NEL VENTO

Post N° 310


A volte sulla sponda della via preso da un infinito scoramento mi seggo; e dove vado mi domando, perché cammino. E penso la mia morte e mi vedo già steso nella bara troppo stretta fantoccio inanimato... Quant'albe nasceranno ancora al mondo dopo di noi! Di ciò che abbiam sofferto di tutto ciò che in vita ebbimo a cuore non rimarrà il più piccolo ricordo. Le generazioni passan come onde di fiume... Una mortale pesantezza il cuore m'opprime. Inerte vorrei esser fatto come qualche antichissima rovina e guardare succedersi le ore, e gli uomini mutare i passi, i cieli all'alba colorirsi, scolorirsi a sera.Camillo Sbarbaro