Canto l'amore...

Santoro-Annunziata: avevamo proprio bisogno di quest'altra guerra?...


Ho aspettato di poter leggere qualche resoconto, prima di scrivere qualcosa sull'ennesima lite in diretta. Non sempre seguo Anno Zero, dipende dall'argomento, ma l'altra sera si parlava della guerra e quindi non ne ho potuto fare a meno. Le immmagini d'inizio trasmissione erano di quelle che ti danno un pugno nello stomaco e ti fanno piangere senza accorgertene: bambini, bambini feriti, terrorizzati, morti, trasportati in braccio dai genitori, occhioni spalancati e faccine sporche, piedini penzolanti, braccia tese; urla, sirene, bombe... Da starci male davvero.
Quando all'inizio Santoro dà la parola ad Annunziata, lei trova opportuno accennare ad un excursus delle vicende israeliane e palestinesi, cosa che Santoro non aveva fatto, anche in base alla sua esperienza di vita per quattro anni in quei territori. Ma il conduttore ad un certo punto la interrompe e le dice che sono lì non per una ricognizione storica, ma per entrare nel "cuore" del problema attuale, e la Annunziata tace. Cosa intendesse con questa espressione, lo ha rivelato dando la parola a due ragazze, una in studio ed una in collegamento, una israeliana e l'altra palestinese. Beh, secondo me qui si è avuta la scena più raccapricciante di tutta la trasmissione, perchè dopo l'esposizione accalorata della propria visione della guerra da parte di entrambe, le due ragazze hanno incominciato ad inveire l'una contro l'altra, ad urlare, a dire "è colpa vostra", a dare scena, insomma, a quella tv scontro che il nostro Santoro, che pure apprezzo tanto come giornalista, cerca però fin troppo, forse.  Raccapricciante, dicevo, perchè è venuto fuori l'odio, era tangibile come se fosse lì nello studio e si potesse toccare, un odio enorme, infinito, fatto di vendette, di lutti, di incomprensioni antiche. Un odio che ha portato a pensare che quelle due povere ragazze, pur stando in Italia, erano però cresciute in quell'odio e difficilmente se ne sarebbero mai liberate. Un odio che faceva pensare che difficilmente questa guerra giungerà mai ad una soluzione perenne, ma solo a tregue alternate, perchè i bambini continuano ad essere allevati nell'odio, e quando l'odio ti cresce dentro insieme alla tua carne ed alle tue ossa, alla fine finisce per far parte del tuo dna.Stavolta la Annunziata è intervenuta in modo diretto affermando che secondo lei la trasmissione era stata impostata male e che non si poteva in base alle esternazioni di due ragazze così giovani centrare il cuore della questione. E Santoro è stato sgarbato e le ha risposto che lei non era lì per criticare la trasmissione. Ancora una volta la giornalista ha taciuto, stranamente, considerato il suo temperamento... Alla terza critica della Annunziata, Santoro ha, secondo me, sballato, perchè l'ha accusata di starsi "accattivando" qualcuno con il suo atteggiamento, e qui lei ha ritenuto opportuno abbandonare la trasmissione (emulando un suo ospite famoso del passato...)
Ora io credo che la Annunziata con il suo passato e la sua condotta precedente abbia sempre dimostrato di essere una donna, anche se per nulla simpatica,cui non gliene frega un bel niente di accattivarsi chiunque, per cui credo che la battuta di Santoro sia stata una freccia avvelenata lanciata lì per bloccare quella che gli stava rovinando la trasmissione così come l'aveva pensata lui, cioè con una marcata impronta filopalestinese, nonostante ci fossero ospiti di entrambi i paesi. Ancor di più l'ha dimostrato con il suo sfogo finale in cui se l'è presa anche con Veltroni (che ci andava a fare in Africa?), dimenticando che in Africa muoiono ogni giorno bambini in numero enorme rispetto a quanti ne stanno morendo a Gaza, e togliendo la parola ad un giovane ospite (garbatissimo, non urlante, preparato e gradevolissimo, mi piacerebbe sapere chi era...), solo perchè questi aveva tentato di sostenere la giornalista che era andata via.La guerra è odio, e odio continuiamo ancora a vedere, anche in una semplice trasmissione televisiva, di persone che inneggiano alla pace e che fanno le manifestazioni: c'è odio e ci sono urla ed incomprensione. Il paragone sembrerà banale, ma sono queste situazioni che mi fanno disperare di ogni possibilità di pace futura.Annoto un'espressione che quel giovane disse gira in quelle terre: sia in Israele che in Palestina, ci sono uomini che saprebbero porre fine al conflitto. Peccato che siano troppo impegnati a guidare i loro taxi. Fa sorridere, e pensare...
Un'ultima considerazione: adoro Vauro con le sue vignette, ed infatti ho apprezzato che sull'argomento bambini abbia preferito non sorridere, ma disegnare un giocattolino per ogni  nome di bimbo vittima degli ultimi bombardamenti. Peccato ci fossero solo nomi di bimbi palestinesi...