Canto l'amore...

La mia migliore amica


 La mia migliore amica è l'unica amica che ho, l'unica, cioè, che è sopravvissuta alla vita, alle bufere, alle separazioni, ed oggi è ancora la mia migliore amica, per non so quale oscuro, arcano motivo.Perchè io e lei siamo completamente diverse, non ci assomigliamo in niente, ci piacciono cose diverse. Eppure come sto bene con lei con nessuno. Se sto male e mi devo sfogare, è lei che chiamo. Solo con lei riesco ad a aprirmi completamente.Entrambe abbiamo fatto delle discutibilissime scelte di vita, entrambe stiamo pagando per questo. Sarà questo che ci unisce ormai da più di trent'anni?L'unica pausa che ha avuto il nostro rapporto fu dovuta ad un grosso litigio, quando lei, nel tentativo di tessere le mie lodi, mi mise in una bruttissima situazione con la mamma e la sorella del mio ragazzo. Ma poi tornò, si spiegò...Cancellammo tutto e riprendemmo il nostro cammino insieme.Già da ragazze eravamo diversissime: lei appartenente ad una famiglia bene della città, io figlia del popolo. Colpita dal mio successo al ginnasio, dal suo gruppetto mi apostrofò con un "Ma che lavoro fa tuo padre?". Stronza, serpe, vipera. Aveva capito subito il mio punto debole. Ma le risposi a tono, spavalda. Il problema è che io amo le persone intelligenti, e lei lo è. Di quelle che hanno fatto di tutto nella vita per mortificare e nascondere la propria intelligenza, ma lo è e perciò parlare con lei anche in lunghissimi pomeriggi non può mai essere noioso. Dotata dell'arte diplomatica più sopraffina, compensa la mia atavica timidezza: la potresti mettere a parlare anche con un esquimese, lei riuscirebbe a comunicare .  Antipatica almeno quanto me, se ne strafrega di riuscire simpatica, come io non ho mai saputo fare.Abbiamo avuto come ragazzi una coppia di "migliori amici", entrambi di matrice settentrionale, e questo ci unì ancora di più. Come dimenticare quegli anni, bellissimi, nonostante le difficoltà della mia vita. Quando  tutti e quattro eravamo capaci di parlare per ore, per non dire delle risate, ridere fino a sentirsi male, chi riderà più mai così?... Ma mentre la mia storia non è ancora finita, la sua finì male, troppo male, proprio quando io mi ero da poco sposata. E lei reagì male troppo male, senza rassegnazione al punto da sfiorare i 38 chili di peso, ma soprattutto al punto di dare una svolta decisiva alla propria vita. Giusta o sbagliata che fosse, le ha portato quello che ora è lo scopo della sua vita, un figlio, e tanto basta. Il suo matrimonio la portò all'estero per un periodo e la sua mancanza mi fece soffrire  in modo atroce; lontane ancora dal mondo delle e-mail, ci faxavamo lunghe lettere scritte a mano, di cui conservo ancora le copie, in cui continuavamo a consigliarci, a parlarci, a tenerci per mano...Ci siamo sempre assistite, confortate e consigliate a vicenda, il bello però è che nessuna delle due ha mai seguito i consigli dell'altra... Però ci siamo sempre trovate quando una ha avuto bisogno dell'altra.Mi ha aiutato quando ha potuto, mi ha detto anche di no, quando non ha potuto o voluto. Ma ciò che conta è che ci sia sempre stata, nel bene e nel male.Di tanto in tanto ci mettiamo e ci sfoghiamo per le ingiustizie della vita. E alla fine ci prendiamo in giro e ridiamo di noi. Prima ragazze in cerca di vita, poi giovani donne in cerca di realtà da definire, eccoci "anziane" che parliamo di figli e di etica e di successo, in cerca ancora di una nostra dimensione... Due sballate, insomma, l'equilibrio non è il nostro forte.A volte penso che ci avviciniamo all'età in cui può accadere l'inesorabile e l'inevitabile, ed allora mi sforzo di non pensarci. Perchè ormai non riuscirei più ad immaginare la mia vita senza di lei. A volte le ho detto grazie, ma non penso di essere mai riuscita a farle capire quanto io le sia grata di non essersi mai stufata di me, perchè lei è così: all'improvviso si stufa delle persone e non le frequenta più...Non ho ancora capito bene cos'è che ci unisce, so solo che vorrei non si esaurisse mai. Le voglio un bene dell'anima, perfino quando mi dà sempre torto e mi irrita da morire. Lei è così.