Canto l'amore...

Mamme per sempre?


Così pensavo, dopo aver dato al mondo tre pargoli e quando mi sentivo fortunata come mai...Ero mamma finalmente, e l'avevo sognato da sempre, mi sono sempre sentita una mamma, avevo voglia di maternità da quando ero piccina, eppure mai avevo giocato con le bambole.Data la gioia, pensavo che il mio stato di esaltazione sarebbe stato perenne. Mi sentivo all'improvviso, per quegli esseri che per nove mesi si erano nutriti di me e mi avevano tenuto compagnia con i loro movimenti via via più insistenti, unica ed indispensabile. All'improvviso avevo paura di ammalarmi o di morire perchè pensavo che loro senza di me non avrebbero potuto sopravvivere.Anche quando la fatica e l'alienazione per badare a tre cosini piccoli e non autonomi, che dipendevano da me per tutto, prendeva il sopravvento e mi accasciavo, anche allora ero felice, la mia vita aveva uno scopo.Da quando non è più così?Sono smarrita, non me ne sono accorta. Deve essere stato graduale il mutamento, eppure me  lo sono ritrovato addosso come se fosse accaduto all'improvviso.All'improvviso mi sono resa conto che si tagliano le unghie dei piedi da soli e che non mi chiedono di accompagnarli nell'altra stanza perchè è buio. All'improvviso non mi chiedono più di giocare per loro o di inventare storie. Nè di aiutarli a vestirsi o di fare loro lo shampoo.E' successo all'improvviso che mi sono ritrovata padrone di quelle conquiste per le quali lottavo duramente.All'improvviso il sabato a casa mia restiamo io e mio marito, mentre ieri c'era un traffico pazzesco, urla, bambini e odore di pizza e coca cola e  patatine rovesciate a terra. Ora il vuoto, il silenzio.Grazie a Dio, direte voi. Dico anch'io, per carità.Ho del tempo libero. Posso andare a cinema con mio marito e scegliere noi il film, non il cartone.Cos'è, dunque, questo groppo alla gola? Li avresti voluti sempre  tra i piedi, non autonomi? Ma no, per carità.Solo che pensavo che il tagliare loro le unghie dei piedi o fare lo shampoo, sarebbe stato sostituito da altre attività, per le quali avrei potuto continuare a sentirmi utili.Quali consigliare, parlare, indicare strade.Per fare lo faccio. Peccato che nessuno mi ascolti e ognuno prenda le proprie decisioni in piena libertà. Liberi di sbagliare. e i miei figli sbagliano molto vivacemente. Secondo me. Non secondo loro, certo.E qui mi sento inutile. Sprecata. niente ha più significato, nessun gesto, nessuna parola.Non è vero, dunque, che si è mamme per sempre, se essere mamma vuol dire, come credevo, accompagnare il figlio nel suo percorso di vita, guidarlo, aggiustargli le rotte.Ecco perchè il groppo. E' la mancanza di quella sensazione che mi faceva sentire utile a qualcuno, anche quando non ce la facevo più.Oggi a volte penso che potrei sparire e neanche se ne accorgerebbero. Non mi sento più indispensabile, ecco.E non è una bella sensazione.