Canto l'amore...

Nel dolce ricordo del suo sorriso...


Basta niente per ritrovarsi all'improvviso catapultati all'indietro, in un passato che può sembrare dimenticato, ed invece è lì, ed il suo ritorno può aiutarti, almeno per un momento, a scacciare via tristezze e preoccupazioni di questi momenti così difficili...Per farla breve, mentre ero in auto con mio marito, non so come siamo finiti a parlare della tv dei ragazzi, di Pippi Calzelunghe e dei ragazzi di Padre Tobia. Non frequento spesso You Tube, ma vado a provare e mi esce la mitica sigla:       
Che dire? Ricordi di momenti, di emozioni: le poltrone messe in fila davanti al televisore, l'impazienza che cominciasse la nuova puntata, mamma che approfittava della mia distrazione per portarmi una pera tagliata con lo zucchero o la banana frullata (ero inappetente da piccola...).Ma non è mica finita qui, perchè mi sono ritrovata catapultata in tante sigle famose per me: La freccia nera, Belfagor, Il segno del comando...Insomma me le sono guardate e riascoltate tutte ed ho infierito ulteriormente, ormai presa dalla vena nostalgica ed ho cliccato, con un pò di emozione e senza alcuna speranza :"Roberto Soffici -  Nel dolce ricordo del suo sorriso". E che è? Si chiederà la maggior parte anche degli anziani della mia età . E' una canzone che a quindici anni mi trasmetteva un'emozione pazzesca, la adoravo e mi veniva da piangere ogni volta che ascoltavo quel canto d'amore straziante di un innamorato per la sua donna che moriva (il tema fa capire che il mio animo melodrammatico era già ben saldo all'epoca!...)e che non ero riuscita a trovare mai da nessuna parte nè a trovare un tizio qualunque che la ricordasse:             
Da lì sono passata al Giardino dei semplici, agli Homo sapiens, alla Schola cantorum con la sua bellissima "Le tre campane", ai Collage ed a Sandro Giacobbe, a Wess e Dori Ghezzi e a Renato ed i Profeti. Insomma, mi sono fatta un'abbuffata di queste canzoni, ringraziando You Tube per la sua memoria, e sorprendendomi perchè di quasi tutte ricordavo le parole verso per verso.La qual cosa è incredibile, giacchè all'epoca, oltre ai jeans, vestivamo con gonne lunghe e zoccoli da femministe pure, snobbavamo alla grande questi filoni romantici che avevano gran successo ed ascoltavamo solo al massimo la scuola dei cantautori italiani; ricordo che il mio amore per Claudio Baglioni, del quale scrivevo i versi delle canzoni ascoltando la radio al volo, non poteva essere molto pubblicizzato, onde evitare lo scherno collettivo... Insomma, eravamo molto "impegnati", non potevamo permetterci di canticchiare "Miele" o "Tu ca nu chiagne", però evidentemente le ascoltavamo comunque, giacchè mi sono rimaste impresse nella mente le parole e soprattutto mi sono emozionata nel riascoltarle...Coincidenza ulteriore, stamattina su rai 3, a Cominciamo bene, si parlava degli anni 70, della nascita di rai 3 e c'era ospite Lidia Ravera, che ha dichiarato che all'epoca ascoltava solo Springsteen e Guccini e che avrebbe cambiato stanza se qualcuno avesse accennato le note di Questo piccolo grande amore.... Ora credo che la signora sia un pò più grande di me, e quindi abbia vissuto un impegno diverso dal mio, ma mi ha fatto fare un altro tuffo nel passato, ricordando il suo  Porci con le ali,
che leggevamo di nascosto, passandocelo cammuffato, date le parole con cui iniziava ed anche il seguito e che contribuì alla nostra formazione adolescenziale ( mi chiedo se sia il caso di farlo leggere a mio figlio...).Insomma, sono stati due giorni di rimembranze, che un pò mi hanno fatta sentire "di una certa età", dall'altra, però, mi hanno fatto distrarre e ricordare bei momenti. Che magari al tempo non sembravano così belli, ma che, col senno di poi, si apprezzano tanto...