NEL VENTO

Post N° 377


Gli anni scivolano verso la porta austera,scacciando la rima scapestrata.Ed io con un sospiro, lo devo riconoscere,più pigro mi trascino dietro a lei.La penna non sente più l’antico desideriodi scarabocchiare i fogli volanti;altri sogni, freddi, altre cure, severe,turbano il sonno dell’anima mia,sia tra i rumori mondani, sia nella tranquillità.Ho conosciuto la voce d’altri desideri,ho conosciuto una nuova tristezza;per i primi non vi sono speranze, e provo rimpianto per la tristezza antica.Sogni, sogni! Dov’è la vostra dolcezza?E dove sei tu, che con questa parolaeternamente fai rima, dove sei tu, giovinezza?Veramente, veramente è alfine sfiorita la sua corona?E in un baleno è proprio sfiorita la primavera dei miei giorni,senza incanti elegiaci, come io, scherzando, ho sinora ripetuto,e davvero non ritornerà? Presto avrò dunque trent’anni?Si ho raggiunto il mio meriggioed è necessario che me lo confessi, lo vedo.Sia pure. Salutiamoci amichevolmente, mia lieve giovinezza!Grazie per le gioie e per le tristezze, per i cari struggimenti,per i tumulti, per le tempeste, e i festini,per tutti i tuoi doni; grazie.Nelle angoscie e nella pace, di te ho preso diletto,e completamente; basta, ora!Con l’anima limpida, m’incammino per una nuova strada,per riposare della vita passata.Permetti che per un istante mi guardi indietro. Addio, ombre,dove nelle remote profonditàtrascorsero i miei giorni, pieni di passionie di pigrizia, colmi nei sogni di un’anima pensierosa.Ma tu, giovanile ispirazione, agita la mia fantasia, ravviva la sonnolenza del cuore, vola più sovente nel mio angolo,e fai si che l’anima del poeta non geli, né diventi crudele o insensibile o di pietra,nell’incantesimo mortale del mondo,fra i boriosi senz’anima e gli sciocchi brillanti,fra gli astuti, i pusillanimi, i ragazzi matti o viziati;i malvagi, i ridicoli, i noiosi; i giudicistupidi e cavillosi; tra le pie civette e i servi volontari;fra le quotidiane scene alla moda ed i tradimenti garbati e carezzevoli,tra le fredde rampogne della crudele vanità dei calcoli,dei pensieri e dei discorsi.In questo gorgo dove con te, cara amica, io mi immergo.                                   el burlador