anni di piombo' e al terrorismo delle Brigate rosse. 
La Democrazia Cristiana fu anche un grande partito di popolo. Popolo moderato, è vero, - e sappiamo dalle attente letture della cronaca che si mutava in Storia quanto male abbia fatto all'Italia il 'moderatismo' usato come scudo politico e clava contro l'altro polo della storia d'Italia: il polo social-comunista - lungamente escluso dal potere e per questo logorato, come lo coglionava l'Andreotti-belzebù, buonanima, e affermava: 'Il potere logora chi non ce l'ha.'

E quella pacatezza della ragione che l'età coltiva mi portava a notare, - ascoltando l'intervento di un vecchio 'partigiano' non pentito a 'Primapagina' che paragonava i fatti della Resistenza alle 'nuove resistenze' di oggi, id est schierarsi con gli infiammati 'no borders' nostrani e lanciare anatemi e frasi ingiuriose contro gli austriaci 'fascisti', a sentir lui, che chiudono il Brennero all'ondata di tsunami immigratoria che, per decenni, noi italiani non abbiamo saputo/voluto governare e l'abbiamo lasciata tracimare a nord delle Alpi – quella pacatezza della ragione, dicevo, mi fa notare lo 's-ragionamento' e l'invettiva cretina del radio-ascoltatore che lo stesso Sansonetti, il conduttore della trasmissione, stigmatizzava e rimandava al mittente.

Perché 'misiar 'e verze' della Storia è sempre un'operazione idiota e di neuroni rattrappiti nei loro angoli e nicchie encefaliche mai scopate e lavate; e dire 'fascisti' agli austriaci e a tutti gli altri popoli che hanno chiuso le frontiere - per le ovvie ragioni degli altissimi numeri di migranti che si muta in 'onda di tsunami' capace di travolgere le economie e i faticosi equilibri sociali, (come si è mostrato nelle famigerate 'banlieues' parigine dei 'foreign fighters' radicalizzati sul web' e nel famigerato quartiere islamico di Moellenbeck che offriva covi protetti e complicità ai terroristi assassini) – è stupidaggine antica che non sa coniugare le evidenze dei fatti e le necessarie distinzioni e antepone le ruggini del sentimento antico di fazione politica alle clarità della ragione, che pure ha ispirato le sinistra giacobina delle origini - la Dea Ragione che studiavamo sui banchi di scuola.

Che il 25 aprile vi sia giorno ragionevole e sereno, oh popolo di infiammati buonisti e partigiani immaginari tuttora adusi alle vetuste e inutili invettive.

(...) Nonostante gli incessanti tentativi di ridurla a una favola per bambini dove alla fine i cattivi sono sconfitti, il 25 aprile è sempre qui e se guardiamo bene fa marameo a ogni semplificazione ideologica. Possiamo provare quanto vogliamo a piegare i fatti per farli corrispondere alla bieca misura dei nostri pregiudizi. La Guerra resta lì e ci provoca, ci chiede di conoscerla e studiarla. (...) 
Estrapolazione dall'articolo citato

TOTALITA.IT
Considerazione amare ma necessarie su 25 aprile e soprattutto dintorni.
 
 
 

Gilets jaunes et Notre Dame. Quoi d'autre? A maggio, a maggio!

Post n°841 pubblicato il 24 Aprile 2019 da fedechiara
 

Nondum matura est - 24 aprile 2017

Dunque dovremo tenerci quest'Europa malata ancora per qualche anno di disgrazie e catastrofi annunciate, ci dicono dalla Francia. Non è ancora maturo il cambiamento e le città vincono sulle campagne della 'douce France' – dalle quali, con un sistema elettorale simile a quello che ha premiato Trump, sarebbe venuto un messaggio radicalmente diverso.

Ed è difficile capire come i francesi delle grandi città, malgrado le centinaia di morti lasciati sul selciato delle piazze, les avenues, i teatri e gli aeroporti, ancora non esprimano cum grano salis e giusta rabbia le valutazioni politiche radicali e di grande severità e monito verso i combattenti e i rinnegati 'radicalizzati sul web' della 'drole de guerre' che ci è stata dichiarata e che vogliamo perdere. 
E, con la prevedibile elezione del fighetto Macron, uomo di apparato ed 'europeo' nel senso più deteriore del termine, offriamo l'altra guancia di un buonismo politico foriero di molte altre sanguinose stragi e attentati contro le polizie schierate per le strade delle nostre vite blindate.

E le parole giuste le diceva all'inviato de 'Il Fatto Quotidiano' Alina, algerina immigrata di terza o quarta generazione e vera citoyenne francese che invitava a votare la Le Pen quale madre severa e interprete di un cambiamento necessario delle politiche di accoglienza e di integrazione.

Ma nondum matura est e l'appello alla severità e i moniti a 'rigar dritti' rivolti dalla Le Pen alle serpi in seno delle banlieues trasformate in enclaves nemiche e polveriere sociali non trova sponda nelle menti e nei cuori di quei francesi disposti a tollerare ancora centinaia di morti annunciate prossime venture nella guerra che non vogliamo combattere e siamo destinati a perdere.

Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

L'immagine può contenere: nuvola, cielo e spazio all'aperto
https://www.bbc.co.uk/news/resources/idt-sh/yellow_vests
Les Gilets Jaunes - lesgiletsjaunes.fr's photo.

 
 
 

Dell'offrire l'altra guancia

Post n°840 pubblicato il 22 Aprile 2019 da fedechiara
 

Chissà se gli attentati di ieri in Sri Lanka che hanno fatto 290 morti di vittime civili inermi – più morti che la guerra in Libia fino ad ora – ha convinto i popoli europei che si apprestano a votare il 26 di maggio per rinnovare il parlamento e i vertici dell'Unione che 'l'islam è una religione di pace'.

E, a ben vedere, poco hanno fatto gli 'imam' nostrani e quelli immigrati nelle altre nazioni europee che predicano nelle moschee delle nostre città per convincerci, ma più convincere i loro riottosi fedeli, di questo improbabile assunto. 
E le cronache di questi ultimi anni di terrorismo assassino di 'radicalizzati sul web' e foreign fighters che sono affluiti in Siria per il sogno di un Califfato di ritorno grondano, letteralmente, del sangue delle vittime incolpevoli delle stragi dei mercatini di Natale e dell'Avenue des Anglais a Nizza e quella di Charlie Hebdo e il Bataclan e le altre negli aeroporti e locali pubblici che ben ricordate.
La maledizione di una immigrazione massiva non governata e le enclaves nemiche delle periferie urbane di cui alle cronache di violenza che porterà, verosimilmente, a un cambio radicale nella composizione del parlamento europeo prossimo venturo.

Ma papa Bergoglio continua a rappresentarci l'immagine del povero immigrato (l'immigrazione massiva dell'ultimo decennio è sotto il segno dell'islam a grandissima maggioranza) come di un 'povero Cristo crocefisso' (sic) – e l'azzardo del suo messaggio pasquale è ancora nelle nostre orecchie insieme alle immagini delle chiese distrutte dalle esplosioni in Sri Lanka e i cadaveri stesi sul pavimento.

Forse sarà fatto santo, questo papa, come quasi tutti gli ultimi papi defunti, e la sua santità sarà sotto il segno di questa sua insensatezza e santa follia di voler credere che dirli fratelli, questi immigrati islamici e 'poveri cristi', sarà la nuova evangelizzazione e missione del cattolicesimo dei martiri e dei morti ammazzati sotto i nostri occhi, chissà. 
E vorremmo tanto credergli in questa sua 'mission impossible' di rappresentarci il futuro europeo come una lieta e serena coabitazione tra diversi di fede, ma le esplosioni di ieri e i morti ammazzati sulle strade di Parigi, Berlino, Bruxelles, Nizza sono immagini che fatichiamo a cancellare e a 'perdonare'. Tempo verrà, ma nel correre di molti, troppi decenni, papa santo.

Oggi, invece, è meglio, molto meglio una Europa populista che sappia fornirsi/ci gli strumenti di governo di un futuro denso di conflitti, piuttosto che questo suo lamentoso e inane 'offrire l'altra guancia' ai maledetti assassini.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Lo stato di emergenza, un coprifuoco di 12 ore in tutto il Paese e l’oscuramento dei social e dei servizi di messaggeria con effetto immediato. Lo ha decretato il governo cingalese, che dice di aver arrestato 13 sospetti, ritenuti collegati agli attentati in chiese e hotel di lusso del Paese nei q...
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/22/sri-lanka-7-kamikaze-dietro-la-strage-nuova-esplosione-a-colombo-trovati-87-detonatori-polemiche-per-falle-intelligence/5127589/?fbclid=IwAR057GctDMBllcP0S-PDmGSW89lHsmuvPJAgO4Or_aq93UpDCKfee0maB5o

 
 
 

Greta o del 'salvare il mondo'.

Post n°839 pubblicato il 20 Aprile 2019 da fedechiara
 

 

Se non fosse per il fatto che, fra qualche mese, nessuno parlerà più di lei – ma forse fonderà un partito, chissà, e si presenterà alle europee, mandando la mamma al parlamento europeo perché lei 'non ha l'età' – non ci scomoderemmo ad analizzare il fenomeno Greta, che, come i cicloni e i tornado che hanno nomi di donna, sta sconvolgendo le fangose e putride acque dell'informazione planetaria a guida buonista e sinistra.

E dice niente, la piccola Greta, niente di nuovo o che non sia stato già detto inutilmente e ci accusa di averla, lei e tutti i suoi 'gretini', truffata e illusa. Accusa noi, la piccola, tutti noi: una intera generazione, noi che non abbiamo fatto niente di male (che è già un discreto obbiettivo) e, giovani a nostra volta, abbiamo votato i verdi quando contavano qualcosa e sembravano capaci di incidere sulle scelte di governo e planetarie.

E' il sottoprodotto mediatico, la piccola Greta, di una sinistra che sente di non contare più una beata fava, politicamente, e, giunta alla frutta e al grappino, mette in campo gli adolescenti (pure antipatici) nell'illusione di avere futuro e li manda allo sbaraglio, li espone al ridicolo, col poderoso aiuto di Francesco benedicente e campione dei migranti di ogni risma e organizza trasferte e interviste e sessioni parlamentari, applaudendo ogni e qualsivoglia fiato di quella fanciullina triste e caparbiamente rivendicativa di un suo niente generazionale – ignara del niente conclamato della nostra generazione, relativamente a clima e inquinamenti globali. 

Perché non basta 'mobilitare le coscienze' e scendere in piazza un giorno si e l'altro pure, per 'cambiare il pianeta' e il suo clima – ci abbiamo già provato noi e gli strumenti che avevamo non sono bastati; le nostre armi -e, oggi, quelle di Greta e i gretini – erano e sono spuntate, contano meno del due di briscola, poveri cari.

Sono i centri decisionali delle politiche degli stati, i G7/8/20, che dovrebbero cambiare e saper/poter imporre alle industrie nazionali le tecnologie del cambiamento, ma per questo non bastano cento, mille Grete o milioni di gretini salmodianti. 
Dove c'è profitto facile, cara Greta, lì è lo zoccolo duro, quello dinanzi al quale i tuoi ridicoli 'j'accuse' naufragano, come i barconi dei migranti, troppi e gestiti dai criminali delle mafie libiche e tunisine. 
I fuochi fatui delle denunce e i tappeti rossi che ti allungano davanti i deputati sinistri e verdi per le tue parate non bastano, e neanche la vostra generazione spunterà qualcosa di più di qualche effimero titolo di prima pagina e l'apertura serale e gli approfondimenti dei telegiornali di regime - dell'ancien regime che ha perso il potere nei parlamenti nazionali e se ne sta asserragliato nelle redazioni dei giornaloni e delle tivù come i giapponesi nelle giungle indonesiane, da nessuno presi in seria considerazione, ormai, perché definitivamente proiettati nell'oltremondo favoloso della pietas indebita per ogni causa persa e incapaci di stare con i piedi per terra, - la sola postura che consente di strappare qualche risultato piccolo piccolo, ma concreto, effettivo.

Il resto, le speranze e gli auguri e le rivendicazioni, è affidato alla scienza e alle tecnologie del futuro prossimo e remoto e di te, Greta, resterà il caro ricordo di una presuntuosetta antipatica cui hanno affidato il compito sinistro di 'salvare il mondo', ma è stato solo un cambio di generazione come un altro, con qualche stupida accusa di troppo e diretta alle persone sbagliate. 
Contiamo nel tuo ravvedimento operoso. Magari, fra trent'anni, guiderai un partito populista, chissà, mai dire mai.

 

ILFATTOQUOTIDIANO.IT|DI ELISABETTA AMBROSI PINK JOURNALIST
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