Canto l'amore...

A Katia...


Un nostalgico pensiero a te, dolcissima Katia, effimera conoscenza di questa mia bella estate, alla tua invadenza, alla tua giovinezza adulta, ai tuoi occhi di ghiaccio che mi scalderanno il cuore finchè resterai nei miei ricordi...Mi accogliesti al mio ingresso nel villaggio, io stanca del viaggio, frastornata e accaldata, con la mia immancabile sigaretta tra le dita, con il tuo primo spavaldo "Me la dai una sigaretta?"... Normalmente, data la tua giovane età, avrei esitato (per quanto io abbia cominciato a fumare a 15 anni..), ma, complice la stanchezza ed anche la tua sicurezza, te la porsi, e prontamente fui severamente redarguita dai miei figli, tutti strenui assertori della campagna antifumo... Ma fu solo l'inizio: per ben 14 giorni non mi sarei più liberata di te e dei tuoi sommessi " Me ne dai una?". E non è stato solo per le sigarette, credo... Scoprii poi che non eri una piccola tedesca ricca in vacanza in Italia, bensì una quattordicenne scavezzacollo in affido presso una simpaticissima ed attempata coppia di baresi, presso i quali trascorri da ben quattro anni alcuni mesi dell'anno, e che vivi in un istituto in Bielorussia e che non sai chi sia tuo padre e che tua madre  vive una difficile realtà... Bastò questo per farmi innamorare di te, per sopportare la tua invadenza, le tue lotte ed il tuo continuo toccarmi, abbracciarmi, torturarmi, saltarmi addosso (di solito non tollero di essere toccata...)... e chiaramente per continuare a passarti sigarette, anche se rimbrottandoti continuamente e facendoti predicozzi... Com'eri dolce, Katia, e che tenerezza quei tuoi occhi di ghiaccio troppo adulti in quel faccino di bambina, troppo seri, che non ridevano quasi mai insieme al sorriso delle labbra. Mai un attimo ferma, tutti i tornei erano i tuoi: bravissima a calcio, a palla volo, a nuotare ed a fare ruote ed acrobazie, sembrava dovessi fare il pieno un pò di tutto... Ed il tuo viso rimase immobile anche quando al momento della partenza dei grossi lacrimoni vennero fuori dai tuoi occhi tuo malgrado, mentre ci abbracciavi, dopo esserti nascosta, arrampicata sull'ulivo fuori la nostra casetta. Abbiamo pianto per ore dopo la tua partenza, provocando anche la gelosia del mio primogenito, ed ancora oggi mi manchi e cosa farei per poterti rivedere, adesso che so che sei gia tornata nel tuo paese... Ma non ho voluto prendere il tuo indirizzo, perdonami, non riesco a trovare un futuro possibile al nostro rapporto, vigliaccamente l'ho trovato troppo difficile, impossibile...Ma, insieme al Salento, ti porterò sempre nel mio cuore, piccola amica, sperando che il futuro possa riservarti giorni migliori, ed anche possa farti incontrare persone migliori di me...