NEL VENTO

Post N° 400


Tra echi e giunchi,/una fata cercava qualcosa,/un fiore, o perché no, la sua memoria./Neppur ricordo se fui proprio io / a nascondere quelle memorie,/ perché volevo che avesse altri ricordi,/ o perché quei ricordi avrei voluto che fossero miei./ Ma la memoria è di chi la inventa,/ e di chi la ruba./ E una fata, se dorme con chi l'ama,/ la memoria la perde tra i baci,/ e i baci li dimentica pure / quando chi l'ama s'addormenta./ Quindi la fata strappa le ciglia di chi l'ama / e le ingoia una ad una. / Chi l'ama continua il suo riposo,/ e sogna di viole da regalarle / e di bende imbevute di vaniglia / da passarle sulle ali./ Ma al mattino non ha / né ciglia,/ né pupille,/ né labbra./ A piccoli morsi la fata / divora ciò che più le piace, / e più ingoia,/ più le sue ali meravigliose crescono / e si fanno lucenti./ Brillano come un tutt'uno col sole / le sue ali lucenti./ Brillano come un tutt'uno col sole / le sue ali profumate./ Chi l'ama si sveglia cieco./ Ma non è una civetta la fata;/ Ella si nutre del suo amore                                                     e. nero