Cogito ergo sum

Stanca di essere " spalla"


Ultimamente mi sono ritrovata a a fare da "spalla su cui piangere" . E sinceramente ho dovuto sforzarmi per non essere sincera fino in fondo e dire chiaramente come la pensavo.Mi chiedo e Vi chiedo quanto segue.Se una ragazza ventiduenne si comporta in modo scorretto per mettersi nelle condizioni di farsi lasciare dal proprio ragazzo ( con cui aveva una storia da due anni) e una volta libera si accorge che e' proprio quel ragazzo da cui si e' fatta lasciare l'unico vero amore della sua vita,sara' il caso di dirglielo che se l'è cercata lei e che ci avrebbe dovuto pensare prima di dire e fare certe cose?Se un'amica sposata da venti anni  che ha sempre trattato male il proprio consorte, negandogli affetto e rispetto, mettendosi  a far tutto quello di cui aveva voglia indipendentemente dalle scelte di lui,  all'improvviso si accorge che il marito ha un'altra e fa l'impossibile per riaverlo come se non potesse vivere senza di lui,e' il caso di dirglielo come mai si sia accorta solo ora dell'importanza di quest'uomo nella sua vita  ?I rapporti d'amore  sono come tazzine di porcellana:  tocca averne cura per non romperle.Una volta rotte poi non sono sempre facili da riattaccare.E a chi ascolta le pene d'amore tocca dire la verita', essere spietata, o essere spalla su cui piangere e avere parole di comprensione per le anime e i cuori infranti?Io ancora non  l'ho capito.