Canto l'amore...

Mamma


Eccomi a girare come una pazza da un medico all'altro, da sola,senza consiglio, e fors'anche senza senno. Quando mi arriva ilmessaggio che ad una certa età è normale, che ci si deverassegnare, che si invecchia, è fisiologico...ecco che ricomincioil giro e cerco altre strade, altri  mezzi...Ha 84 anni la mia mammina, e, sembra assurdo, qua chi habisogno di un neurologo sono io , non lei, non riesco adaccettare quello che mi sta facendo. Mi sta lasciando un po'alla volta, ed io non riesco ad accettarlo. Sta bene in salute,è autonoma, cuce ancora benissimo alla sua età, e cucina,e fa cose...Ma mi sta lasciando con la mente, ed io non riescoa tollerarlo. Dimentica le cose che le ho detto da poco, combinapasticci che non ha mai combinato, è lenta lenta lenta, semprepiù lenta...Mi ribello, la sprono, la incito, la sgrido e la abbraccio, la rimproveroe la coccolo.L'ho costretta , ma si è lasciata docilmente costringere, a seguirmia San Giovanni Rotondo per partecipare alla messa del mattinoche lei segue ogni giorno in televisione, ed è stato bello vederla lì,con gli occhi pieni di gioia, e diceva:"Lo sai che questo del soffittoè tutto l'oro di San Pio? Lo sai che io quei frati li conosco tutti?..."L'ho portata al mare, e più volte le ho ripetuto che a Sipontoeravamo state a villeggiare con papà, ma lei non ricordava, peròguardava il mare e sorrideva...Domani la porterà a fare una tac, poi un elettroencefalogramma,poi la vedrà il neurologo per una diagnosi precisa. Voglio, esigouna diagnosi precisa. Devo sapere che cos'ha la mia mammina,come posso aiutarla, come devo comportarmi di fronte ai suoismarrimenti, come posso confortarla, come posso arrestarequesto processo di allontanamento che mi distrugge.Voglio continuare ad interloquire con lei, voglio che continui arispondermi, voglio che continui ad aiutarmi. Ho paura, una follepaura.Sono sempre stata eccessivamente legata a lei, ho  fattosempre tutto nella vita semplicemente per compiacerla, misembrava di risarcirla in qualche modo di tutto ciò di cui la vital'aveva privata. Ho anche sbagliato per lei, per accontentarlaho preso delle decisioni gravissime che hanno condizionatoin negativo tutta la mia vita, ma so che i suoi consigli inveceerano finalizzati al mio massimo bene. Perciò sono felice che i miei figli riescano a non seguire i mieiconsigli così bene. Non bisogna essere legati così.Ma so che anche lei ha un debole per me, perchè insieme siamosempre state bene, siamo molto simili, tranquille, altruiste,mai prepotenti, con un elevatissimo spirito di abnegazione.Due sfigate, insomma...Mi ha sempre dato tanto, ed adesso che posso finalmentefare qualcosa io per lei, continua a ringraziarmi, continua asentirsi in debito...Per lei sto trascurando la mia famiglia, ma non ho scrupoli.Voglio solo che stia bene, che sia felice. non voglio perderla. Ho ancora bisogno di lei.