Canto l'amore...

Odio Novembre...


Ognuno di noi penso abbia un mese no, un mese preferito e sciocchezze del genere, pi
ccole scaramanzie alle quali ci piace riandare di tanto in tanto e ricollegabili perlopiù ad eventi più o meno importanti della nostra vita. Beh, io il mese di novembre proprio non lo sopporto e stamattina me la prendo con lui per giustificare il mio attuale stato d'animo che si sta protraendo un pò troppo ultimamente...Sì, è vero in novembre mi sono capitate delle vicende dolorosissime che hanno modificato inesorabilmente il corso della mia esistenza, ma stamattina cercavo di ricordare qualcosa di piacevole che mi sia mai capitata in novembre, qualcosa ci dovrà pur essere, è normale che io non me le possa ricordare tutte... Beh, l'unica che mi è tornata in mente è la bella esperienza che feci l'anno scorso in una scuola di un paesino, nella quale venni appunto convocata il 16 novembre, dove rimasi per circa tre mesi e che mi aiutò a risalire da un analogo brutto momento,  della quale conservo ricordi stupendi ed a cui devo la mia amicizia con una persona splendida come vi_di, colpevole solo di avermi trascinata in questo mondo fatto di parole...Colpevole per modo di dire...Dato che questo mondo mi aiuta tanto a sfogarmi, a ritrovarmi ed a confrontarmi, soprattutto in periodi come questo in cui la stanchezza novembrina mi assale, per non definirla stanchezza del vivere. Giornate in cui ti alzi già stanca, ti guardi intorno, fai un rapido promemoria degli impegni della giornata e tutto ti sembra enorme, ogni piccola fatica che di solito affronti di routine ti sembra pesantissima, gli impegni con i figli qualcosa di insorreggibile, la tolleranza una virtù che ti sfugge... Giornate in cui il telegiornale con le sue notizie assurde ti fanno sentire un puntino nell'universo, un orrendo universo;  ti affacci dal balcone e vedi tutti questi piccoli esseri che si affannano, corrono,  inseguendo orari e ritardi, affannandosi alla ricerca di un momento di serenità che è appeso ad un invisibile filo pronto a spezzarsi al minimo colpo di vento... Tutto ti sembra ridicolo, effimero, senza senso; tutto ti sembra sbagliato, da cancellare, inopportuno ed ingombrante. I valori nei quali hai sempre creduto ti appaiono all'improvviso inadeguati e votati all'insuccesso. L'amore, l'amicizia e quei sentimenti per i quali sei di solito disposto a dare la vita,  all'improvviso ti appaiono come indorature volte a simulare un'ipocrita felicità, che non esiste, per nessuno, mai....Ma dai, non è vero...Anch'io sono stata felice, appena ieri quando ridevo di gusto con mio marito per l'ultima simpatica vicenda familiare...Anch'io sono stata felice in tanti piccoli punti del mio passato, e lo sarò ancora e per tanti piccoli punti ancora...Punti, ecco, non è possibile credere nella felicità o serenità che dir si voglia per più di un punto ogni tanto posto sul segmento che è la nostra esistenza ed ai quali si intervallano milioni di punti negativi, fatti di lacrime e di dolore e di rabbia...Ogni volta che mi capita qualcosa di negativo, la mia educazione cristiana e gli insegnamenti della mia mamma, una donna dal coraggio estremo, mi inducono a dover pensare che c'è di peggio, che ci sono dolori ben più importanti che possono piegarti l'esistenza (mi viene in mente Troisi che diceva che, per quanto si girasse indietro, continuava a non trovare nessuno dietro di lui...)  e che non è giusto lamentarsi od avvilirsi per delle piccole cose...E' la logica comune, quella con cui si va avanti, credo, per superare un altro punto e così via... Quindi non mi resta che stringere i denti in attesa di un altro puntino di serenità, sforzandomi di pensare che presto arriverà e che questa mia stanchezza tra poco verrà spazzata via dalla mia predisposizione a credere nel futuro ed a sperare.Predisposizione non innata, devo dire: di indole sono stata sempre una malinconica. Fin da ragazza le mie poesie preferite erano le più tristi, i miei libri ed i miei film i più drammatici, ed anche ora è quello il genere che preferisco...A sedici anni meditavo seriamente il suicidio, in questa vita non mi ci ritrovavo, avevo tutto per essere soddisfatta ed invece non lo ero per niente,  l'inquietutidine adolescenziale in me raggiungeva livelli esagerati...  Avevo un rifiuto totale nei confronti di tutto, dalla famiglia alla società ai valori alla Chiesa... Fu un ragazzo dal viso di bambino che mi fece tornare a sorridere, anzi a ridere di gusto, che scacciò la mia malinconia con le sue battute assurde ed il suo pessimismo cosmico nascosto sotto un umorismo pseudodemenziale, e ricominciai a credere nella vita, a pensare che forse avrei potuto farcela anch'io...E' grazie a quel ragazzo che, nonostante tutto, sono ancora qui a combattere ed a vivere, a crederci ed a sognare, a piangere e ad abbattermi, giorno per giorno, con la consapevolezza dettata da quel pessimismo cosmico che mi ricorda che altro non sono che un puntino, che le mie enormi disgrazie altro non sono che accidenti di vita che fanno appunto parte di questa vita, di per sè così imperfetta ed irrazionale... Grazie a quel ragazzo io so di non dover mollare, per lui e per ciò che ho creato con lui. Sperando di raggiungere insieme il prossimo punto di serenità.