Canto l'amore...

La stella marina


 
In quest'ultimo fine settimana siamo stati a Villammare, un piccolo paese vicino Sapri, ai confini con la Basilicata di Maratea e la Calabria, uno dei luoghi della mia adolescenza.Lì trascorsi almeno quattro delle mie estati e, dal momento che mio padre sceglieva il luogo delle vacanze in base alla "pericolosità" del posto per le sue cinque figlie giovinette, vi lascio immaginare che vita ci fosse lì all'epoca. Innanzitutto di napoletani neanche l'ombra (la colonizzazione partenopea della Calabria ancora non s'era avviata...) e la vita si svolgeva tutta intorno a quel muretto su cui mi immortalarono a mò di sirenetta in tutta la mia "piatta" bellezza: di mattina lunghi bagni in un'acqua limpida e cristallina, il pomeriggio lunghe partite a pallavolo sulla spiaggia (sì, pallavolo, non beachvolley...) ed infine la sera interminabili passeggiate su e giù per il lungomare e raggruppamenti intorno a quel muretto... Niente villaggi, niente animazione, si faceva gruppo così, naturalmente... E non ci si annoiava per niente...I miei figli sanno bene che quando li conduco nei luoghi della mia memoria, si devono sorbire i miei ricordi, però adesso che sono cresciuti è più divertente, perchè hanno delle reazioni che mi fanno riflettere...  Così, tra gli altri, ho stavolta raccontato loro l'episodio che risale proprio all'estate di questa mia foto. Avevo tredici anni ed avevo deciso per quell'agosto di "invaghirmi" di Per. Già, si chiamava proprio così, era svedese, con non ricordo quali radici italiane, con dei genitori bellissimi altissimi biondissimi, da copertina. Anche lui, appena di un anno più grande di me non era male: magro, alto, occhi verdi, ma ovviamente sbruffone e presuntuoso. Ma a me non importava: mi bastava guardarlo adorante tutta la giornata ed accontentarmi di qualche scambio di parola ogni tanto. Fino a quella mattina... Lui aveva pescato una stella marina e la mostrava compiaciuto un pò a tutti; non ne avevo mai vista una, mi avvicinai e chiesi di poterla vedere. E lui: " Sì, però da lontano, chè sei napoletana...". Reazione mia: lucciconi e corsa via, piansi per tre giorni, acquisita coscienza della mia meridionalità. Reazione dei miei figli: "Ma eri tutta scema???", "Ma sai io al tuo posto cosa gli avrei detto?", "Ma sai al tuo posto io cosa gli avrei fatto"...Non sto qui ad entrare nei particolari su cosa gli avrebbero detto e fatto, mi basta sapere che oggi loro hanno più armi di me e sanno difendersi meglio dagli imbecilli.Per finire, Villammare rimane sempre carinissima, piccola, raccolta, gli stessi negozi, gli stessi locali di trent'anni fa e più. Peccato per il mare, che non è più tanto limpido...Peccato per le troppe case costruite lungo la costa... Peccato che non sono riuscita a mettermi in piedi su una tavola da surf...All'epoca della foto ce l'avrei fatta, credo...