Canto l'amore...

Cerco buone feste


Circa due settimane a Natale... Non so se è una sensazione solo mia, ma ancora non riesco a darmi una mossa, nel senso di cominciare a pensare a regali e panettoni. Non ne ho voglia semplicemente. E non si tratta di depressione, dal momento che perdura il mio momento di riappacificazione con me stessa e mi sento tranquilla. E' che non riesco a farmi coinvolgere da quello stato d'ansia febbrile che prende un pò tutti in questo periodo, e ancora non so se questo sia un bene o un male, tirerò le somme a feste finite...L'ansia prenatalizia mi accompagna da quando ero quella bambina timida, romantica e idealista che si costruiva il suo Natale ideale nella mente, ispirandosi ai bei libri nei quali viveva immersa, lo attendeva con trepidazione cullandosi nei suoi sogni e poi ogni anno rimaneva cocentemente delusa da un Natale fatto di abbuffate culinarie (lei che non mangiava per niente!...), di urla e di litigi familiari (che in questi momenti di stress si ingigantiscono...) e di  deludenti "befane" (perchè Babbo Natale da noi non arrivava...) che mai una volta avessero corrisposto alle sue richieste, a tal punto che alla fine era convinta di non essere poi stata tanto buona... Magari quest'anno provero a chiederle qualcosa di "alternativo"...
Crescendo mi ritrovai catapultata in un lavoro che in questo periodo mi costringeva ad allucinanti liste di regali da fare per persone di cui non sapevo nulla, ma che avevano a che fare con quell'ambiente, quindi altra avversione che cresceva nei confronti di questa festa.Con il matrimonio cercai di modellare finalmente questo periodo seondo le mie esigenze, ma è sempre troppo difficile coniugare queste ultime con le aspettative degli altri e di una grande ed a volte ingombrante famiglia...Per farla breve, cosa che difficilmente mi riesce,  quest'anno che sono serena e che ho vissuto finalmente l'addobbo della casa con gioia e cantando a squarciagola "Happy days", vorrei un Natale intimo intimo, fatto di un focolare e di un pò di neve fuori, circondata da gente con il sorriso, almeno per una serata disposta a dimenticare gli affanni, senza abbuffate e con la Messa di mezzanotte tutti insieme... Oh, cavolo, ma non è che è la stessa roba che sognavo da piccola? Cos'è cambiato, dunque? Forse che non resterò delusa, perchè già so che ci sarà la solita baldoria, le liti tra bambini e le facce lunghe dei nipoti giovani che sognano chissà cosa e vorrebbero stare chissà dove e chissà con chi,  i commenti sulla qualità del pesce e sul decoro della torta... Insomma tutto al solito.L'unica consolazone ogni volta è che finalmente è passata e che ci vorrà un altro anno prima che torni.Siamo riusciti a rovinare una festa che dovrebbe essere d'amore e di concordia, di solidarietà e di pace. Mentre stenderò la tovaglia di Natale e tirerò fuori il servizio delle feste, come ogni volta penserò che mi sentirei meglio a stare in strada, per cercare quelli che non sanno che è Natale e che noi ci sentiamo tanto buoni mangiando gli spaghetti con le vongole. 
Ma so che nessuno mi accompagnerebbe. Mi piacerebbe che almeno uno dei miei figli sognasse qualcosa del genere, ma loro pensano ai regali e alle tombolate ed alla scuola che finalmente chiude (ho sempre il terribile sospetto di aver inconsapevolmente contribuito al loro esasperato edonismo, costruendo per loro un'infanzia dorata...).La tv intanto continua a parlarci di un Natale sotto tono, di una crisi che è solo all'inizio e che il peggio deve ancora arrivare, di fabbriche che chiudono e di un aumento delle persone che sono morte di fame nel 2008.
 Allora brindiamo tutti insieme al 2009, auguriamoci come sempre il meglio dalla vita, sapendo bene che ognuno lo augura a se stesso prima e poi agli altri. Continuiamo a commuoverci davanti ai presepi ed agli alberi scintillanti, tanto un nuovo anno è alle porte e tutto cambierà... O no?...E guai a chi mi accusa di pessimismo!...