Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Novembre 2022

Non perdiamo la testa.

Post n°2332 pubblicato il 26 Novembre 2022 da fedechiara
 

Osanna religiosi e caudilli. - 26 novembre 2020
Guardo i telegiornali svogliatamente da quando impazza il coviddi col codazzo folle dei suoi seguaci e sacerdoti e oggi è stato davvero impossibile non vedere un gol di Maradona di sguincio.
Un Maradona infodemico come il coviddi che tanto ci affanna - con l'osanna universale merlettato in video e in voce da tutti coloro che hanno visto in quell'uomo brevilineo e dall'eloquio essenziale la quintessenza delle umane virtù: la velocità e la forza e il suo essere, in campo e nella vita, un potenziale 'caudillo' – tanto amato dagli altri caudilli di cui si diceva amico e sodale: Chavez, Maduro, Fidel. Il prototipo dell'uomo latino-americano nella sua versione apicale.
Forse gli dedicheranno un tango.
E tocca anche a me misurarmi col soggetto nuovo infodemico, ma, noncurando da sempre il calcio e tutto il seguito dei cori e gli osanna negli stadi e tutto quell'inchiostro sprecato sui giornali, mi viene in mente di compararlo con gli altri morti recenti di quest'anno sommamente disgraziato. Uomini che sono stati icone massime nel loro ambito professionale: Sean Connery, Gigi Proietti, per dirne due.
Personalità incomparabili, d'accordo, ma immagini, le loro, che mi solleticano l'intelligenza ironica delle belle interpretazioni cinematografiche e teatrali, il Proietti in particolare, artista sommo di cui ciascuno di noi conserva una sua gag comica prediletta. Per me quella in cui imita da par suo un chansonnier in una sua canzone d'amore tristissima, ma in variante tranchante e un filo burina.
Ma convengo con voi che Maradona ha un suo discreto peso nella Storia post moderna e, come riporta Gramellini nella sua omelia di oggi, ha avuto intuizioni formidabili, tipo quella di dare dei 'cretini' ai giornalisti convenuti nello spogliatoio dopo una partita. 'Scusi, Maradona, ha detto stupidi?' lo contro interrogò uno dei convenuti. 'Cretini. Ho detto cretini.' Da spellarsi le mani.
E, osservando di sguincio il suo gol del 1986 in Inghilterra, mi veniva fatto di pensare che la sua velocità di esecuzione di un gol poteva compararsi in qualche modo con la notissima equazione della relatività di Einstein in cui si indica l'energia quale portato di una certa massa moltiplicata per la velocità della luce. Non vogliatemene per l'azzardo. Nella fisica quantistica si amano, da sempre, le metafore strane e bizzarre, pensate al gatto di Schroedinger.
E mi veniva fatto di pensare anche ai tempi gloriosi degli Olmechi e Zapotechi, che, a nord-ovest dell'Argentina, nelle propaggini giunglesche della catena andina, allestivano i loro campi di calcio ma con finalità religiose.
Ed erano talmente succubi di quei loro dei malvagi e vendicativi da sacrificare loro gli stessi giocatori, se perdenti. Dovevano avere abbondanza di campioni, pensavo, e fare un gol, a quei tempi poteva salvarti la vita.
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Luci bianche ingannatrici.

Post n°2331 pubblicato il 25 Novembre 2022 da fedechiara
 

Non è come sembra. - 25 Novembre 2020

C'è una frase che rimbalza su molti film e 'serial' televisivi come una chiave di volta delle trame o momento topico di un colpo di scena che rovescia le attese di un finale fin lì scontato: 'Non è come sembra.'
Una frase che un po' irrita perché ci contesta la sicurezza di una visione chiara che possiamo indicare a tutti con baldanzosa sicurezza psichica: un paesaggio, un colore, un animale al pascolo, ma ecco il professore di arte che ci spiazza e pontifica:
'Ma non tutte le “luci bianche” hanno lo stesso spettro. Questo significa che la luce riflessa non dipende solo dalla composizione molecolare della superficie, che determina quali onde riflettere, ma soprattutto dallo spettro della luce che illumina l’oggetto.'
E, per tornare alle trame dei film e dei serial: il colpo di scena tira in ballo l'insospettabile maggiordomo celato nell'ombra o una femme fatale del topico 'cherchez la femme'.
Così che, perfino quando sorprendiamo nostra moglie ignuda e affannata nel letto nuziale e l'amante palestrato sopra di lei che la sfianca, finiamo per credere al suo pietoso fiato che ci suggerisce: 'Non è come sembra, caro.'
Il fatto è che questa storia che le cose non sono mai come sembrano ha robusti addentellati filosofici che abbiamo studiato a scuola (realtà ed apparenza – e la Verità sempre irraggiungibile) e forse è per questa ragione che ci proiettiamo un film diverso nel caso citato della moglie fedifraga e le forniamo le necessarie attenuanti e, nel tempo, poi, tutto ci appare sfilaccio di sogno fino al giorno in cui finiamo per chiederci : 'Dove sono?' e, al figlio, 'Chi sei?' e chi s'è visto s'è visto e l'Alzeheimer ci inghiotte nel suo gioco di luci ed ombre spettrali.
Ma già con questo scorcio di anno bisesto che ci prepara il suo 'grande finale' e consegna in corsa il testimone nefasto al figlio 21enne che promette uguali sfracelli pandemici e catastrofici (con Biden alla presidenza degli States, aiuto!) ci pare che tutto 'non sia come sembra' – e Conte è forse un vero statista, chissà, un vero 'avvocato del popolo', come si fregiava qualche tempo fa, e questo che abbiamo è il migliore dei governi possibili che, con Speranza, ci traghetterà sulle rive della ritrovata salute pubblica e 'torneremo ancora a cantare' e la generosa Europa, vedrete, ci darà 209 miliardi per risorgere.
Di che film stavamo parlando?
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Mondi nuovi e nuovi mondi.

Post n°2330 pubblicato il 24 Novembre 2022 da fedechiara
 

Il Mondo Nuovo dei conquistatori. - 24 novembre 2017
Non è paragonabile al mitico 'Salon' di Parigi, questo è certo: né a quello ufficiale a cui ambiva esporre le loro opere la quasi totalità degli artisti, né a quello dei 'Refusés' a cui diede vita e fama una pattuglia di arditi detti gli 'impressionisti', - e sapete che seguito hanno avuto e fortuna di quotazioni stratosferiche alle aste internazionali. Basta saper aspettare qualche mezzo secolo o poco più e gli eredi dell'Artista sommo passato a miglior vita si fregheranno le mani.
Sembra piuttosto una vetrina autunnale di Bata, questa 57sima Biennale, un sorprendente 'robivecchi', un trovarobato di storico e glorioso teatro o di circo Barnum in disarmo a guardarne certi angoli ed esposizioni che, interrogate, non rispondono. C'è del genio, certo, per talune invenzioni - un pizzico di genio e follia non si nega a nessuno – e ancora si incontra qualcuno che 'lo sapevo fare anch'io' tra la folla dei visitatori giovani e giovanissimi che scatenano un allegro casino da nessun guardia-sala contrastato perché impegnati - tutti, tutti! - a zampettare col ditino anchilosato sull'asfittico schermo del loro personale tamagochi (e chissà se il direttore del personale è d'accordo, ma, si sa, siamo nell'ambito del tollerantissimo servizio pubblico e il contratto, verosimilmente è 'a chiamata').
E ancora capita di notare sedie vuote e sgabelli in paziente attesa di senso, come le nostre vite poco artistiche bensì umane e ci chiediamo, - come la coppia A.Sordi e consorte, frutaroli di Roma in visita alla mitica Biennale del 1978 posti di fronte a certe laboriose installazioni - 'Ma che vole di'?' .
Già: 'che vole di?' pensiamo più e più volte anche noi, ristando dubitosi davanti a certi sgorbi e ingombri di tele e fili e grumi affumicati - e arriva il professore e storico dell'Arte a dire alla pattuglia dei suoi silenti seguaci: 'L'Artista intende sgombrare il campo da ogni concezione superficiale del Tempo che tutto muta e ci cambia e ci consegna una sua personale immagine delle distruzioni e mutazioni che ci avvengono intorno.' Ah beh, si beh.
E torna prepotente il cartello 'Si prega di non toccare' – segno che il libero 'interagire con l'opera d'arte' dei mitici Settanta de 'l'opera aperta' ha lasciato il posto a un desiderio di rispetto e di distanza. E l'Opera dell'Artista chiede oggi di essere guardata a distanza come i quadri nei musei e lo spettatore faccia lo spettatore - che ne ha di cose da capire e di cui darsi contezza e senso. Corsi e ricorsi.
E, per nostra fortuna, ci sono i libri a farla da padrone, in questa Biennale che si avvia al suo tramonto. Libri di ogni genere e scrittura e in tutte le salse e apparizioni inquietanti, perché tritati, tagliuzzati, bruciati, ingessati e intubati – per dire di una sorte comune a tutti noi mortali che ci spegniamo, prima o poi, e la memoria dei discendenti è, quasi sempre, avara di ricordi e ricorrenze, a parte i primi giorni di novembre e l'effimero dei fiori davanti alle lapidi.
E se la scrittura e la filosofia e i libri vengono bistrattati e ridotti alla personale visione e rappresentazione di ogni artista, più o meno degno di nota e memoria, c'è ancora chi ce li consegna restaurati e su tela (Maria Lai) in veste di geniale e accattivante scrittura di suture e rammendi e arabeschi e colori che profumano d'antico come i merletti delle nonne.
L'Arte della 57sima Biennale è come i gamberi sul fondo del mare: un passo avanti e due indietro e resterà negli archivi a futura memoria di critici e curatori che già pensano a come stupirci, fra un paio d'anni, con nuove invenzioni e scoperte.
Il Mondo Nuovo, si sa, è sempre di là del mare-oceano e attende che noi lo si traversi e lo si scopra: novelli 'conquistadores' avidi di sapere e conoscenza e di oro – l'oro dell'Arte che si infutura. Alleluia.

 
 
 

Il canone occidentale.

Post n°2329 pubblicato il 23 Novembre 2022 da fedechiara
 

'Il più grande dei poteri è stabilire cosa è considerato normale. Se sei in grado di persuadere gli altri che il tuo modo di fare è normale hai vinto.' (…) Garton-Ash su Repubblica ha lanciato l'allarme: in molte democrazie mature è in atto una normalizzazione dell'estrema destra anti-liberale.
Timothy Garton Ash – Il canone occidentale. 'la Repubblica' del 21 novembre 2022
Mi ha incuriosito questo curioso 'allarme' lanciato dal noto giornalista sul suo giornale italiano di riferimento. La normalità. Stabilire cosa è normale e cosa non lo è sembra essere un enorme potere, a suo avviso, e una vittoria.
E la cosa è riferita ad una pretesa, avvenuta 'normalizzazione' della destra 'anti liberale'.
Che, vedi caso, una volta approdata al governo della repubblica fa le stesse cose che faceva Draghi, l'uomo della provvidenza che tutti metteva in riga con quel suo sorriso-mezzo ghigno e aveva il plauso acritico del pd e del m5s e della Lega e di Forza Italia.
E qui l'analisi si sposta su cosa è liberale e cosa non lo è – e non pare che i Fratelli d'Italia si discostino in nulla dal preteso 'canone occidentale'. Vedi il loro prono schierarsi con l'Occidente della maledetta alleanza militare Nato e l'atlantismo come cieca dottrina di s-governo e l'approvazione del diktat delle sanzioni alla Russia e degli armamenti spediti all'Ucraina in guerra per procura.
Da questa paventata normalità ci guardi iddio, che dal tanto dibattuto concetto di normalità mi guardo io, vien da dire.
E mi viene in mente che il 'canone occidentale' della normalità democratica ha normalizzato l'omosessualità dei prodigiosi 'gay pride' dell'orgoglio omosessuale, per dirne una di sconvolgente – così relegando la Chiesa cattolica e tutti i tristi cattolici al seguito, fermi alle narrazioni bibliche di Sodoma e Gomorra, tra gli 'illiberali' arcigni e malevoli.
E i gay hanno vinto perché, stando a Garton Ash, hanno stabilito e fatto credere al mondo che quel genere di cose loro e usi e costumi dei loro ritrovi sono 'normali' e dispongono, perciò, del più grande dei poteri' e sono potente lobby politica 'liberale'.
E, a fronte di tutto ciò e considerata la 'grande confusione sotto al Cielo' che notiamo nei cosiddetti 'valori liberali' nel loro farsi e disfarsi e mutare mi tormenta il pensiero se non sia questione di lana caprina il maneggiare che fanno questi grandi intellettuali del concetto di 'normalità' liberale e il loro mettere all'indice, volta a volta, chi gli è avverso politicamente e il denunciare ad alti lai 'al lupo al lupo' di chi (la Meloni), a conti fatti, è agnello dichiarato filo Nato e culo e camicia con Biden e gli altri leaders occidentali al G20 ultimo scorso.
Tu vedi dove vanno a perdersi, a volte, questi 'opinions leaders'.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e il seguente testo "la Repubblica VALLEVERDE Fondatore Eugenio Sealfari Direttore VALLEVERDE Lunedì Affari&Finanza novembre 1,70 Manovra, Oggi dibilancio miliardi, Leidee sfida /commento correnti: tutta èscontro possibili Meloniel: vita destra canone occidentale Caccia povero Mappe Mauro Saraceno governatore demsu3 livo Diamanti parte mplegodellasuacitti.Questa sconfitt padroni "Grazie Reddito cittadini più liberi" coraggio Masih leonessa iraniana Bernard-HenriLévy "Attenzione tagli sociale drCarloCottarelli Beffa per la squadra degli emiri ipollinae rpagina32epaghna34 Luca Zaia pessimisti non fanno fortuna Cop27in Lamoglie suocera "Aboubakar nonc entra nulla con nostri sbagli Chiusa Clima, accordo sui fondi ma delusione peri gas serra come scelta SmartRep Marsilio Salvareil pianeta Riceardo Pagine oggisu giornalone.it"

 
 
 

Scuole di pensiero.

Post n°2328 pubblicato il 23 Novembre 2022 da fedechiara
 

Cantare fa bene - 23 novembre 2015

Pare che si confrontino anche due scuole di pensiero musicale, nell'asfittico dibattere che si fa tra buonisti e cattivisti sul merito delle tragedie di Parigi - e Bruxelles, la capitale europea è stretta d'assedio dalle forze dell'ordine e le scuole e i teatri sono chiusi per evitare altri morti di civili inermi e indifesi davanti alla drole de guerre terroristica degli assassini islamici jiahdisti.
C'è la scuola di pensiero della Marseillese: cantata in tutte le salse e dai cori più strani e perfino stonati, ma intensamente partecipi dell'orgoglio nazionale che finalmente si riscuote e rivendica l'onore francese ed europeo e i suoi 'valori' - un filo in colpevole ritardo e con qualche centinaio di morti di troppo stecchiti sulle strade e nel chiuso delle redazioni, dei teatri e dei ristoranti.
E c'è la scuola di pensiero di 'Imagine' - dolcissima canzone dei Beatles che evoca 'tutta quella gente' inerme e indifesa e tanto, tanto buona da riuscire ancora, malgrado i morti di Charlie Hebdo e quelli del venerdi nero u.s., a pensare possibile una convivenza pacifica tra diversi e opposti di fede e dottrine e comportamenti sociali privati e pubblici - e redenti e finalmente 'europeizzati' i ghetti islamici di Parigi e Bruxelles, dove la polizia mette piede solo a guerra civile dichiarata e con i morti parigini di venerdi iscritti per secondi (primi quelli di Charlie Hebdo) negli annali del nostro scontento e tragiche avanguardie di altri morti.
'Imagine all that people'. Commovente fino alle lacrime, certo, ma davvero poco realistica la loro predizione di futuro. Anime belle ostinatamente presenzialiste per i funerali presenti e per quelli degli altri morti che verranno.

E la Marseillese, invece, chiama il popolo tutto e i 'ragazzi della Patria' a marciare perché 'le jour attendu est arrivé' Sarà vero? E' davvero giunto il momento di una riscossa civile che ri-affermerà - una volta per tutte e nessun'altra battaglia perduta negli stadi e nei teatri e nei ristoranti e nelle redazioni della libera stampa - i valori laici e civili della mitica 'revolution' du 14 juillet?

Ne dubito e, ancora una volta, sono facile profeta che altri morti seguiranno - e lo spaventoso disordine urbano delle 'banlieues' troppo fitte di ospiti islamici malamente integrati e/o senza lavoro e prospettive di vita future continuerà a popolare i nostri incubi e a condizionare l'ordine pubblico - e le carceri saranno sempre più piene di quella malavita di importazione che si fa, poi, nelle celle e nell'ora d'aria, predicazione dell'odio religioso e clamorose azioni di commandos suicidi.

Ma cantare fa bene. E' sicuramente consolatorio.

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