Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Agosto 2021

Misericordie un tanto al chilo

Post n°1728 pubblicato il 21 Agosto 2021 da fedechiara
 


21 agosto 2015

….che, poi, la pietas non ha mai avuto larga applicazione nel mondo dei viventi e mors tua vita mea, invece, è, da sempre, la 'legge della giungla' dei predatori che: 'il più grande mangia il più piccolo' - e ce ne siamo fatti una ragione fin dai tempi delle caverne e l'abbiamo inglobata nel DNA.
E noi umani siamo in cima a questa catena di 'mors tua vita mea' perché abbiamo sterminato ed estinto centinaia di migliaia di specie e ridotto al lumicino la prorompente biodiversità del pianeta e lo abbiamo avviato al suo stadio annunciato di 'desertificazione' e inospitalità prossima ventura.
E, oggi, la pietas (la misericordia, nell'immaginario vaticano) diventa il cardine del cambiamento epocale che ci affanna e dovremmo, a sentire quei piazzisti da sacrestia che, da sempre, pretendono di avere il Verbo giusto in tasca per ogni tragedia, applicarla 'urbi et orbi' indipendentemente dall'infinito numero assassino degli sbarchi sulle nostre coste e di quelli che intasano il 'corridoio europeo' ad est - finalmente chiuso dalla Macedonia schierando l'esercito, e, in Ungheria, costruendo il muro e presidiandolo. Non diversamente si è fatto, da anni, negli Stati Uniti contro la dilagante massa dei messicani e dei vari e diversi 'ladinos' che 'ci provano' e col respingimento in mare, efficacissimo e vincente, da parte delle autorità australiane - chiedere come si fa a quel governo e copiarne l'esempio.
E, invece dell'apologo evangelico del buon samaritano, i nostri piazzisti-vaticanisti, dovrebbero meglio considerare quel racconto di Agostino: del ragazzino che voleva riempire una buca nella sabbia coll'intero mare che andava a raccogliere colle manine congiunte a coppa. E capire, finalmente, loro che hanno sempre l'apologo giusto per ogni predica e sermone non petito, che 'non si può riempire una piccola buca (europea) con il mare dei profughi di ogni guerra, ogni siccità, ogni dittatura passate, presenti e future – pena il collasso economico del continente europeo.
E capire che la misericordia è una virtù che va usata 'cum grano salis' – e l'ha capito per tempo anche Claudio Magris, - un 'sinistro' di vocazione e di lungo corso -, che scriveva sul Corriere che, se riempiamo un ospedale di malati e infortunati oltre la sua capacità di amministrare buona ed efficace sanità pubblica, il risultato è un disastro annunciato e il collasso del sistema di assistenza e accoglienza.
Ma tu vaglielo a far capire a quei piazzisti della 'buona novella' che, prima della misericordia, viene la sensatezza e il buon senso comune dei cittadini che si appassionano alla politica e che non intendono disperdere il 'bene comune' dei conti in ordine e di uno sviluppo economico costruito in faticosi e laboriosi decenni sotto il peso di mezza Africa affluente in Europa e tutta la Siria e il Medio Oriente (per tacer dei cinesi e dei Bangladesh).
Dai sermoni del Vaticano ci salvi Iddio che la politica di tutti i giorni la faccio io (tutti noi cittadini elettori).
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Il mestiere delle armi.

Post n°1727 pubblicato il 20 Agosto 2021 da fedechiara
 

Nuovi inizi. Vecchie politiche e politiche nuove con altri mezzi.
Per quanto i telegiornali nazionali ed esteri ci dicano e ci ripetano che saranno evacuati tutti i civili che si accalcano in gran numero fuori dall'aeroporto e che è un dovere morale farlo, la situazione nello scalo della capitale afgana si va normalizzando. Qui sotto tgcom24 ci dà conto di voli di diverse compagnie aeree che partono vuoti e non è difficile immaginare che la 'normalizzazione' talibana e la presa in carico manu militari dell'intero territorio sarà presto attiva anche nell'ultima ridotta internazionale dell'aeroporto e quella via di fuga sarà presto chiusa.
La guerra perduta delle fragili democrazie occidentali che hanno illuso una parte di quel popolo che il cambiamento degli ultimi vent'anni di occupazione sarebbe stato permanente mostra a Kabul i suoi effetti che i media occidentali si ostinano a definire 'devastanti', ma sono il portato naturale di ogni guerra perduta e territorio conquistato in ogni tempo e luogo.
Vedi gli orrori e le migliaia di profughi dall'Istria e dalla Dalmazia - territori di guerra perduti dall'Italia e in mano ai rudi talebani socialisti sedicenti del maresciallo Tito. Ma un buon manuale di storia e i bei documentari su Raistoria elencano una infinita serie di occupazioni e passaggi di mano tra le nazioni in guerra di territori contesi e milioni di profughi sfollati di qua e di là dei nuovi confini.
E le guerre sono davvero la più efficace 'continuazione della politica con altri mezzi' che mai si sia data e si dia nelle contese e nei conflitti tra popoli e nazioni - e i rudi talebani sono gli ultimi arrivati di un panorama di conflitti mai sedati ed eserciti di occupazione che fanno il loro sporco mestiere.
Il mestiere delle armi.
E le vergini cucce che, nelle redazioni dei giornali e dei telegiornali alzano alti lai sulla violenza che si perpetra a Kabul e nelle altre città occupate dovrebbero dar conto, piuttosto, con sotto servizi ad hoc, di quali e quanti errori sono stati commessi dagli stati europei al seguito dell'occupazione militare degli Stati Uniti, - l'Italia compresa che ha pagato un alto prezzo di vittime -, e disvelare le carte segrete delle predizioni di permanenza realistiche in terra afgana e le fragili infrastrutture e i reports che stilavano settimanalmente i vertici militari degli eserciti in missione ai vertici politici in patria.
Per dire e rivelare a chi si fosse messo solo in questo momento in ascolto le bugie pietose che quei militari erano costretti a raccontare a tutti i loro 'collaboratori' e a coloro che si sono esposti politicamente ed oggi piangono il latte versato dell'ingratitudine e dell'abbandono delle loro famiglie alla furia dei maledetti talibani vincitori incontrastati.

 
 
 

Monacature medievali di ritorno.

Post n°1726 pubblicato il 17 Agosto 2021 da fedechiara
 


L'Islam tra noi leggero 17 agosto 2016
Alla svolta del 16 di agosto già annusiamo l'autunno. Me lo confermano perfino le piante del mio mini orto botanico con le fragranze diverse che emanano durante l'innaffiatura mattutina. E con l'autunno andranno a spegnersi le polemiche estive sulle donne islamiche entrate a vario titolo in Europa che sfoggiano il loro affascinante 'burkina' nelle nostre spiagge ed è un clamoroso mostrarsi e ulteriore svilupparsi del rabbioso conflitto tra 'noi' e 'loro', - dopo che, in Corsica, si sono menati di santa ragione tra i mariti/compagni delle recluse e monache di clausura sedute sulla spiaggia in burkina e gli indigeni corsi.
Monache di clausura monacate a forza dalla 'cultura' islamica e sarebbe interessante trovare il modo di far svolgere un libero sondaggio tra le poverette lontano dall'influenza nefasta e dal controllo stretto dei mariti/compagni per sapere cosa ne pensano veramente di quell'abito che, supponiamo, fa sudare alquanto ed è necessario l'ombrellone che le ripari perché non siano stroncate da un colpo di calore. Ed è palese che il godimento dei piaceri della spiaggia è maggiore e di più ampio respiro (di vento e di 'sapore di sale') per le nostre donne piuttosto delle povere monache infagottate e magari – diciamo fra cinquant'anni – può essere che si vedranno le loro nipoti in bikini e monokini sguazzare libere fra le onde e il ricordo delle povere nonne di clausura sbiadirà come sono sbiaditi i fazzolettoni delle nostre siciliane e/o delle bisnonne dei piccoli paesi di montagna dove andavamo a passare l'estate e ci intenerivano quando passavano con le gerle sulle spalle o falciavano il prato antistante le loro case tutte fazzolettate e con gli stivali per paura delle bisce.
Ma 'ha da passà 'a nuttata' di quest'onda di islamismo immigrato da noi in grandissimi numeri e ci vorranno dieci/vent'anni prima che i presenti conflitti e le opposizioni radicali e lotte intestine a suon di morti e feriti e accoltellati sui treni si stemperino o, forse, chissà, l'Europa sarà burkinizzata in gran parte, invece, dato il trend demografico dei nostri fieri ospiti e delle loro monache di clausura e dato che la frontiera sud mediterranea, coi suoi quotidiani 'barconi' a migliaia, continua ad alimentare il flusso dei migranti di fede e costumi islamici di varia e conflittuale dottrina - e comincerà e fiorirà una nuova era di moderni califfi alla Erdogan, ma noi non ci saremo, che fortuna!
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Convivenze etnicamente sostenibili

Post n°1725 pubblicato il 17 Agosto 2021 da fedechiara
 

Convivenze ecologicamente sostenibili 16 agosto 2015
Nel suo generoso e un po' stralunato sforzo di farci accettare i grandissimi numeri dei 'migranti' prossimi venturi che ci atterriscono, (ci faremo carico di ogni e tutte le guerre, tutte le carestie e siccità, tutte le dittature afro-mediterranee passate, presenti e future? Aiuto!) Adriano Sofri mette a confronto le migrazioni degli uccelli e quelle degli umani e conclude arruolandoci tutti volontari nella Lipu e raffigurandoci un futuro di meravigliose convivenze ecologicamente sostenibili nell'umano giardino dell'Eden dove tutti vivremo un po' strettini e dandoci di gomito e calpestandoci fra mille imprecazioni, ma sostanzialmente felici e contenti, alleluia!
E battibeccheremo come le cicogne a centinaia di migliaia negli immensi stagni delle affollatissime metropoli disputandoci il cibo e l'assistenza sanitaria (che già si fa assai strettina e i medici di famiglia ci guardano di brutto se chiediamo loro un esame più approfondito perché l'imperativo renziano e della sinistra è: 'Curatevi meno, curiamoli tutti'). E se qualche gruppo di pretesi 'profughi' rigetta il cibo e getta a terra i vassoi con la pizza e il risotto, protestando perché pretendono un cibo più 'etnico' e consono al loro stato di migranti, pietosamente li raccoglieremo e passeremo quei vassoi rigettati alle mense della caritas – sempre più fitte di barboni e mendicanti indigeni che non vanno tanto per il sottile.
E l'equiparazione di Sofri con le meraviglie ornitologiche ecologicamente e multietnicamente sostenibili dovrebbe anche spiegarci dettagliatamente cosa succede in quelle isole felici che sono le 'banlieues' delle grandi città europee che ogni tanto 'esplodono' – e sono fresche nella nostra memoria le azioni dei commandos degli immigrati di seconda e terza generazione che vanno a sterminare gli inermi infedeli nella redazione di 'Charlie Hebdo' o nei caffè letterari di Copenhagen o che inseguono rabbiosamente i turisti del museo del Bardo a Tunisi ammazzandoli come cani - e raffigurarci quale meraviglioso futuro ci aspetta di delicate e rispettose convivenze possibili con tutto questo islam che preme ai confini sud ed est dell'Europa ed alimenta i conflitti presenti e i futuri e gonfia i mattinali della polizia e dei carabinieri con le cronache dei misfatti che: 'Ma non ci bastavano i nostri, maledizione?'
Ecologia vo' cercando ch'è si cara alle soavi e speranzose genti della sinistra di s-governo.

 
 
 

Tristi tropici

Post n°1724 pubblicato il 16 Agosto 2021 da fedechiara
 

Tristi tropici.
E se, alla svolta canonica di agosto registriamo il cordoglio universale per le donne dell'Afganistan che temono il 'ritorno all'ovile' della legge coranica e i veli e le tuniche da monache dopo l'esaltante esperienza delle libertà democratiche garantite manu militari non sarà che 'la contraddizione è in seno al popolo' – come dicevamo un tempo - e, se non cambi il popolo, quei fragili equilibri garantiti dagli eserciti stranieri saltano e tornano i maledetti 'talibani' barbuti come, alla fine dell'Impero romano, tornavano i barbari, e imponevano i loro barbarici costumi sulla fragile civiltà millenaria?
E. col senno di poi e tutti in gramaglie per la democrazia perduta e travolta, siamo qui a dirci e ripeterci che non basta presidiare le grandi città dove tutto può avvenire, bensì colonizzare i villaggi sperduti sugli altopiani dove il consiglio degli anziani ti viene incontro col cipiglio di chi ti interroga muto e severo :
'Che ci fate qui, che volete!'
E si torna, come d'incanto, ai primi viaggi di Pigafetta e sir Francis Drake e Amerigo e a Magellano e ai buoni selvaggi da convertire alla fede cattolica come oggi alla democrazia.
E i 'capitani coraggiosi' li mostravano agghindati con i vestiti della festa e delle cerimonie sacerdotali alle corti reali europee al loro ritorno in patria mentre nel Nuovo Mondo poco presidiato si scatenavano le rivolte e le uccisioni dei colonizzatori e si avviava, per ritorsione, il massacro degli innocenti a fil di spade e di incurabili malattie di importazione.
Tristi tropici.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e in piedi

 
 
 
 
 

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