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Post n°428 pubblicato il 13 Luglio 2008 da SpumaDiMare731
 tacciamo il giusto sfiorandoci di silenzi come gli amanti le chiavi di un motel tra poco lavaremo stanchezza e altre sciocchezze e nel più dolce cappello, fatto scuro saluteremo la notte e le sue cosce voraci, passeggere aperte sul respiro del mondo allucinato Ci salveremo dormendo io e te come le vergine che affrettano il cammino opo l'anello e le rose e il gusto strano dei baci compulsivi strappati ad un lampione adoro quest'uomo.....(massimo)
Post n°427 pubblicato il 08 Giugno 2008 da SpumaDiMare731
Post n°426 pubblicato il 08 Giugno 2008 da SpumaDiMare731
Post n°425 pubblicato il 08 Giugno 2008 da SpumaDiMare731
Post n°424 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da SpumaDiMare731
 e più facile ancora mi sarebbe scendere a te per le più buie scale quelle del desiderio che mi assalta come lupo infecondo nella notte so che tu raccoglieresti dei miei frutti con le mani sapienti del perdono... e so anche che mi ami di un amore casto, infinito, regno di tristezza... ma io il pianto per te lìho levigato giorno per giorno come luce piena e lo rimando tacita ai miei occhi che, se ti guardo, vivono di stelle merini
Post n°423 pubblicato il 05 Agosto 2007 da SpumaDiMare731
 Io avevo un bottone senza occhiello, un verme di seta, mezzo pari di scarpe di clown ed un'anima in asta pubblico, un'ispano olivetti con carie, un treno con ritardo, una tessera dell'Atleti, un viso di culo di bicchiere, una scuola di pagamento, un compasso, una tavolo barella, una noce, o boccone di Adamo, meno una costola, una bici diabetica, un cumulo, un cirro, un strato, un cammello del re Baltasar, una gatta senza gatto, il mio Annie Hall, il mio Gioconda, il mio Wendy, le dame in primo luogo, il mio Cantinflas, la mia Palla di Neve, i miei tre Moschettieri, il mio Tintin, mio io-io, mio azzurrati, mio sette di bicchieri, l'ingresso dove ti denudai senza toglierti i vestiti. Il mio nascondiglio, la mia chiave di sole, il mio orologio di braccialetto, una lampada di Alí Babá dentro una chistera, non sapeva che la primavera durava un secondo, io volevo scrivere la canzone più bella del mondo. Presento a mio nonno bastardo, a mia moglie celibe, al padrino che mi favorì nella legione straniera, a mio fratello gemello, modello dell'acquisto ambulante, a Simbad il marinaio che ebbe un nipote cantante, al putón di mia cugina Carlota ed il suo bassotto, al mio farsetto di quota di fuseaux contro la sfortuna, farfalle che cacciano in sonni i bambini con grani quando sognano che abbracciano a Venere di Milo senza mani. Mi liberai dei tonti percento, del racconto del bisnes, dando classi in un'accademia di canti di cigno, con Simón di Cirene feci un tour per il monte Calvario, che cosa faresti tu se Adelita andasse via con un commissario? Di fronte a dopo poca speranza ammainai la mia bandiera, se mi perdo di vista aspettatemi nella lista di attesa, ereditai una bottiglia di rum di un clochard moribondo, dimenticai la lezione al giro di un coma profondo. Non potei cantare mai di una tirata la canzone delle bave del mare, del lampo in vena, delle lacrime per piangere quando valga la pena, della pagina adorna nel ventre di un blocco giramondo, della goccia di inchiostro nell'inno degli iracondi. Io volevo scrivere la canzone più bella del mondo.
joquin sabina
Post n°422 pubblicato il 22 Luglio 2007 da SpumaDiMare731
 stanno i giorni passati uno sull'altro appesi al muro dei ricordi manifesti strappati e sbiaditi da vento, pioggia e illusioni ha odore di chiuso il mio cuore e durezza di pane lasciato da giorni Ed ecco, il buio si scioglie, e dà voce a pensieri nascosti e silenti il cielo risveglia le fronde incanto aggrappato alla vita Ah, quieto e limpido albeggiare, arioso crepuscolo tu rubi le stelle al cielo e i sogni al mio cuore ( voloaltoo, grazie )
Post n°421 pubblicato il 13 Luglio 2007 da SpumaDiMare731
 vivo seduto, come un angelo nelle mani di un barbiere, impugnabdo un boccale con profonde scanalature. una pipa fra i denti sotto cieli gonfi di impampabili veli come i caldi escrementi di un vecchio colombaio mille Sogni mi bruciano dolcemente in petto ogni tanto il mio cuore è triste cpme un alburno insanguinato dall'oro giovane e cupo delle colature poi quando ho soffocato con cura i miei sogni mi volto, dopo aver bevuto trenta boccali e mi concreto per liberar l'aspro bisogno io piscio verso i cieli bruni, molto in alto e lontano... Arthur Rimbaud
Post n°420 pubblicato il 05 Luglio 2007 da SpumaDiMare731
 Come le fresie dagli argini, in caduta ch’equivocate nel lucido del sole paiono vispi salmoni in risalita; veniamo a misurarci il finale di giornata sospinti verso il rosso scioccante delle case, che come ustioni alle mani della sera colano il miele indeciso delle coppie raggiunte che hanno il fodero d’amore, con le luci i gerani sui balconi e gli zerbini ai piedi.
Tacciamo il giusto, sfiorandoci i silenzi come gli amanti le chiavi di un Motel, tra poco laveremo stanchezza e altre sciocchezze, e nel più dolce cappello, fatto scuro saluteremo la notte e le sue cosce, voraci, passeggere aperte sul respiro del mondo allucinato.
Ci salveremo dormendo, io e te come le vergini che affrettano il cammino dopo l’anello e le rose e il gusto strano, dei baci compulsivi strappati ad un lampione
m. botturi (sempre stupendo )
Post n°419 pubblicato il 27 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Chiudo il tuo libro, snodo le mie trecce, o cuor selvaggio, musico cuore… con la tua vita intera sei nei miei canti come un addio a me. Smarrivamo gli occhi negli stessi cieli, meravigliati e violenti con stesso ritmo andavamo, liberi singhiozzando, senza mai vederci, né mai saperci, con notturni occhi. Or nei tuoi canti la tua vita intera è come un addio a me. Cuor selvaggio, musico cuore, chiudo il tuo libro, le mie trecce snodo.
sibilla aleramo
Post n°418 pubblicato il 22 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 stanno i giorni futuri innanzi a noi come una fila di candele accese dorate calde e vivide restano indietro i giorni del passato penosa riga di candele spente le più vicine danno fumo ancora fredde disfatte e storte non le voglio vedere: mi accora il loro aspetto la memoria mi accora il loro antico lume e guardo avanti le candele accese non mi voglio voltare, ch'io non scorga, in un brivido, come si allunga presto la tenebrosa riga, come crescono presto le mie candele spente c. kavaf
Post n°417 pubblicato il 21 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Antico, sono ubriacato dalla voce ch'esce dalle tue bocche quando si schiudono come verdi campane e si ributtano indietro e si disciolgono. La casa delle mie estati lontane, t'era accanto, lo sai, là nel paese dove il sole cuoce e annuvolano l'aria le zanzare
montale
Post n°415 pubblicato il 17 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 sally cammina per la strada sicura senza pensare a niente ...ormai guarda la gente con aria indifferente sono lontani quei "momenti"... quando "uno sguardo" provocava "turbamenti"... quando la vita era più facile... e si potevano mangiare anche le fragole... perchè la vita è un brivido che vola via è tutto un equilibrio sopra la follia... ...sopra la follia senti che fuori piove senti che bel rumore... (vasco)
Post n°414 pubblicato il 14 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Escono le mattine della domenica dopo che tanto è piovuto e la festa splende nel sole dissepolta; alzano la gaia concitazione delle partenze al mare al giro di ogni nuova mandata e allo scatto del portone corrisponde l’ombra nel fruscío di una tendina; chi rimane è un viso che si sporge sulla rivalsa di chi parte stanno uniti cosí, nei giorni piú luminosi, lo scorto e chi scorge come labbra mai bagnate da un bacio.
p. cappello
Post n°413 pubblicato il 12 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Fossimo noi bianchi uccelli, mia amata, sulla spuma del mare! La fiamma della meteora ci stanca prima di appassire e la fiamma dell'azzurra stella bassa nel cielo crepuscolare ci ridesta, mia amata, nel cuore una tristezza che non può morire
Yeats
Post n°412 pubblicato il 08 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Raccoglimi tutta in un mazzo odoroso di liquore estratto, inzuppata e troppa per contenere i cieli perduti dall'anice stellato. Prendimi piano l'anima zingara al tango vagabondo degli ansiti perdonati. Scioglimi i capelli al fuoco dei colori tra le rughe dannata all'abbraccio, risoluta. Spargimi i segreti al vento sotto le gonne del tempo, e dammi l'immensità dei regali del sud. E come i fiori in inverno, sorvegliami i germogli ribelli.
fawzi habib
Post n°411 pubblicato il 08 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Dure pietre in bocca mi offrì la strega. Il sangue mi scorreva giù per il mento; fu lei a strapparmi i capelli, a graffiarmi la schiena, a mordermi le dita. Dure pietre in bocca mi offrì la strega. Ginocchia sul cemento, gomiti nei fianchi; masticavo pietre e denti, la strega guardava ancora. Ginocchia sul cemento, la colpii con un pezzo di legno, scuro e pesante. La strega stillava sangue e guardava fissa, ancora. Sputava denti come caramelle e le strappai gli occhi con le dita. Moriva la strega e le sputai addosso le dure pietre che dimenticai di ingoiare.
e. nero
Post n°410 pubblicato il 06 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 Rami evocativi si intersecano. Rivedo la bambina dondolare nell'aria vermiglia. Ricordo di quando ero Sulla pelle la caducità dell'essere umano. La sento come fronde il vento gelido d'Autunno. E la vanità si disperde nell'amara realtà di essere fronde, e una carezza ingannevole del vento gelido d'Autunno Al di là delle persiane semichiuse vociare di giovani donne confonde l'animo dell'uomo che rimpiange rimpianti dei tempi andati e al calar del sole piange
(teodora)
Post n°409 pubblicato il 05 Giugno 2007 da SpumaDiMare731
 lo so... cos'è la marea io lo so com'è sentirsi a terra... io nn ho paura!!... ...di restare solo.... quando lo dico mi vengono i brividi davvero sono così insicuro... che nn credo a niente... nn ho paura di nessuno ma ho paura sempre!... mi puoi far diventare un "bambino ubbidiente" oppure potrò fare le cose più perverse voglio stare con te voglio star...finchè vien giorno... finchè nn mi sveglio... finchè nn ritorno... ...come ti chiami scusa... che nn mi ricordo... (da "diario di bordo" di vasco)
Post n°408 pubblicato il 29 Maggio 2007 da SpumaDiMare731
 Mi richiama talvolta la tua voce, e non so che cieli e acque mi si svegliano dentro: una rete di sole che si smaglia sui tuoi muri che erano a sera un dondolio di lampade dalle botteghe tarde piene di vento e di tristezza. Altro tempo: un telaio batteva nel cortile e s'udiva la notte un pianto di cuccioli e bambini. Vicolo: una croce di case che si chiamano piano e non sanno ch'è paura di restare soli nel buio.
quasimodo
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